Ricambi auto falsi: la Polizia sequestra 33 mila pezzi Toyota in Cina

I ricambi Toyota falsi prodotti in Cina, anche per airbag e freni, arrivano fino in Australia. La Polizia teme il contagio anche in altri Paesi

 
Ricambi auto falsi: la Polizia sequestra 33 mila pezzi Toyota in Cina I ricambi Toyota falsi prodotti in Cina

I ricambi Toyota falsi prodotti in Cina, anche per airbag e freni, arrivano fino in Australia. La Polizia teme il contagio anche in altri Paesi

1 Giugno 2016 - 10:06

I ricambi e gli imballi falsi sono prodotti da una vera e propria industri dei pezzi taroccati: una realtà inquietante che andrebbe combattuta con tutti i mezzi. I consumatori sono attratti da prezzi vantaggiosi e spesso anche i ricambisti non si accorgono del tarocco. In Italia esistono però siti come Trova Ricambi Auto che vende solo ricambi auto usati originali di tutte le marche.

DUE CONTINENTI, UN INGANNO La notizia viene dall'Australia e a darla è Caradvice: la Polizia cinese (leggi come la Guardia di Finanza ne ha sequestrai 132 mila) ha sequestrato più di 1 milione di dollari in ricambi contraffatti Toyota, molti dei quali erano diretti verso l'Australia. Il deposito è stato scoperto nel corso di un raid della polizia a Guangzhou, zona a vocazione industriale nel sud-est della Cina, e l'azione è stato organizzata basandosi sulle informazioni fornite dalla filiale australiana di Toyota. Si tratta di circa 33.000 pezzi falsi, da quelli meno “impegnativi” come filtri (in realtà i filtri sono più importanti di quanto non sembri), cavi e guarnizioni ad altri decisamente più critici per la sicurezza come gli airbag (guarda il video del funzionamento difettoso degli airbag contraffatti), le pompe freno e il materiale d'attrito dei freni. Sono stati sequestrati anche circa 55.000 packages marchiati come le Toyota Genuine Parts, con tanto di loghi, codici a barre e numeri di serie. I pezzi contraffatti sono stati prodotti in un impianto attrezzato per la produzione su larga scala e l'azienda coinvolta, a parere della Federal Chamber of automotive Industries (FCAI), “è nota anche per aver fabbricato pezzi di ricambio contraffatti anche di altre marche giapponesi”.

UNA PISTA LUNGHISSIMA Le informazioni che hanno guidato la Polizia a Guangzhou sono il risultato di azioni legali che Toyota ha incardinato presso il Tribunale federale contro due rivenditori locali accusati di aver venduto airbag contraffatti di qualità inferiore. La transazione che ne è seguita ha implicato che i rivenditori abbiano contattato tutti i clienti interessati, rimborsandoli. Il problema, però, non si è certamente risolto in questa maniera, dato che notizie simili hanno coinvolto altri marchi. La scala della grana è infatti ampia: Ford Australia ha recentemente intercettato pezzi falsi compresi i cerchi in lega aftermarket per i modelli della sua gamma sportiva Ford Performance Vehicle e prese dell'aspirazione aria e griglie del Ranger mentre il costruttore locale Holden (gruppo GM) ha sequestrato vari pezzi contraffatti tra cui pannelli di carrozzeria, cerchi in lega, griglie, luci posteriori e radiatori.

PERICOLI CERTI MA SUBDOLI Il capo di FCAI Tony Weber ha messo in guardia i consumatori: “Anche se questo sequestro è scioccante, purtroppo non è raro e l'utilizzo di componenti contraffatti, consapevolmente o meno, implica l'assunzione di un rischio enorme. Questa vicenda è un avvertimenti per i consumatori: vedere la scatola con il logo, il sacchetto o l'etichetta di marca non equivale ad essere certi che si sta comprando un ricambio originale. Per evitare imbrogli (leggi come riconoscere i ricambi falsi) occorre essere certi che voi o il vostro meccanico siate riforniti da una filiera autorizzata dal produttore del veicolo”. In effetti un minimo di vigilanza in più sarebbe richiesto anche ai rivenditori: sempre in Australia Toyota sta dando la caccia ai cavi a spirale degli airbag (si tratta delle clockspring implicate nel richiamo delle Jeep Wrangler) contraffatti installati presso le officine indipendenti. I pezzi contraffatti non hanno connettori placcati in oro, il cavo ha i conduttori di rame e le linguette di bloccaggio sono mal allineate e stampate rozzamente. Un altro particolare rivelatore è il prezzo: i 50 $ del pezzo fasullo sono ben distanti dai 300 del cavo originale. Dalle fonti non si capisce bene se questi pezzi potevano arrivare anche in altri Paesi ma, come si suol dire, “la Cina è vicina”.

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