Manutenzione strade: un mare di parole o fatti concreti?
Al convegno sulla manutenzione delle strade, torna in auge la destinazione dei proventi delle multe alla sicurezza stradale. Ecco i buoni propositi

Al convegno sulla manutenzione delle strade, torna in auge la destinazione dei proventi delle multe alla sicurezza stradale. Ecco i buoni propositi
Propositi lodevoli, una politica etica, una gestione della cosa pubblica orientata a beneficio della collettività, investimento del denaro in nuovo asfalto per far calare gli incidenti: è quanto emerso al convegno sulla manutenzione delle strade. Patrocinato dall'Anas e dall'Ente italiano di accreditamento-Accredia, e organizzato dalla Finco (Federazione di 38 associazioni di categoria, del mondo dei prodotti e servizi nonché delle dotazioni di sicurezza stradale e delle lavorazioni nel settore costruzioni). All'incontro, tenutosi alla Camera qualche giorno fa, hanno partecipato, tra gli altri, Gianni Vittorio Armani (presidente Anas) e Pierpaolo Baretta (sottosegretario al ministero dell'Economia). Nonché Altero Matteoli (presidente Commissione Lavori pubblici), più Michele Pompeo Meta (presidente Commissione Trasporti.
DICHIARAZIONI CONDIVISIBILI “Con questo evento abbiamo voluto proporre un nuovo approccio per la rete viaria: affiancare al classico trinomio uomo-veicolo-strada un quarto aspetto, il valore – ha detto Lino Setola, presidente della Filiera mobilità e sicurezza stradale Finco -. In questo modo, le opere di intervento destinate al bene strada potranno essere considerate non più fonte di spesa, ma investimenti”. Non solo: “Non ci stanchiamo di caldeggiare la concreta attuazione di quanto già disposto dall'articolo 208 del Codice della Strada, rivisto dalla Legge 120/10, il quale prevede la destinazione di un'importante quota percentuale delle contravvenzioni elevate dagli organi di vigilanza alla manutenzione e alla sicurezza stradale”. Insomma, si torna a parla di proventi delle multe da investire nella sicurezza stradale (vedi qui cosa fanno i Comuni).
OBIETTIVO ANAS Il sostegno da parte dell'Anas, ha detto Armani, a questo nuovo corso “è riscontrabile nel nostro Piano pluriennale 2015-2019 del valore di 20,2 miliardi, di cui 8,2 miliardi (41%) per manutenzione e potenziamento della rete esistente. L'obiettivo di Anas, in forte discontinuità con il passato, è quello di preservare ed efficientare il patrimonio infrastrutturale esistente risolvendo criticità strutturali e riducendo l'incidentalità, migliorando le condizioni di traffico, mettendo in sicurezza la rete stradale da frane e dal rischio idraulico”. Strade Anas che, è bene ricordarlo, nel 2015 hanno scatenato polemiche feroci, per via di crolli e cedimenti infrastrutturali (vedi qui).
QUALI AZIONI IN CONCRETO Lo stesso Armani ha ricordato le nuove barriere stradali di sicurezza tipo Anas (vedi qui), i cosiddetti guardrail salvamotociclisti: entro l'anno, saranno montate circa 200 km di nuove barriere per un importo complessivo di oltre 20 milioni di euro. Inoltre, il presidente Anas ha rammentato il piano di manutenzione per gli itinerari strategici come la E45/E55, l'Autostrada A19 Palermo-Catania, l'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro. Ma anche l'avvio di piani #stradepulite con i Comuni per la rimozione dei rifiuti abbandonati lungo le strade statali. Quindi, tantissime idee chiare. Ma, per ora, sono parole: verranno tradotti in fatti?