Ricambi auto Fiat rubati, due dipendenti ci riprovano: arrestati
Un altro caso di furto di ricambi auto coinvolge gli stabilimenti FCA. Questa volta però i dipendenti erano già sorvegliati a distanza dai carabinieri

Un altro caso di furto di ricambi auto coinvolge gli stabilimenti FCA. Questa volta però i dipendenti erano già sorvegliati a distanza dai carabinieri
Due dipendenti FCA (Fiat Chrysler Automobiles) di None tentavano di portarsi a casa dei pezzi di ricambio per una somma totale stimata in svariate migliaia di euro. Un atto che non è di sicuro nuovo, ma che evidenzia lo sprezzo del pericolo di essere scoperti, nonostante le misure di sorveglianza messe in atto dalle aziende e i recenti episodi smascherati in un altro stabilimento Fiat (Pomigliano d'Arco) e in quello Ferrari.
GLI AUTORI DEL FURTO – I carabinieri di None tenevano d'occhio i due sospettati quando hanno prontamente fermato e arrestato i responsabili del misfatto; due persone legate all'azienda italo-americana: G. F., 47 anni, residente ad Airasca e dipendente FCA, e R. C., 46 anni, residente ad Airasca e fornitore nonché trasportatore di Fiat Chrysler Automobiles. L'intervento dei militari è avvenuto mentre gli autori del furto stavano portando via 26 scatole di candelette di preriscaldamento (vedi come funzio) per un valore di oltre 65.000 euro. Secondo le forze dell'ordine, i due dipendenti non sarebbero al loro primo colpo, di conseguenza la refurtiva potrebbe avere un valore molto più alto. Il “tradimento” è costato ai due ex dipendenti l'arresto e la carcerazione, in quanto il camion che trasportava il carico indebitamente sottratto era uscito fuori dallo stabilimento.
APERTA UN'INCHIESTA – Tutte le scatole di candelette di preriscaldamento che stavano per lasciare lo stabilimento di None in modo non autorizzato sono state recuperate e restituite al reparto logistica dell'impianto torinese. Al momento è forte l'ipotesi che i due individui abbiano già compiuto altri furti del genere, visto che i militari erano in appostamento sul luogo e sospettavano già che, all'interno dell'impianto Fiat, “sparivano” dei ricambi per auto.
ALTRI CASI – Non è la prima che furti del genere si verificano presso gli stabilimenti delle Case auto italiane. Solo qualche mese fa il licenziamento di due dipendenti dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco (Napoli) per aver tentato di rubare 130 compressori per i climatizzatore destinati alle Panda. In quel caso i due “collaboratori” erano stati sorpresi dagli stessi colleghi e, nel giro di poche ore, licenziati. Il caso di Pomigliano aveva comportato il “solo” licenziamento e non l'arresto (come avvenuto a None), in quanto i ricambi erano stati bloccati dai vigilanti prima che i ladri lasciassero lo stabilimento. A Maranello – invece -, nel leggendario e tanto famoso stabilimento Ferrari, un dipendente era ossessionato dal collezionare cimeli Ferrari che rubava – secondo gli inquirenti – per rivenderli. Quella volta, niente carabinieri o colleghi di lavoro ad intervenire, ma direttamente la Guardia di Finanza di Modena. Il ladro aveva architettato tutto da solo, senza l'aiuto di nessun complice e rubava di tutto e di più: paraurti, elementi in carbonio, fari allo xeno, specchietti e persino volanti e sedili. Il valore della refurtiva ammontava a circa 250.000 euro.