Il navigatore sbaglia il limite, ma la multa al guidatore è valida

In Francia un automobilista prova a incolpare il navigatore per l'eccesso di velocità e fa ricorso: le auto intelligenti non hanno responsabilità

 
Il navigatore sbaglia il limite, ma la multa al guidatore è valida In Francia un automobilista prova a incolpare il navigatore per l'eccesso di velocità e fa ricorso: le auto intelligenti non hanno responsabilità

In Francia un automobilista prova a incolpare il navigatore per l'eccesso di velocità e fa ricorso: le auto intelligenti non hanno responsabilità

29 Novembre 2018 - 11:11

In questi mesi si sta fortemente discutendo della responsabilità delle auto a guida autonoma e a chi debba essere attribuita la colpa delle conseguenze di un errore della tecnologia in auto. La stessa domanda ma in un contesto diverso  se l'è fatta un automobilista francese che si è fidato ciecamente del suo navigatore satellitare, ma ha scoperto dopo qualche mese di aver fatto male. Il ricorso per contestare la multa per eccesso di velocità è stato scontato per l'automobilista che davanti al giudice ha puntato il dito contro la miopia del navigatore satellitare che gli avrebbe segnalato un limite di velocità più alto.

GUIDA “A OCCHI CHIUSI” A riportare la vicenda che ha contorni grotteschi è lo Sportello dei Diritti di Giovanni D'Agata, che ricorda agli automobilisti di non prendere esempio dallo sventurato automobilista francese che si è appellato al tribunale francese affinché metà della multa sia pagata dal Costruttore dell'auto che guidava. “Ho fatto affidamento su quello che mi diceva la mia auto avrebbe dichiarato il conducente, dando per scontato che ovviamente fosse corretto”, ma qualche secondo dopo l'intuizione che correva troppo ha intravisto il temuto flash dell'autovelox. E' andata peggio ad alcuni clienti italiani che si trovavano improvvisamente a guidare per strade sterrate.

I FATTI L'automobilista francese deve aver imboccato Avenue de Provence a Parigi, ma accortosi di qualche incongruenza tra le indicazioni del navigatore e le caratteristiche della strada (lunga 67 metri e larga 12) ha rallentato. Purtroppo per lui non è stato abbastanza veloce nel rallentare che ha visto il  flash del sistema di rilevamento della velocità. Quando gli è stata notificata la multa ha avuto la conferma del fatto che su quel tratto di strada il limite di velocità era 50 km/ e non 60 km/h come mostrava il navigatore.

IL COSTRUTTORE SI SCROLLA LE COLPE DI DOSSO Il Costruttore tirato in ballo dall'automobilista esclude ogni possibilità che sia pagata la multa perché “può capitare che il sistema non rilevi con esattezza i limiti di velocità. Pertanto, è sempre responsabilità dell'automobilista riconoscere correttamente la segnaletica stradale. È indicato anche nelle istruzioni al momento dell'acquisto del veicolo”. In sua discolpa l'automobilista multato sostiene che “prima di allora il navigatore non aveva mai dato problemi”. La morale da ricordare, a prescindere se usate l'app del navigatore su smartphone o guidate una nuova auto con sistemi che riconoscono i segnali stradali è che “se il GPS indica di proseguire dritto e in quella direzione c'è una rampa di scale, l'automobilista si ferma e cambia itinerario. – replica il Costruttore – Lo stesso deve avvenire con i limiti di velocità”.

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