Rc auto: regione Lombardia contro governo

"No al disegno legge concorrenza, che è un regalo alle assicurazioni": così la commissione regionale Attività produttive della regione Lombardia

 
Rc auto: regione Lombardia contro governo "No al disegno legge concorrenza

"No al disegno legge concorrenza, che è un regalo alle assicurazioni": così la commissione regionale Attività produttive della regione Lombardia

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14 Aprile 2015 - 08:04

Rca: si fa sempre più duro lo scontro sul ddl concorrenza. Che è un regalo alle assicurazioni, in quanto prevede il risarcimento in forma specifica che spinge il danneggiato verso il carrozziere convenzionato con le compagnia. Per questo, la commissione regionale Attività produttive della regione Lombardia ha approvato una risoluzione che impegna la giunta Maroni a premere sul governo: obiettivo, cambiare una riforma che rischia di mettere in ginocchio 3.600 imprese lombarde del settore.

ALTRO CHE CONCORRENZA – Per la parte relativa alla Rca, il ddl concorrenza è tutto fuorché a favore del libero mercato: “Lottiamo contro i monopoli”, ha spiegato Angelo Terraneo, presidente dei carrozzieri lombardi della Cna (Confederazione nazionale artigianato), attaccando il disegno di legge sulla concorrenza che modifica il codice delle assicurazioni. In caso di incidente, i carrozzieri chiedono che l'assicurato sia libero di scegliere l'officina a cui affidarsi per la riparazione dell'auto e non sia costretto a rivolgersi solo a quelle convenzionate con la propria compagnia. “Con questa risoluzione – ha detto Fabio Rolfi, consigliere regionale della Lega Nord – premiamo affinché la giunta intervenga contro una riforma che, così come proposta, darà alle lobby delle assicurazioni troppo potere”.

LA VECCHIA POLITICA STANTIA – Sono anni che la lobby assicurativa preme sui vari governi, e ora con questo ministero dello Sviluppo economico ha fatto davvero breccia: segno evidente che questo esecutivo ha ben poco di nuovo, e che siamo di fronte a una politica antiquata in materia di Rca (e di auto in generale, come dimostra l'abolizione delle agevolazioni sul bollo delle vetture storiche). Adesso, sul ddl concorrenza, deciderà il parlamento, dove si vedrà davvero fin dove possa arrivare la pressione dei gruppi di potere assicurativi.

DUE SCHIERAMENTI – Da una parte, il governo e in particolare il ministero dello Sviluppo economico, che hanno riproposto le norme bocciate un anno fa dalla commissione Giustizia e stralciate dal decreto Destinazione Italia (l'articolo 8, per la precisione); dall'altra, i carrozzieri indipendenti, capitanati da Davide Galli, numero uno Federcarrozzieri, più le diverse sigle della Carta di Bologna, fra cui associazioni dei consumatori, Cupsit (patrocinatori stragiudiziali di Stefano Mannacio), l'Organismo unitario avvocatura. La ragione dello scontro è semplice: il ddl concorrenza è un regalo alle assicurazioni, così come lo era l'articolo 8 del decreto poi stralciato. Includono il risarcimento in forma specifica (l'automobilista viene indirizzato verso il carrozziere convenzionato con l'assicurazione) e l'abolizione della cessione di credito al carrozziere indipendente (così che l'assicurazione si confronti solo con il danneggiato). Senza dimenticare la lesione dei diritti delle vittime della strada a un equo risarcimento. 

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