
Su 36.560 incidenti oltre la metà avviene in aree urbane, ma si contano più morti sulle strade extraurbane. Ecco quali sono quelle più pericolose
Lo studio sulla localizzazione degli incidenti stradali 2017 ha permesso di identificare le strade più pericolose ma anche le zone d'Italia dove il bilancio sulla sicurezza è migliorato. Il report dell'indagine condotta da ACI che ha scandagliato 36.560 incidenti su strade urbane, extraurbane e autostrade fa emergere che sono aumentati gli incidenti in autostrada (+0,4%), mentre sono diminuiti sulle altre tipologie di strade (-0,7% extraurbane, -0,5% urbane). Le strade con un livello di incidentalità decrescente sono il GRA, 106 Jonica, Statale del Lago di Como e dello Spluga, Appia, Statale dei Giovie l'A2 SA-RC.
PERICOLO AUTOSTRADE URBANE L'indagine sulla localizzazione degli incidenti condotta da ACI prende come riferimento l'anno 2010 rispetto al quale il numero complessivo di incidenti è diminuito del 22% e di morti del 17,8%, che sono per lo più giovani e over70. Rispetto al 2016, invece, gli incidenti sono calati dell'1% e i decessi cresciuti del 7,4% (94 in più) nel periodo di osservazione 2017. Le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e di mezzi diversi che convogliano nella stessa strisci di asfalto. Su questa premessa è l'A24 la la strada sulla quale si verificano più incidenti: 17,1/km, a fronte di una media italiana di 1,3 incidenti/km – per la rete autostradale – e di 0,6 incidenti/km – per le strade extraurbane. Seguono il Raccordo di Marghera (11,3 incidenti/km) e il Raccordo di Reggio Calabria (10,5 incidenti/km).
MOTOCICLI E STRADE EXTRAURBANE Tra le strade extraurbane troviamo al primo posto la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga (7,6 incidenti/km), seguita dalla 131 dir (7,5 incidenti/km) e dalla 296 della Scafa (6 incidenti/km). Sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota assai elevata dei decessi: ben il 36% (1 morto su 3 è ciclista, “dueruotista” o pedone): nel 21% dei casi è deceduto un motociclista (288), nell'11% un pedone (149) e nel 4% un ciclista (52). Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 25% (1 su 4) ed i ciclisti il 20% (1 su 5).
INCIDENTI CON PEDONI E BICI I veicoli a due ruote (biciclette comprese), sono coinvolti nel 23% degli incidenti stradali. L'indice di mortalità delle due ruote (motocicli e biciclette) è molto più elevato di quello delle quattro ruote: più di 3,8 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all'1,4 delle auto. Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, la SS 001 Aurelia, in Liguria, la SS 249 Gardesana Orientale, in provincia di Verona e la SS 145 Sorrentina, in provincia di Napoli. Le strade con un numero particolarmente elevato di investimenti di pedoni risultanol'Aurelia, Adriatica, Statale Tosco-Romagnola, Padana Superiore e Casilina. Rispetto al 2016, nel complesso, le strade nelle quali gli incidenti sono diminuiti in modo consistente – secondo lo studio – su GRA, 106 Jonica, Statale del Lago di Como e dello Spluga, Appia, Statale dei Giovi e Autostrada Salerno-Reggio Calabria.