L'auto del futuro? Non avrà bisogno di essere lavata

L'auto del futuro? Non avrà bisogno di essere lavata Un gruppo di ricercatori olandesi sta sviluppando una tecnologia di stampaggio di elementi in plastica per auto che si puliscono da soli

Un gruppo di ricercatori olandesi sta sviluppando una tecnologia di stampaggio di elementi in plastica per auto che si puliscono da soli

24 Ottobre 2013 - 05:10

In futuro potremmo non riconoscere più l'auto per come l'abbiamo guidata, amata e coccolata per anni. Ci stiamo pian piano abituando all'idea che un giorno l'auto si guiderà da sola ma presto potremmo abituarci anche al fatto che l'auto si laverà anche da sola.

INNOVAZIONE DALLA NATURA – L'idea forse non farà felici i gestori di autolavaggi e tutti gli appassionati che si prendono cura personalmente della pulizia dell'auto, ma dall'Università di Twente nei Paesi Bassi arriva un progetto di ricerca per la realizzazione di superfici autopulenti. Considerando che il progetto è promosso dalla Commissione Europea e che vede coinvolti importanti partner europei, tra cui il Centro Ricerche Fiat, c'è da aspettarsi che la tecnologia soprannominata NanoClean sarà presto impiegata in ambito automotive. L'idea dei ricercatori olandesi è nata osservando le proprietà autopulenti delle foglie di loto, un fiore che, pur crescendo in prossimità di acquitrini e paludi, riesce a mantenere sempre splendenti e pulite le sue foglie. Il fenomeno naturale avviene grazie alle proprietà idrofobiche della struttura della pianta, che lascia correre via l'acqua e con se anche le particelle di polvere e fango.

IL TRUCCO E' NEGLI ANGOLI DI ADESIONE – Il primo obiettivo per gli scienziati olandesi è stato quello di replicare lo stesso meccanismo naturale su un polimero plastico. Senza i cristalli idrofobici di dimensioni nanometriche di cui dispone il loto, però, hanno fatto ricorso alla luce pulsata di un laser di diversa potenza finché sono riusciti a modificare la tensione superficiale al punto che qualsiasi liquido non avesse adesione sul materiale. Il risultato è stato ottenuto imprimendo una speciale matrice superficiale che aumenta notevolmente l'angolo di contatto dei liquidi. L'acqua raffigurata in gallery forma delle particelle tondeggianti sulla superficie autopulente e scivola via, invece di schiacciarsi e aderire ad essa sulla superficie non trattata. E' facile immaginare che una tecnologia a questo stadio di sviluppo potrebbe rispondere ai requisiti delle auto di trent'anni fa, quando si circolava in scatoloni di lamiere piane e regolari.

DEVE FUNZIONARE SULL'AUTO – Per rendere la nanotecnologia autopulente adatta al design sinuoso ed elaborato dei giorni nostri, gli studiosi hanno fatto ricorso, attraverso i partner che collaborano al progetto, allo stampaggio dei polimeri plastici. Imprimendo direttamente sullo stampo del componente che si vuole ottenere l'impronta con la luce pulsata di un laser, si è potuta trasferire l'idrofobicità da una superficie piana ad una tridimensionale. In realtà il passaggio non si è rivelato privo di difficoltà considerato l'orientamento che i cluster di dimensioni microscopiche devono avere per raggiungere un risultato apprezzabile nei diversi ambiti d'impiego cui sarebbe destinata la nanotecnologia autopulente. Al momento l'unico elemento riconducibile a un'auto che riesce a pulirsi da solo, sarebbe una calotta di uno specchio retrovisore di una Fiat Bravo ma la ricerca sembra destinata a cose molto più grandi.

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