La KBA indaga sulle emissioni della Mercedes GLK 220 CDI Ben 60mila Mercedes GLK Diesel sarebbero stati dotati di dispositivi per ingannare i test. Daimler dichiara di stare già collaborato con le autorità

La KBA indaga sulle emissioni della Mercedes GLK 220 CDI

Ben 60mila Mercedes GLK Diesel sarebbero stati dotati di dispositivi per ingannare i test. Daimler dichiara di stare già collaborato con le autorità

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15 Aprile 2019 - 03:04

Continuano le indagini della KBA.  L’autorità per i veicoli a motore tedesca sta vagliando le possibili falsificazioni dei dati sulle emissioni da parte delle case automobilistiche. Dopo l’ormai celebre Dieselgate, questa volta a finire nel mirino è Daimler. Accusata, analogamente a Volkswagen, di aver creato un software per modificare i risultati in fase di test. Questo, poi applicato sulle Mercedes GLK 220 CDI.

60.000 MERCEDES SOSPETTE

Il settimanale tedesco Bild am Sonntag ha riportato la notizia dell’indagine della KBA che riguarderebbe 60.000 Mercedes GLK 220 CDI. Queste, prodotte tra il 2012 e il 2015, produrrebbero emissioni contenute entro i limiti di legge solo attivando una particolare funzione del veicolo. Invece, nella marcia normale inquinerebbero di più. Un portavoce di Daimler, proprietaria di Mercedes-Benz, ha dichiarato che il gruppo sta revisionando le auto incriminate ed è già in collaborazione con la KBA.

I FALSI TEST SULLE EMISSIONI

Tutto è cominciato nel 2015 con il caso Dieselgate in seguito all’ammissione di Volkswagen di aver manipolato i risultati delle prove svolte negli USA. Da allora molte altre case automobilistiche sono state coinvolte nelle indagini delle autorità. Proprio Daimler nel 2017 aveva già richiamato volontariamente circa 3 milioni di veicoli.  Questo per risolvere il problema delle eccessive emissioni prodotte dai suoi motori Diesel. Dall’inchiesta di Bild am Sonntag emerge come, durante le riparazioni su questa moltitudine di esemplari, il marchio abbia rimosso il software che permetteva di eludere i test.

LA COLLABORAZIONE CON LE AUTORITÀ

Il portavoce di Daimler ha evidenziato però che la compagnia non avrebbe rimosso il dispositivo dalle auto per nasconderlo alle autorità. Al contrario, l’aggiornamento e la conseguente rimozione del software sarebbero stati parte di un processo concordato con la stessa KBA e il Ministero dei Trasporti tedesco. Tuttavia, questa non è l’unica inchiesta in cui è stata coinvolta la compagnia tedesca. Risale a pochi giorni fa la notizia di un’indagine dell’antitrust dell’UE su una possibile collusione tra BMW, Volkswagen e Daimler. Accusate di aver collaborato per limitare il diffondersi di tecnologie per la riduzione delle emissioni.

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