Patenti low cost: occhio alla fregatura

Patenti low cost: occhio alla fregatura Ci sono autoscuole che vendono corsi low cost sui gruppi d'acquisto online: attenzione alle truffe

Ci sono autoscuole che vendono corsi low cost sui gruppi d'acquisto online: attenzione alle truffe

26 Luglio 2013 - 04:07

Piegarsi alla mancanza di lavoro e soldi vuol dire anche scegliere, su Internet, offerte scontatissime su corsi di formazione per il conseguimento della patente, in particolare della patente B per l'auto, di qualità scadente.

A BASSO PREZZO – Ci sono offerte davvero “low cost”, che arrivano a una riduzione del 90 per cento del prezzo iniziale, promossi da autoscuole attraverso operatori tra cui Groupon, Prezzofelice, Poinx e Ultimoprezzo, Payokee e altri intermediari. L'Unasca, l'associazione maggiormente rappresentativa delle autoscuole e delle agenzie di pratiche auto in Italia, raccomanda ai consumatori di fare massima attenzione ai contenuti e alla qualità dei servizi che si comprano. Emilio Patella, segretario nazionale Unasca autoscuole, spiega che “la formazione per la patente non si può scontare come una pizza, perché a essa è legata la sicurezza su strada in primo luogo dei giovani, e le autoscuole hanno il dovere di far comprendere questo fatto agli utenti e di impegnarsi a offrire servizi consoni alla loro mission, che non è far superare l'esame per la patente, ma insegnare a guidare in modo responsabile e sicuro”.

SOLO 100 EURO – Su Internet si trovano coupon a prezzi stracciati che, da Nord a Sud Italia, offrono anche a meno di 100 euro il “tutto incluso” tra lezioni di teoria, foglio rosa, esame teorico, tasse per esame, oltre a materiale didattico e alcune lezioni di guida. Ma l'Unasca sottolinea che le autoscuole professionali e serie per poter offrire dei corsi di qualità investono continuamente su aggiornamenti, standard europei, certificazioni, sicurezza, formatori, strumenti didattici, tecnologie. In una parola: preparazione. Quindi, la formazione – per essere efficace – necessita di una qualità e di strumenti che non possono essere svenduti se non al prezzo di svuotarli di importanti contenuti e parametri di valore. Basti pensare che un formatore professionale costa più di 20 euro l'ora mentre il prezzo della benzina non fa che lievitare. Come si fa – si chiede l'Unasca – a coprire certi costi con quegli sconti? Solo svuotando i servizi offerti di importanti parametri di qualità, mentre spesso si ricorre al lavoro nero o all'evasione fiscale.

PROVA SUL CAMPO – L'Unasca ha anche provato a comprare e utilizzare un coupon ed è sembrato proprio che il mancato guadagno dell'autoscuola dovuto allo sconto sia ricercato in modo studiato in un altro modo: “Una volta andati in autoscuola con il coupon – racconta Patella – abbiamo appreso che la data dell'esame era già fissata, in un tempo molto breve, circa un mese e mezzo dopo la nostra iscrizione. Se si voleva spostare l'esame dovevamo aggiungere altri 50 euro, mentre se si veniva bocciati si pagavano ulteriori 150 euro per un nuovo esame di teoria, mentre se si doveva rifare la pratica il secondo esame costava altri 200 euro. Per non parlare del fatto che in aula si stava seduti in terra perché c'erano pochi posti rispetto agli iscritti e, infine, se si saltava una lezione di pratica per un impedimento, non si poteva recuperare, ma solo ricomprare pagandola ex novo. Il sospetto sempre più diffuso – spiega Patella – è che l'autoscuola guadagni di più sulla bocciatura di un candidato, piuttosto che sulla bontà del servizio che dovrebbe offrire”.

MA È UNA STRADA INTELLIGENTE – Attenzione quindi alla spesa finale e alla sicurezza. Ma le autoscuole che si affidano ai gruppi d'acquisto online potrebbero anche essere di qualità. Semplicemente, promuovono se stesse con metodi originali. Una pubblicità così forte, un modo di attrarre e conservare clienti, che alla lunga è redditizio, e può anche darsi non intacchi il livello dei corsi di teoria e delle lezioni pratiche di guida.

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1 Commento

Redazione
20:02, 31 Luglio 2013

Gentili, le vostre osservazioni sono molto simili alle nostre.Sappiamo che spesso ci sono associazioni che cercano di difendere i propri (antiquati) interessi e proprio per questo abbiamo scritto nell'ultimo paragrafo che questa potrebbe essere una nuova forma di pubblicità (moderna).Ovviamente era doveroso mettere in guardia i lettori sul fatto che non è certo che questi operatori (moderni) siano tutti seri e qualificati.

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