Mediazione civile e commerciale: i suoi nemici hanno una strategia mediatica?

Mediazione civile e commerciale: i suoi nemici hanno una strategia mediatica? Secondo un'associazione

Secondo un'associazione, contro lo strumento giuridico che permette al cittadino di accordarsi fuori dai tribunali c'è un complotto

11 Maggio 2011 - 05:05

Ci siamo già occupati più volte della mediazione civile e commerciale (talvolta definita anche “mediaconciliazione”), ossia uno strumento previsto dal dlgs 28/2010 che consente al cittadino (però in molti casi non è un'opportunità, ma un obbligo) di rivolgersi a un mediatore per risolvere determinati tipi di controversie, tra le quali quelle assicurative e, a partire dal prossimo 20 marzo, anche quelle dovute a danni da circolazione stradale.

I DUE PARTITI – Come avevamo già riportato qui, l'introduzione della mediazione, studiata anche per decongestionare i tribunali ingolfati di cause civili, ha generato un acceso scontro tra i suoi sostenitori e coloro che invece la ostacolano e SicurAUTO.it ha riportato le argomentazioni di entrambe le fazioni, comprese quelle dell'associazione Vivinsieme, una tra le più agguerrite sostenitrici della mediazione, della quale avevamo pubblicato integralmente il parere e le motivazioni a sostegno.

LA TEORIA DEL COMPLOTTO – Ora abbiamo ricevuto da Vivinsieme un altro documento nel quale si ipotizza una sorta di “complotto mediatico” per screditare la mediazione. Alla base di questo complotto ci sarebbe una vera e propria «strategia contro-informativa» che secondo il documento utilizzerebbe, per definire lo strumento giuridico di cui si parla, il termine “mediaconciliazione”, improprio perché la terminologia corretta utilizzata nei documenti ufficiali è quella di “mediazione civile e commerciale” o di “mediazione civile”. Citando il più possibile il termine sbagliato di “mediaconciliazione” e diffondendolo sul web, invece, succede (sempre secondo Vivinsieme) che i vari motori di ricerca conducano esclusivamente ad articoli e blog gestiti dai detrattori dell'istituto della mediazione, che ovviamente hanno tutto l'interesse a parlarne male per sabotarne l'introduzione e favorirne l'abbandono. Al contrario, digitando il termine corretto di “mediazione civile” verrebbero visualizzati “sempre” documenti che si schierano a suo favore. Insomma, l'obiettivo della strategia sarebbe quello utilizzare volontariamente un termine fuorviante allo scopo di creare confusione tra la gente per impedire la diffusione dello strumento.

FAVOREVOLI, CONTRARI, NEUTRI – SicurAUTO.it ha fatto qualche verifica e ha scoperto che le cose non stanno esattamente come teorizza l'Associazione, che del resto è la prima a parlare di “ipotesi” e a costellare il suo documento di “se”, di “forse” e di condizionali. Insomma, digitando il termine “mediazione civile” sui motori di ricerca si ottengono certo siti che parlano bene di questo strumento (in buona parte dei casi, i primi siti visualizzati sono quelli che riportano proprio il documento di Vivinsieme), ma anche alcuni che hanno posizioni più critiche e altri che assumono un atteggiamento neutrale. Utilizzando il termine di “mediaconciliazione”, invece, vero che appaiono parecchi siti che la ostacolano, ma anche alcuni che sono invece favorevoli e altri ancora che si mantengono equidistanti. Proprio lo stesso atteggiamento adottato da SicurAUTO.it che, nel suo primo articolo su questo argomento, aveva utilizzato il termine “sbagliato” di “mediaconciliazione”, ma aveva cercato di spiegare le posizioni dei due “partiti” senza per questo prendere posizione in favore dell'uno o dell'altro.

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