Il terremoto giapponese rischia di pesare sulle immatricolazioni italiane

Il terremoto giapponese rischia di pesare sulle immatricolazioni italiane Dopo i brutti numeri del mercato nel 1° trimestre 2011

Dopo i brutti numeri del mercato nel 1° trimestre 2011, qualche analista ne prevede di migliori per quello in corso. Ma il sisma in Giappone potrebbe metterci lo zampino...

20 Aprile 2011 - 07:04

Secondo alcuni analisti, con il mese di marzo i crolli a due cifre nelle immatricolazioni di auto nuove che hanno depresso il mercato 2011 dovrebbero essere finiti. Il ragionamento, non privo di senso, si basa sul fatto che nel primo trimestre dell'anno scorso il mercato dell'auto aveva beneficiato della “coda” degli incentivi alla rottamazione, che per essere erogati richiedevano l'immatricolazione di tutti i veicoli incentivati entro il 31 marzo. Ciò aveva generato una sorta di “corsa all'immatricolazione” (era andata così anche con gli incentivi precedenti) che aveva sostenuto i consuntivi. Nel 2011, invece, senza agevolazioni governative, le immatricolazioni del primo trimestre sono state quelle derivanti dal mercato “vero”, cioè non “drogato” dai benefici statali. Quindi, se a paragone con lo stesso periodo dell'anno precedente, il primo trimestre 2011 ha registrato numeri da brivido, i consuntivi di questo aprile dovrebbero mostrare cifre più incoraggianti, perché confrontate con quelle di aprile 2010, prive dell'effetto-incentivi. Numeri che in ogni caso, è bene precisarlo, saranno quelli tipici di un mercato tuttora depresso e assai lontano dai risultati del passato.

SOLO UNA TREGUA – Tuttavia, i numeri di aprile e (forse) di maggio, benché migliori, potrebbero essere solo una tregua. Nuove nubi si profilano infatti all'orizzonte, e questa volta il mercato c'entra poco: la colpa dei nuovi e temuti crolli, se avverranno, sarà colpa del terremoto e del conseguente tsunami che l'11 marzo hanno devastato la costa orientale del Giappone e compromesso l'attività di molte fabbriche, tra le quali numerose sono quelle che forniscono la componentistica all'industria automobilistica mondiale. L'assottigliarsi delle scorte di componenti ha già costretto le catene di montaggio di numerosi costruttori a fermarsi o comunque a rallentare i ritmi produttivi. La situazione, benché seria, per ora non può ancora dirsi drammatica, ma potrebbe diventarlo presto.

TRACOLLO IN ESTATE? – Il presidente dell'Unrae (l'associazione che rappresenta i concessionari delle case estere), Loris Casadei, ha recentemente dichiarato che «al momento non ci sono segnali forti di un immediato impatto del terremoto sul mercato, perché ci sono ancora le scorte. Tutto dipende però da quanto tempo ci vorrà in Giappone per riavviare a pieno ritmo la produzione di quelle fabbriche di componenti che, in alcuni settori, forniscono fino all'85% del fabbisogno mondiale. È difficile fare previsioni, ma la situazione è preoccupante, e se la mancata produzione dovesse perdurare, il problema potrebbe scoppiare prima dell'estate, verso giugno». Il problema di cui parla Casadei è, ovviamente, quello del mancato arrivo e quindi delle mancate consegne delle auto ai clienti che le hanno prenotate.

OBIETTIVI A RISCHIO – Poiché dal riavviio della produzione all'effettiva consegna dei componenti intercorre comunque un certo periodo di tempo, la penuria di pezzi potrebbe compromettere anche la disponibilità di vetture e quindi le immatricolazioni di luglio che, unite a quelle di agosto, sempre assai contenute per via delle vacanze estive, porterebbe a un altro trimestre di vacche magre, quello luglio-settembre. In questo scenario, ipotetico, ma non improbabile, appare sempre più aleatorio l'obiettivo di chiudere il 2011 con 1,85 milioni di vetture nuove ipotizzato da alcuni analisti all'inizio dell'anno.

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