Multe: se vinci il ricorso non paghi l'avvocato

Multe: se vinci il ricorso non paghi l'avvocato Per la Cassazione le spese legali non devono essere compensate in automatico. Si al rimborso delle spese per chi vince il ricorso ad una multa

Per la Cassazione le spese legali non devono essere compensate in automatico. Si al rimborso delle spese per chi vince il ricorso ad una multa

30 Dicembre 2011 - 06:12

La Corte di Cassazione, sezione sesta civile, con la sentenza n. 26987/11, depositata il 15 dicembre 2011, accoglie il ricorso di un'automobilista che, pur avendo ottenuto l'annullamento della contravvenzione, non si era visto riconoscere il rimborso delle spese legali né dal Giudice di Pace di Roma, né dal Tribunale Capitolino. La Cassazione è perentoria: se non viene adeguatamente motivata la scelta della compensazione delle spese, chi perde deve pagare l'avvocato della controparte.

TRE GRADI DI GIUDIZIO E NON E' FINITA – Il caso dell'automobilista romano è paradigmatico. Se è vero che la Cassazione ha infine rinviato al Tribunale di Roma perchè “ridecida” sulle spese, e dunque è molto probabile che finalmente finirà il suo “calvario”, è pur vero che se per impugnare una multa per infrazione del C.d.S. bisogna aspettarsi di dover arrivare fino in Cassazione, a meno di pagare di tasca propria l'avvocato, allora passa la voglia. Il Giudice di Pace di Roma, pur riconoscendo allo sfortunato automobilista il diritto a vedersi annullare il verbale di contravvenzione, aveva compensato le spese, perchè il procedimento speciale previsto per questo tipo di controversie è semplice e si può stare in giudizio anche senza avvocato. Il Tribunale di Roma aveva confermato. Quindi al povero ricorrente non restava che saldare la parcella dell'avvocato che aveva lavorato per due gradi di giudizio, semplicemente per far ottenere il giusto risultato al suo cliente, oppure ricorrere in Cassazione e sperare. Per sua fortuna la Suprema Corte ha accolto la sua tesi, disponendo che il Tribunale di Roma, nella nuova decisione sulle spese, verifichi se sussistono le “gravi ed eccezionali ragioni” richieste dal codice di procedura, come riformato nel 2005, per compensare le spese, altrimenti chi perde sia condannato a pagare l'avvocato di controparte.

IL PROBLEMA DELLE SPESE NON E' SECONDARIO – Gli uffici dei Giudici di Pace di tutta Italia pullulano di cittadini che si difendono da soli per contestare le multe ricevute, secondo loro, ingiustamente. C'è chi ci tiene ad affrontare la procedura di impugnazione da solo, ma molti rinunciano all'assistenza di un avvocato perchè temono, purtroppo giustamente, di doverlo poi pagare di tasca propria pur avendo ragione, magari con una somma maggiore di quella richiesta dalla Pubblica Amministratore con la contravvenzione. Per via di questa tendenza dei Giudici di Pace a compensare le spese legali, chi vuole impugnare una contravvenzione ingiusta con l'ausilio di un legale, rischia di pagare più soldi per il legale di quanti ne richiede la contravvenzione ingiusta. Questa decisione della Corte di Cassazione, se costituirà un indirizzo solido e seguito dai Giudici di Pace, potrebbe portare a un'inversione di tendenza. La presenza di avvocati, laddove si dispone dei propri diritti, non può che essere un bene; gli avvocati infatti potrebbero anche esercitare una funzione di filtro, scoraggiando i cittadini dal presentare ricorsi infondati che intasano soltanto le cancellerie.

di Antonio Benevento

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