Julia Roberts e Tom Hanks in moto senza casco: la Spagna punisce la locandina del film

Julia Roberts e Tom Hanks in moto senza casco: la Spagna punisce la locandina del film Sanzione esemplare per la casa produttrice della pellicola L'amore all'improvviso. Una legge iberica vieta la pubblicità diseducativa

Sanzione esemplare per la casa produttrice della pellicola L'amore all'improvviso. Una legge iberica vieta la pubblicità diseducativa

6 Novembre 2011 - 02:11

La locandina del nuovo film L'amore all'improvviso, che ritrae Julia Roberts e Tom Hanks spensierati in sella a uno scooter, non è piaciuta alle autorità spagnole. Motivo: i due attori non indossano il casco e danno quindi un cattivo esempio che va sanzionato. Nella fattispecie, la multa comminata alla casa di produzione Tripictures è stata tutt'altro che leggera: 30 mila euro.

INTERPRETAZIONE LETTERALE DI UNA LEGGE SEVERA – La “Ley de Seguridad Vial”, cioè la legge spagnola sulla sicurezza stradale, contiene un articolo, il n° 52 del titolo III, che vieta la pubblicità di veicoli che incoraggia comportamenti di guida pericolosi. Si potrebbe obiettare che la pubblicità in questione riguardava un film e non un veicolo, ma a questo proposito è opportuno considerare il testo della legge nella sua traduzione letterale:

«È vietata la pubblicità che abbia relazione con veicoli a motore che, in forma di testo, immagine o suono, inciti alla velocità eccessiva, alla guida spericolata, a situzione di pericolo o ad altre circostanze che comportino una condotta contraria ai prinicipi della presente legge o che generi nei conducenti un falso o ingiustificato senso di sicurezza».

Insomma, la formulazione della legge è tale da vietare non solo la pubblicità intesa a promuovere la vendita di veicoli, ma anche qualsiasi altra pubblicità che abbia attinenza con essi. Evidentemente le autorità iberiche hanno interpretato alla lettera l'”articulo 52″ e hanno voluto punire proprio la locandina che costituisce uno degli strumenti utilizzati per il lancio del film. A sorreggere l'impianto del provvedimento sanzionatorio c'è la constatazione che i due attori, secondo le autorità, avrebbero potuto ugualmente indossare il casco senza compromettere l'immagine dei due protagonisti e le esigenze pubblicitarie che, ovviamente, li vogliono ben riconoscibili. Quindi, dietro la locandina c'è un “progetto” che l'ha voluta conformare proprio così, mettendo in secondo piano i contenuti della legge.

UN ESEMPIO DA SEGUIRE – Nel nostro Codice della Strada, e in generale nel nostro ordinamento, non c'è alcuna norma assimilabile a quella contenuta nella “Ley de Seguridad Vial” di Madrid. Ed è proprio per questo che nei nostri spot pubblicitari, anche quelli che reclamizzano automobili, i messaggi “negativi”, anche se non voluti, certo non mancano (qui e qui eccone due esempi). Ma visto che da più parti si vuole l'ennesima modifica del nostro Codice (la sollecita, per esempio, chi vuole l'introduzione del reato di “omcidio stradale”), non sarebbe una cattiva idea copiare pari pari quanto avviene al di là dei Pirenei e pensare anche noi a un articolo specifico che punisca le pubblicità diseducative.

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