Multa nelle strisce blu, arriva il ddl che limita i poteri agli ausiliari

Multe dentro e fuori dalle strisce blu ma non sempre legittime, la proposta di legge distingue i poteri degli ausiliari da quelli dei vigili urbani

16 Novembre 2018 - 12:11

Poteri chiari e limitati per gli ausiliari al traffico che speso comminano multe al di fuori delle zone assegnate dal Comune alle società che gestiscono i parcheggi a pagamento nelle strisce blu. E' l'indirizzo della proposta di legge firmata da Simone Baldelli al vaglio della Camera dei deputati per fare ordine su un argomento che ha richiesto l'intervento della Cassazione. Una modifica sostanziale dell'articolo 12 del Codice della Strada che però non convince l'Associazione Nazionale Comuni Italiani secondo cui questo provvedimento influenzerà la capacità dei Comuni di gestire la sosta nelle aree urbane.

MULTE DENTRO E FUORI LE STRISCE BLU Gli ausiliari del traffico non possono svolgere funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta, se non nelle aree oggetto di concessione e con esclusivo riguardo agli spazi destinati al parcheggio a pagamento e alle aree immediatamente limitrofe. Una sorta di ZTL per chi sorveglia le auto in sosta che può essere superata solo nel caso in cui la sosta delle altre auto impedisca l'utilizzo dell'area di parcheggio da parte si altri utenti. Lo stesso vale per i controllori delle aziende di trasporto pubblico ai quali deve essere affidata la funzione di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di circolazione e sosta solo nelle corsie riservate ai mezzi e nelle strade interessate dal trasporto pubblico, ma non su tutto il territorio cittadino.

MENO CONTENZIOSI PAGATI DAI CONTRIBUENTI “C'era una giurisprudenza contraddittoria, che solo in Cassazione si è andata delineando in maniera più chiara e perché c'è stato, e avviene ancora oggi, un utilizzo distorto ed illecito, confortato anche dalle sentenze della Cassazione, – commenta Baldelli – per cui l'utilizzo degli ausiliari della sosta e degli ausiliari del traffico per una effettuazione di sanzioni di violazione del codice della strada sull'intero territorio comunale è risultato illegittimo”. Poi Baldelli analizza il vantaggio economico per le casse comunali e la maggior tutela ei contribuenti “è un elemento che espone i comuni al pagamento di un danno erariale, nel caso in cui ci siano contenziosi giudiziari di opposizione a queste multe, e soprattutto mette i cittadini in una condizione piuttosto difficile, perché risulta più conveniente al cittadino pagare una sanzione in misura ridotta, anche se comminata illecitamente, rispetto al ricorso, che, solo per essere messo in campo presso il giudice di pace, viene a costare una cifra di 40 euro, come contributo unificato a fondo perduto nell'incertezza dell'esito del ricorso”.

ANCI, PIU' CONTROLLI AUTOMATICI L'Associazione Nazionale Comuni Italiani però tuona contro la modifica all'articolo 12 del CdS poiché non tutti i comuni avrebbero il controllo delle aree di sosta attraverso il numero di vigili dispiegati. “Tale proposta – spiega  Filippo Nogarin vice presidente Anci – si limita a realizzare una ricognizione della situazione attuale alla luce delle sentenze giurisprudenziali ma va considerato che il Codice della Strada ha ormai più di venticinque anni e che il sistema della mobilità delle nostre città è profondamente cambiato, con un utilizzo dell'automobile privata superiore a quello degli altri paesi europei” e fa una controproposta sui controlli automatici per migliorare la circolazione stradale ed evitare il congestionamento : “È inoltre necessario modificare il Codice della Strada prevedendo la possibilità di utilizzo delle nuove tecnologie – dai sistemi di telecamere agli apparecchi elettronici – anche per sanzionare la sosta irregolare”.

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