Quanto è sicura la guida autonoma? Google pubblica il report sui test

Quanto è sicura la guida autonoma? Google pubblica il report sui test Un White Paper di 43 pagine

Un White Paper di 43 pagine, a metà fra il report di sicurezza e il marketing, spiega la visione e i progressi di Google-Waymo nella guida autonoma

16 Ottobre 2017 - 06:10

“Memorie di un veicolo autonomo scritte da lui medesimo”: parafrasiamo così il celebre libro che Giacomo Girolamo Casanova scrisse narrando parte della sua avventurosissima esistenza. Il parallelo, forse irriverente, è venuto quando abbiamo saputo della pubblicazione di un White Paper da parte di Waymo, l'ormai celebre divisione di Google dedicata alla guida autonoma (leggi che Google ha aperto le porte di Castle, la città delle auto robot). Un testo abbastanza lungo, denso di retroscena e dettagli sulle sperimentazioni delle auto robot che, letto in controluce, fa persino supporre ad una imminente (o quasi) messa in commercio di un suo prodotto autonomo.

REGOLAMENTO O MARKETING? Il testo di 43 pagine si chiama Waymo Safety Report e, ufficialmente, è un documento ufficiale richiesto (in maniera non obbligatoria) dalla National Highway Traffic Safety Administration a chi sperimenta veicoli a guida autonoma. Si tratta di uno strascico di quell'insieme di linee guida che hanno suscitato un commento stizzito di Toyota nei confronti di NHTSA, accusata di aver richiesto “controlli assurdi”. Chi sperimenta la guida autonoma deve produrre un rapporto che descrive come si pensa di affrontare una serie di problemi di sicurezza ma il documento prodotto da Google-Waymo, secondo Arstechnica, è anche un'altra componente della campagna d'informazione che l'Azienda sta conducendo per convincere gli americani dei vantaggi della sua tecnologia. Secondo il magazine si tratta di un documento di marketing piuttosto che tecnico e quindi lascia molte domande senza risposta riguardo il funzionamento della tecnologia di Waymo.

CONGETTURE E SENSAZIONI Di più, le nuove informazioni che vengono fornite su come Waymo vede la sua auto robot sembrano confermare molte voci e congetture riguardo un suo lancio commerciale addirittura entro quest'anno. Dalla lettura si evince, in primo luogo, che Waymo sta mettendo la sicurezza al centro del suo lavoro. Questa dichiarazione soddisfa una delle paure più grandi: cosa può succedere se un'auto robot ha un malfunzionamento, va a sbattere, uccidendo passeggeri e passanti? La risposta di Waymo è: “la sicurezza è sempre al centro, è per questo che siamo stati fondati oltre otto anni fa come il progetto della guida autonoma di Google”. Altrettanto rassicurante è l'asserzione che le auto robot di Waymo possono gestire la guida notturna e la pioggia leggera ma, in ogni caso, saranno geofenced, termine che indica l'impossibilità di uscire da un “invisibile” recinto (fence) delimitato dal GPS.

Questa informazione conferma l'ipotesi che Waymo offrirà un ride-sharing invece che la vendita di sue auto ai clienti. Si tratta di una bella semplificazione: non è necessario fronteggiare tutti gli scenari possibili prima di offrire un servizio al pubblico e una regione temperata limiterebbe molto la possibilità di incontrare neve o pioggia battente. In ogni caso le auto Waymo sono programmate per fermarsi in caso di condizioni proibitive e riprendere il cammino solo dopo che il tempo migliora. Le corse saranno quindi limitate ad aree nelle quali Waymo ha mappe dettagliate, che sappiamo essere essenziali per la sicurezza delle auto driverless (leggi dell'accordo BMW-Mobileye per le mappe live e la guida autonoma).

NON È UNO SMARTPHONE Se il tuo smartphone si blocca, lo riavvii ma, per così dire, la vita continua in ogni caso. Questa sicurezza sarebbe molto meno forte nel caso che il computer di un'auto robot facesse crash mentre si va in autostrada. Nel report Waymo dice di aver fatto un grande lavoro perché i malfunzionamenti del computer non portino a incidenti. Tutti i sistemi chiave delle sue auto (computer, freni, sistemi di controllo e le batterie) hanno dei backup pronti ad entrare in azione in caso di avarie. Questa ridondanza è estesa alle batterie di alimentazione, nel senso che ogni sistema ha la sua dedicata. Waymo afferma inoltre che esistono sistemi indipendenti di evitamento delle collisioni, pronti a frenare se vedono un pedone o un ostacolo sfuggito al computer principale. La cybersecurity è ovviamente molto curata: Waymo comunica che “gli elementi critici per la sicurezza dei veicoli, come lo sterzo, la frenata, i controller e le mappe 3D sono sono schermati e quindi inaccessibili da parte dei collegamenti e dei sistemi wireless del veicolo”. Rimane l'interrogativo su come i dati “correnti”, come le condizioni del traffico, possano raggiungere il “cervellone” di bordo.

LI VEDI ANCHE TU? Dal documento scopriamo che le auto Waymo hanno 2 pulsanti dedicati: uno chiama il servizio clienti mentre l'altro interrompe la marcia immediatamente, fermando l'auto in una posizione sicura. Non manca poi l'onnipresente app per i cellulari, che implementa servizi di ride sharing simili a quelli di Uber e Lyft e offre un'altro modo di parlare con il servizio clienti.

Una schermata del display di bordo mostrerà “importanti informazioni quali la destinazione impostata e l'ora all'arrivo. Verranno anche visualizzati ed enfatizzati elementi statici (semafori e segnaletica) e dinamici, quali gli altri veicoli, ciclisti e pedoni”. Si deduce che l'obiettivo, non si sa quanto secondario, è rassicurare i passeggeri sulla sicurezza della tecnologia: i più “nervosi” potranno verificare che l'auto vede gli stessi pedoni, segnali e veicoli che loro scorgono dai finestrini. Un altro segnale che Waimo intende rassicurare (leggi delle idee contraddittorie che le persone hanno sulla guida autonoma) è l'elenco delle “tribolazioni” usate per testare la resistenza delle vetture: raggi ultraviolette, getti d'acqua, camere a nebbia salina, temperature estreme e forti vibrazioni. Non mancano protocolli per affrontare gli incidenti, la formazione delle Forze dell'ordine locali riguardo il come interagire con i suoi veicoli e campagne pubbliche d'informazione per convincere le persone che questa tecnologia salverà vite e agevolerà anziani e disabili. Queste azioni, insieme a notizie che sembrano destinate ad un manuale d'uso più che a NHTSA, sembrano quelle che un'Azienda esegue quando il lancio di un prodotto è distante mesi. In effetti Information ha riportato che Larry Page sembra stia pressando il CEO di Waymo, John Krafcik, per un lancio entro l'anno: succederà veramente?

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