Multa e punti patente: se copri il guidatore rischi 6 mesi di carcere

Per la Cassazione, coprire il vero guidatore che infrange la legge è reato: si salvano i punti della patente ma si rischia il carcere

 
Multa e punti patente: se copri il guidatore rischi 6 mesi di carcere Per la Cassazione

Per la Cassazione, coprire il vero guidatore che infrange la legge è reato: si salvano i punti della patente ma si rischia il carcere

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16 Maggio 2016 - 08:05

Una delle norme più complicate della patente a punti (introdotta nel luglio 2003) è la comunicazione dei dati del guidatore. Per la precisione, l'articolo 126-bis del Codice della Strada dice che la Polizia comunica al proprietario dell'auto immortalata da una telecamera (come un autovelox) che c'è la sottrazione di punti per il guidatore. Il proprietario deve fornire alla Polizia, entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale di contestazione, i dati personali e della patente del conducente al momento della violazione. Se il proprietario omette, senza giustificato e documentato motivo, di fornirli, è soggetto alla sanzione amministrativa di 300 euro circa (spese di notifica incluse, come trovate qui). Ma esiste un escamotage, che leggete in basso.

DARE UN ALTRO NOME Il proprietario è obbligato a dire il vero: o dice il nome del guidatore, oppure avrà la multa. In alternativa, il trucco è semplice: mentire. Dando alla Polizia il nome di una qualsiasi persona che ha commesso l'infrazione: un conoscente, un amico, un parente. Così, questi subirà il taglio di punti, e il proprietario non pagherà la super multa supplementare di 300 euro. Ovviamente, chi bara organizza il tutto con astuzia: la persona cui toglieranno punti ha la patente illibata, oppure non guida mai e quindi ormai quella licenza non le serve.

QUALE PENA Occhio: ci sono sei mesi di carcere per chi indica di proposito, come conducente dell'auto multata, nella dichiarazione da spedire alla polizia, una persona diversa da quella effettivamente al volante. Lo stabilisce la Cassazione, con sentenza 19527/2016. Che così ribadisce la decisione del Tribunale di Campobasso. E non è il primo caso: in passato, già altri proprietari di veicoli hanno comunicato che il loro mezzo, fotografato a oltre 200 km/h da un autovelox, era guidato da chi in realtà nel momento dell'infrazione era da tutt'altre parti: vedi qui. Un altro caso clamoroso lo leggete qui. Le cose si complicano se non date il nome del guidatore adducendo un giustificato e documentato motivo, previsto dalla legge. Cosa s'intende esattamente per “giustificato e documentato motivo”? Impossibile dare una risposta precisa.

RECUPERO PUNTI Comunque, molto più semplice dire il vero e poi, eventualmente, recuperare i punti persi: basta frequentare corsi di aggiornamento, organizzati dalle autoscuole ovvero da soggetti pubblici o privati a ciò autorizzati dal Dipartimento per i trasporti terrestri, purché il punteggio sulla patente non sia pari a zero. Questi corsi consentono di recuperare 6 punti; mentre per i titolari di certificato di abilitazione professionale, danno una ricarica di 9 punti. Ricordate pure che, nel caso in cui, per due anni consecutivi, non si commettano violazioni alle norme del Codice della Strada taglia-punti, automaticamente verrà riattribuito sulla patente il punteggio complessivo iniziale di 20 punti.

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