Airbag Takata: Corte d’Appello Torino respinge il reclamo Stellantis

Airbag Takata: Corte d’Appello Torino respinge il reclamo Stellantis

È stata confermata la class action sugli airbag Takata per oltre 170 mila automobilisti italiani: non passa il reclamo di Stellantis

 

È stata confermata la class action sugli airbag Takata per oltre 170 mila automobilisti italiani: non passa il reclamo di Stellantis

28 Luglio 2025 - 11:00

La Corte d’Appello di Torino ha confermato l’ammissibilità della class action promossa da Altroconsumo contro Stellantis N.V. e PSA Italia S.p.A., rigettando il reclamo delle due aziende automobilistiche. Una sentenza che rafforza le ragioni di oltre 170 mila automobilisti italiani, coinvolti in una vicenda che ha causato – secondo i reclami ricevuti dall’associazione Altroconsumo – disagi e potenziali rischi per la sicurezza. Ecco come aderire alla Class Action per chi è interessato.

IL RICHIAMO CITROËN E IL CASO TAKATA

Tutto ruota intorno a un problema grave all’airbag difettoso installato su Citroën C3 e DS3, prodotto dall’azienda giapponese Takata, nota per il più grande scandalo nella storia della sicurezza automobilistica. In Italia come in Francia – dove 2 milioni di veicoli sono stati fermati – l’airbag poteva esplodere improvvisamente, con conseguenze fatali. Anche in Italia si sono registrati casi di lesioni gravi legati al difetto.

Il difetto coinvolge l’airbag frontale lato guida, montato su decine di migliaia di Citroën C3 e DS3. Il componente incriminato, realizzato da Takata – azienda successivamente fallita – è stato oggetto di un richiamo urgente da parte di Citroën. L’avviso parlava chiaro: l’airbag poteva esplodere in modo anomalo, causando la proiezione di frammenti metallici nell’abitacolo, per cui la Casa auto ha sconsigliato di utilizzare l’auto fino alla sostituzione, con la possibilità di avere un’auto sostitutiva.

Tuttavia, molti automobilisti, pur avendo ricevuto l’avviso, si sono trovati senza un’alternativa valida: niente auto sostitutiva, nessun supporto reale, settimane e mesi di immobilità forzata, secondo quanto raccolto da Altroconsumo, che si è fatta promotrice della Class Action

ALTROCONSUMO AVVIA LA CLASS ACTION AIRBAG TAKATA

Dopo una lettera formale di diffida, l’associazione Altroconsumo ha avviato una class action con l’obiettivo di ottenere giustizia per i consumatori ritenuti danneggiati in qualche modo dal difetto agli airbag. Il Tribunale di Torino ha accolto l’istanza ad aprile 2025. E ora, con la pronuncia della Corte d’Appello il 25 luglio, la strada per il risarcimento è ufficialmente aperta. “La Corte d’Appello di Torino ha rigettato il reclamo di Stellantis N.V. e PSA Italia S.p.A confermando la ragionevolezza della nostra azione collettiva” è il commento di Altroconsumo che ha diffuso la notizia anche sul profilo Linkedin.

Secondo Altroconsumo, i danni non patrimoniali subiti dai consumatori meritano un risarcimento di 1.500 euro per ogni proprietario. A ciò si aggiunge un indennizzo calcolato su base giornaliera: 17,24 euro per ogni giorno di ritardo nella sostituzione dell’airbag, somma equivalente al noleggio medio di un’utilitaria. In pratica, chi ha atteso tre mesi può ottenere oltre 3.000 euro.

COME ADERIRE ALLA CLASS ACTION E TUTELARE I PROPRI DIRITTI

L’azione legale collettiva è ancora aperta e tutti i proprietari di Citroën C3 e DS3 danneggiati possono partecipare. L’invito di Altroconsumo è di iscriversi alla class action per far valere i vostri diritti e ottenere un risarcimento per il disagio subito. Sul sito di Altroconsumo è possibile trovare tutte le informazioni utili, verificare se il proprio veicolo rientra tra quelli coinvolti e calcolare l’entità del risarcimento potenziale.

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