Nasce Qoros, la marca cino-israeliana che venderà anche in Europa

Nasce Qoros, la marca cino-israeliana che venderà anche in Europa Vuole far concorrenza a Volkswagen

Vuole far concorrenza a Volkswagen, ma con prezzi quasi cinesi. Ce la farà? Chissà. Ma potrebbe dar fastidio alle case Europee

5 Dicembre 2011 - 07:12

Mentre nella vecchia Europa il mercato è in affanno e vi sono marchi storici a rischio di chiusura (Saab) e altri (Jaguar e Volvo) che sono passati di mano perché le “big” che li possedevano dovevano disfarsi di pesi inutili, in Cina nasce una casa automobilistica nuova di zecca. Lunedì scorso, quasi trascurata dai siti e dai blog automobilistici italiani concentrati sul nostrano Motor Show bolognese, è arrivata la notizia della presentazione ufficiale della Qoros, una nuova realtà creata dalla cinese Chery Automobile e dalla Israel Corporation, una holding israeliana attiva in molti settori industriali e coinvolta al 30% nel progetto Better Place per la creazione, in quel Paese (ma anche in Australia e in Danimarca), dell'infrastruttura necessaria alla ricarica delle auto elettriche.

PROGETTI AMBIZIOSI – Qoros è una joint venture al 50% tra i due gruppi industriali citati e ha un obiettivo semplicissimo ma, allo stesso tempo, tremendamente ambizioso: costruire in Cina auto con la qualità delle vetture Volkswagen (che sembrano essere il punto di riferimento), magari con l'obiettivo di puntare addirittura ad avvicinarsi, possibilmente eguagliandola, a quella dei marchi “premium” (per intenderci: Mercedes, Bmw, Audi e così via), da vendere sia sul mercato interno sia, in un secondo tempo, in Europa, ma a prezzi concorrenziali. Il che è tutt'altro che uno scherzo, in uno scenario che vede competere in Cina (il cui mercato dell'auto, dopo i passati incrementi a due cifre, dà segni di rallentamento con una crescita prevista per il 2011 di “appena” il 6% sul 2010) oltre 70 costruttori e un'Europa dove il mercato invece “è in declino”, come afferma senza mezzi termini Pietro Montagna in un suo articolo sul blog automotivespace.it.

VETTURE MADE IN CINA, MA CON ANIMA EUROPEA – Insomma, il “folle” programma di Qoros è di farsi largo in una Cina dove gli spazi di manovra sembra si stiano restringendo un po', e anche in un'Europa dove sembrano addirittura non essercene più. Come pensa di riuscire nel suo intento la nuova casa automobilistica? Semplice: ha reclutato o “rubato” un po' di manager molto navigati provenienti dalle case automobilistiche europee, cioè gli unici, secondo chi ha investito nell'impresa (circa 1,5 miliardi di dollari), in grado di fare le auto come sanno farle gli europei, e anche di venderle. Sono tedeschi, infatti, il capo-designer Gert Hildebrand, che ricopriva lo stesso incarico alla Mini, e il numero due Volker Steinwascher, ex-Volkswagen (il numero 1 è invece Guo Qian, un funzionario Chery). È italiano il direttore vendite Cristiano Carlutti, ex-Tesla; è svedese Roger Malkusson, l'ex-responsabile dei crash test alla Saab che ora dirige l'integrazione dei veicoli, mentre il britannico Peter Matkin (ex-Jaguar e Land Rover) occupa la posizione di direttore dei programmi. La vocazione europea del nuovo brand non si limita a questo: Qoros si serve della consulenza operativa del gruppo austro-canadese Magna Steyr (quello che tempo fa era in lizza per acquistare Opel), i motori sono progettati dall'austriaca AVL List ed è già certo il coinvolgimento di aziende del calibro di Valeo, TRW e Bosch come fornitori di componenti di primo equipaggiamento. Le premesse, dunque, sono che Qoros voglia tenere fede al suo nome, un termine inesistente coniato a bella posta che, secondo le parole del vice-chairman Volker Steinwascher, “Inizia per “Q” come “Qualità”, ma indica anche un'azienda i cui dipendenti lavorano in sintonia come in un coro”.

LA PRODUZIONE – La prima vettura Qoros, una quattro porte di taglia media (il segmento di riferimento, anche come qualità, pare quello della Volkswagen Passat), dovrebbe essere lanciata nel 2013, ma è certo che la vettura è già pronta per i crash test, per i quali punta alle 5 stelle Euro NCAP. Poi dovrebbero seguire, a distanza ravvicinata, una cinque porte, un Suv e, udite udite, anche un modello elettrico che certo beneficerà dell'esperienza accumulata dal socio israeliano nel progetto Better Place. Il nuovo stabilimento Qoros sta sorgendo a Changshu, a ovest di Shanghai, e avrà una capacità iniziale di 150 mila veicoli l'anno (niente male per un'esordiente), ma si parla già di una produzione a regime di 300 mila o, secondo altre fonti, addirittura di 500 mila.

INDUSTRIA DELL'AUTO CINESE, FASE TRE – Insomma, dopo aver superato il primo e il secondo stadio, rispettivamente quello della “copiatura” senza pudori delle vetture occidentali e quello della creazione di joint venture con i grandi gruppi mondiali dell'auto per produrre auto su suolo asiatico, l'industria automobilistica cinese sembra dunque avviarsi alla terza fase, quella (tutto sommato prevedibilissima) della progettazione di vetture con standard elevati in grado di competere con la migliore produzione europea e americana, ma con un formidabile asso nella manica: il prezzo, adeguato ai desideri e alle possibilità di consumatori europei che la crisi economica, se dovesse perdurare, costringerà a puntare sempre più al low cost. Riuscirà Qoros nell'impresa? Staremo a vedere. Quel che è certo è che l'idea di una specie di Passat cino-israeliana tecnologicamente evoluta, ben costruita, sicura e perdipiù venduta nel vecchio continente a prezzi quasi-cinesi, potrebbe far tremare i polsi a più di un costruttore europeo. Il nostro semaforo verde va al coraggio dell'iniziativa, perché se il progetto, come sembra, è davvero quello di sbarcare nella vecchia Europa, certo la Qoros di coraggio ne ha da vendere.

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