Quagliano: mercato auto, leggera ripresa nel 2014

Quagliano: mercato auto, leggera ripresa nel 2014 Il 2013 chiuderà a quota 1.295.000 immatricolazioni: le Case studiano opportunità fuori dai Saloni convenzionali

Il 2013 chiuderà a quota 1.295.000 immatricolazioni: le Case studiano opportunità fuori dai Saloni convenzionali

27 Novembre 2013 - 05:11

Ultimi due mesi dell'anno, è tempo di bilanci, di cifre perl'auto nel nostro Paese. Sino all'anno scorso i numeri si conoscevano al Motor Show di Bologna. Ma visto che l'edizione di quest'anno è stata annullata, Gian Primo Quagliano, responsabile del Centro Studi Promotor ha snocciolato i dati a Milano, stamane al Circolo della Stampa. “Il 2013 si dovrebbe chiudere con 1.295.000 immatricolazioni – ha riferito – ma nel 2014 si dovrebbe arrivare a quota 1.330.000 con un incremento del 2,7%”.

Il 2013 ANALIZZATO DA GIAN PRIMO QUAGLIANO

Come giudica i volumi di quest'anno?
“Sono di un mercato notevolmente depresso che, con un calo del 48,1% sui livelli ante-crisi, lo ha riportato sugli standard della metà degli anni ‘70”

Quindi il 2014 sarà un altro anno di passione?
“Non solo per il mercato dell'auto ma anche per l'economia del nostro Paese. Le condizioni per un arresto della caduta delle immatricolazioni sembrano essersi create, ma non vi sono certamente ancora le condizioni per una ripresa degna di questo nome”.

Quali le motivazioni?
“In primo luogo un Governo che non è stato in grado di adottare provvedimenti efficaci per la ripresa. Ma hanno pesato anche i consumi interni, il commercio estero, l'occupazione ed altri importanti aggregati”.

Ma è vicina l'inversione di tendenza?
“Ritengo di sì perchè si è fermata la caduta della produzione industriale, vi è un certo recupero nel fatturato e negli ordinativi dell'industria e vi è un certo miglioramento del clima di fiducia dei consumatori. Il massimo che si può sperare per il 2014 è una crescita del Pil dello 0,7% che sarebbe coerente con le attese di recupero del mercato dell'auto. Non si tratta però certo di un tasso di sviluppo che avvicini il traguardo del raggiungimento dei livelli ante-crisi, né per l'economia né per l'auto”.

Cosa ci vuole ancora?
“Per una vera ripresa ci vuole altro che una piccola crescita che potrebbe avere anche il carattere di un rimbalzo più che quello di una inversione di tendenza nel percorso di declino che l'economia italiana ha imboccato e che risulta con chiarezza da fonti più che attendibili”.

Da un'elaborazione condotta dal Centro Studi Promotor su dati Eurostat emerge che nel 2001 fatto 100 il Pil pro-capite della UE l'indice per l'Italia era 119, mentre nel 2012 fatto 100 il Pil pro-capite della UE l'indice per l'Italia è 99. Il calo è di 20 punti. Nessun altro Paese ha perso così tanto terreno. Il declino dell'Italia (e per quel che conta del suo mercato dell'auto) è in atto da tempo.
“Per voltare pagina occorre che si superi l'impasse politica e che il Paese possa contare su un Governo in grado non solo di utilizzare per lo sviluppo tutti gli spazi consentiti dalle norme della zona euro, ma anche di porre ai partner dell'Eurozona l'esigenza di rivedere i trattati per poter adottare una politica economica che non sia più antitetica rispetto a quelle che, con risultati importanti in termini di crescita, stanno adottando le altre economie avanzate. E naturalmente occorre anche che questo auspicabile nuovo Governo affronti pure i nodi degli sprechi e delle inefficienze del Paese. Se tutto questo avvenisse il declino già in atto potrebbe essere scongiurato, altrimenti bisognerà adattarsi a vivere in un Paese di serie B e (per quel che conta) ad avere un mercato dell'auto di serie C”.

IL MERCATO DEGLI ULTIMI TRE GIORNI – InterAutoNews ha messo in evidenza il fenomeno della quota crescente degli ultimi tre giorni del mese sul nostro mercato delle immatricolazioni di auto nelle quali si annidano migliaia di vetture a Kmzero. Quota che nel 2012 è risultata del 38,43%, nel 2011 del 35,48%, nei sei mesi del 2013 ha addirittura raggiunto quota 39,28%. “Il girotondo di queste non vendite – ha riferito il direttore Tommaso Tommasi – è abbastanza complesso. Le auto a km0 incidono sugli ordini, sulle immatricolazioni del nuovo e sui dati di mercato dell'usato”.

ESISTE UN MODO NUOVO DI VENDERE LE AUTO? – Due settori strategici dell'economia italiana sono notevolmente in crisi: auto ed immobili. Negli ultimi cinque anni le relative vendite hanno visto dimezzare i volumi. Occorre, quindi, una revisione delle strutture produttive e distributive. E la Grande Distribuzione non sottovaluta i vari trend del mercato. Non deve quindi meravigliare se i manager delle Case studiano con attenzione questa opportunità per trovare adeguate strategie nelle proprie reti. Di recente molte Case automobilistiche hanno presentato alcuni nuovi modelli al Salone del Mobile di Milano, altre espongono le novità negli aeroporti, negli Outlet, nei centri Commerciali. Altre Case investono sulla Brand Experience.

OGGI POMERIGGIO A MILANO LO STILISTA DE' SILVA – Nel tardo pomeriggio di oggi a Milano c'è l'Evento Poltrona Frau durante il quale il n. uno dello Stile del Gruppo Volkswagen, Walter de Silva presenterà il suo nuovo progetto “Luft”, sviluppato in collaborazione con Audi Design.

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2 Commenti

oscar
17:48, 1 Dicembre 2013

E' una analisi a 360° che mette in evidenza i collegamenti sempre più stretti tra occupazione Europa leggi dello stato. La ricerca di nuove strade per pubblicizzare le auto è anche frutto dell'analisi costi benefici delle mostre. Il web reputo potrà contribuire in maniera efficace.

Bruno
19:03, 6 Dicembre 2013

Anche la pubblicità televisiva (costosissima sulle reti generaliste nazionali), è in gran parte da rivedere. Gli spot sono ormai troppo simili tra loro, a prescindere dai marchi interessati (colpa delle agenzie pubblicitarie, sempre le stesse e dei manager senza cultura nè inventiva, che approvano spot per dementi). Possibile che nessuna Casa recepisca quanto sia perfettamente inutile (oltre che falso) enfatizzare con voce cupa e cavernosa contenuti astratti, inesistenti o pseudo-ambientalisti, ormai generalizzati perchè regolamentati da precise normative europee e mondiali? I consumatori (fortunatamente) son più informati e maturi di quanto questi supermanager immaginano. L'acquisto di un 'auto nuova rimane pur sempre un fatto emozionale ed eccezionale per gran parte degli utenti. Molti marchi sono carichi di storia, di vittorie sportive, di primati tecnologici: solo alcune Case (guarda caso quelle che non subiscono la crisi) basano il loro costante successo su questi valori reali e incontestabili. Le altre hanno un marketing da supermercato, manager inadeguati che talvolta provengono da altri settori totalmente diversi dall'automotive. Ha ragione Corozza: non si può improvvisare e far finta di essere competenti perchè qualcuno prima o poi se ne accorge.

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