La Tesla e i soccorsi impreparati: un caso da non sottovalutare

La Tesla e i soccorsi impreparati: un caso da non sottovalutare Dopo un incidente in Olanda i soccorritori non si avvicinano alla Tesla per ore: avevano paura dell'alta tensione. C'è bisogno di corsi specifici

Dopo un incidente in Olanda i soccorritori non si avvicinano alla Tesla per ore: avevano paura dell'alta tensione. C'è bisogno di corsi specifici

9 Settembre 2016 - 03:09

Lo sappiamo tutti, la benzina è molto pericolosa perché facilmente infiammabile e grandemente energetica: per questo motivo è una “sorvegliata speciale”, fra interruttori inerziali e serbatoi di sicurezza. L'elettricità è meno appariscente ma occorre maneggiarla con la stessa cautela, soprattutto ora che le auto elettriche cominciano a circolare. Se già i 12 volt di un accumulatore al piombo possono fare scintille enormi in caso di cortocircuito, le batterie degli EV, con tensioni che superano i 300 volt, incutono paura anche ai pompieri olandesi, che non sono intervenuti su una Tesla incidentata per la paura di rimanere folgorati.

LA FORESTA FATALE Il tragico incidente è avvenuto in Olanda, in località Baarn, ed è costato la vita al guidatore: la collisione ad alta velocità contro un albero (le foto mostrano una strada in mezzo ad una foresta) non gli ha lasciato purtroppo scampo, con la morte che dev'essere stata istantanea. Il guidatore aveva 53 anni e Tesla, in base alle risultanze del log della vettura, ha dichiarato che la velocità al momento dell'impatto era superiore a 155 km/ora, un valore troppo alto per la pur robusta struttura della Model S (guarda il test Euroncap a 5 stelle della Model S). Sappiamo bene che gli impatti contro alberi, pali e simili sono molto impegnativi per i veicoli dato che le sollecitazioni sono concentrate in un'area ristretta. I soccorritori, visti i gravissimi danni patiti non soltanto dalla scocca ma anche dalla batteria, hanno deciso di non intervenire troppo da vicino, attendendo l'arrivo di personale della filiale olandese di Tesla prima di agire a contatto diretto con il relitto; una volta avuta la certezza dell'assenza del pericolo di scosse si è provveduto alla rimozione della salma.

ORE DI ATTESA Su questo punto le fonti sono contraddittorie: le parole, citate da Reuters, del portavoce del Fire Department olandese, Ronald Boer, farebbero infatti capire che le linee guida per trattare le auto elettriche incidentate sono chiare e consolidate in Olanda (leggi dei corsi di specializzazione per il soccorso stradale delle elettriche e delle ibride). L'incidenza dei veicoli elettrici nei Paesi Bassi è infatti relativamente elevata, anche se in calo rispetto al 9,6% del 2015, e giustifica quindi una formazione specifica del personale di pronto intervento. I pompieri ed il personale di soccorso intervenuti in loco avrebbero invece riferito, secondo quanto riportato da Teslarati, di non avere esperienza specifica riguardo l'estinzione di incendi nelle auto elettriche (leggi della tragedia che si è consumata in Cina a bordo di un'auto elettrica in fiamme). Gli addetti locali avrebbero infatti detto: “C'è una tensione molto alta nelle auto elettriche. Se c'è un incidente ma l'auto è ancora su quattro ruote siamo in grado di lavorare in sicurezza ma i danni di questa vettura erano così gravi che non eravamo sicuri di come gestire la cosa senza mettere in pericolo la nostra vita. È molto triste lasciare per ore una vittima in un relitto ma non possiamo correre rischi quando si tratta della nostra sicurezza. Abbiamo cercato di domare l'incendio con un estintore a polvere ma il cortocircuito continuava a far bruciare l'auto, così alla fine abbiamo ricoperto di terra l'area in fiamme”.

CONOSCENZE SPECIFICHE A parte il fatto che anche in questo caso si era allarmisticamente chiamato in causa l'Autopilot (secondo Tesla non era in funzione al momento del sinistro), rimane il fatto che l'urto violento aveva rotto la batteria, una parte della quale bruciava in strada lontana dall'auto. È vero che le elettriche hanno anch'esse interruttori che “tagliano” la tensione ma in questa situazione il personale accorso sul posto non ha saputo come comportarsi e questo apre un dibattito sulla necessità di tener conto dei cambiamenti del parco circolante. Tesla, per esempio, in occasione del lancio della Model S ha tenuto dei corsi ai pompieri degli Stati Uniti ma questo non basta: occorrerebbe una formazione continua e coordinata dagli Stati. La diffusione attuale delle auto elettriche è molto bassa ma la pletora dei nuovi modelli presentati e, soprattutto, annunciati, farebbe presagire un aumento del loro share (se le batterie costassero soltanto 18 dollari per kW grazie alla CO2 le elettriche prenderebbero il volo), aumentando le possibilità che esse vengano coinvolte in un incidente. Il personale di soccorso dovrebbe quindi essere in grado di salvaguardare efficacemente la propria incolumità anche in queste situazioni per poter agire in sicurezza.

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