Rc auto: Carta di Bologna contro Ania
La rivoluzione della Rca è a un passo: Carta di Bologna favorevole. Ania no. È scontro al Senato

La rivoluzione della Rca è a un passo: Carta di Bologna favorevole. Ania no. È scontro al Senato
Senato bollente mercoledì 11 novembre in materia di Rc auto. Presso la decima commissione Industria è stato il momento delle audizioni che riguardano il disegno legge concorrenza, per quanto attiene alla Rca. In estrema sintesi, vediamo di capire quali sono i punti più importanti messi a fuoco da due soggetti. Anzitutto, la Carta di Bologna, capitanata da Davide Galli, numero uno di Federcarrozzieri e ormai dal 2012 artefice di un movimento in continua crescita (fatta di carrozzieri indipendenti, ma anche alcune associazioni di consumatori, avvocati, patrocinatori stragiudiziali, vittime della strada). Quindi, l'Ania, l'associazione che rappresenta quasi tutte le assicurazioni. Senza contare altre importanti associazioni, ascoltate a vario titolo in Senato.
LA CARTA DI BOLOGNA – Le varie sigle della Carta di Bologna hanno evidenziato un punto preciso: in origine, alla Camera, il ddl concorrenza prevedeva la riparazione in forma specifica (l'automobilista indotto a rivolgersi al carrozziere convenzionato) e l'abolizione della cessione dei credito al carrozziere indipendente (rendendo di fatto difficile la difesa per il danneggiato). Però, ha ricordato Galli, “le criticità che il passaggio parlamentare ha rimosso in tema di obbligo di riparazione da fiduciario e divieto di cessione di credito sono presenti nei fatti sul mercato. Dove si pretende, per esempio, di sanzionare l'automobilista danneggiato che intende riparare l'auto dal proprio riparatore attraverso un taglio del risarcimento, fatto peraltro contrario alla legge”. Non solo: “La cessione di credito è lo strumento che evita il nero, evita l'abusivismo, controlla il mercato e difende economicamente il danneggiato”. Morale: “Confidiamo che anche il Senato voglia mantenere la impostazione data al ddl concorrenza con le correzioni effettuate nell'altro ramo del Parlamento, respingendo anche in questa sede le lamentazione degli oligopoli assicurativi. Che, detto incidentalmente, nel ramo Rca in Italia negli ultimi 3 anni hanno fatto utili per oltre 6 miliardi di euro”.
L'ANIA SI OPPONE – “Il provvedimento presentato alla Camera – ha detto l'Ania – andava nella giusta direzione di rafforzare il meccanismo concorrenziale, di contrastare le frodi e porre le condizioni per una riduzione dei prezzi. Ma nel corso dei lavori alla Camera il suo impianto è stato in larga misura stravolto. Erano infatti previste, per esempio, alcune clausole di sconto facoltative per l'assicurato, poi soppresse, che avevano una particolare efficacia antifrode (rinuncia alla cedibilità del credito, risarcimento in forma specifica, risarcimento per equivalente basato su una verifica preliminare)”. Insomma, l'Ania rivuole quelle regole che erano presenti nel testo originario. Regole, tuttavia, già stroncate per ben due volte dalla commissione Giustizia. E già bocciate in passato dal Parlamento, per poi essere misteriosamente riproposte.
ALTRA CRITICA – L'Ania si oppone anche alla Tariffa Italia: “Sono state introdotte norme che presentano chiari profili di incompatibilità con il diritto comunitario, che espongono la Repubblica Italiana al concreto rischio di infrazione con le connesse sanzioni previste. Infatti, in assenza di interventi significativi nel testo in esame, appare inevitabile un ricorso alla Commissione europea”. Quindi, l'Ania dice no a una delle vere novità della Rca.
RINCARI IN ARRIVO – Lascia di stucco la chiusura dell'Ania: “In conclusione, se venisse confermato l'impianto del provvedimento approvato in prima lettura è certo che esso non favorirà riduzioni nei prezzi della Rca Il risultato che si raggiungerà sarà quindi quello di andare nella direzione opposta all'obiettivo fondamentale del provvedimento. Inoltre, tenuto conto che i fattori congiunturali che avevano favorito un percorso virtuoso nell'andamento dei prezzi stanno cominciando a manifestare un'inversione di tendenza è prevedibile un aumento del prezzo della copertura obbligatoria Rca”. Prezzi più alti se il ddl diverrà legge. Nonostante risarcimenti e sinistri in calo, profitti alle stelle, e numerose regole a favore delle compagnie.
Nini'
18:38, 13 Novembre 2015PERITI ASSICURATIVI,Terzi ed Imparziali,liberi ed autonomi fuori dal circuito delle Imprese di assicurazioni,come in Francia,Germania,Svizzera,EUROPA.LIBERI professionisti al SERVIZIO del cittadino-consumatore.LIBERA SCELTA del Perito Rcauto come in EUROPA.