I semafori laser sono illegali. Il ministero: “Spegneteli”

I semafori laser sono illegali. Il ministero: “Spegneteli” I comuni che hanno installato i semafori intelligenti devono aspettare. Dal 2010 non sono ancora stati approvati quindi le multe non sono valide

I comuni che hanno installato i semafori intelligenti devono aspettare. Dal 2010 non sono ancora stati approvati quindi le multe non sono valide

23 Settembre 2015 - 08:09

Devono ancora restare spenti i diffusi semafori laser in grado di attivarsi all'arrivo di veicoli troppo veloci. Lo ha chiarito, come ricorda poliziamunicipale.it, il ministero dei trasporti con il parere 3805/2015. E non possono neanche essere posizionati regolarmente i tabelloni luminosi che evidenziano all'utente il tempo residuo di accensione delle lanterne semaforiche. 

RISPOSTA A DOMANDA – Un comune friulano ha richiesto indicazioni sulle nuove opportunità tecnologiche (semafori intelligenti) introdotte dall'articolo 60 della legge 120/2010, ovvero sulla possibilità di installare ai semafori sistemi avanzati in grado di misurare la velocità dei veicoli e variare conseguentemente il ciclo delle lanterne. Oppure semplicemente posizionare tabelloni luminosi agli incroci per evidenziare agli utenti in transito la durata residua dei cicli semaforici. Al momento, resta tutto invariato ovvero vietato, ha specificato il ministero. La legge rinvia a un decreto ministeriale la definizione delle caratteristiche per l'omologazione e per l'installazione di questi ingegnosi dispositivi: ebbene, questo decreto non c'è. 

SOLO TEST – Sul territorio nazionale sono state effettuate sperimentazioni ma ancora nessun congegno è stato omologato e può essere utilizzato. In pratica allo stato attuale i semafori più o meno intelligenti restano fuori legge. L'unica funzione ammessa dalla normativa per gli impianti semaforici è ancora quella prevista dall'articolo 158 del regolamento stradale, ovvero regolare i flussi del traffico senza interferenze tecnologicamente troppo sviluppate. Tutte le postazioni attive e troppo creative non sono pertanto conformi alla normativa stradale e vanno spente. Insomma, la riforma del codice della strada del 2010 non è stata completata, dopo più di cinque anni: complimenti.

RICORSO POSSIBILE – “Ora tutti gli automobilisti che sono stati multati con semafori attivati dal rilevamento della velocità dei veicoli in arrivo, possono far ricorso al prefetto entro 60 giorni dal ricevimento della multa, allegando il parere del ministero, chiedendo l'annullamento della sanzione. La nostra associazione è a disposizione per chiarimenti” ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell'Unione nazionale consumatori. L'associazione di consumatori, però, fa ulteriori richieste al ministero e ai prefetti: i proventi delle multe già incassate indebitamente dai comuni vanno restituiti ai consumatori e, soprattutto, vanno restituiti i punti della patente. Inoltre, i comuni devono annullare le multe con un provvedimento di autotutela, per non costringere i multati a presentare migliaia di ricorsi al èrefetto, intasando gli uffici. Infine, i prefetti devono far rimuovere tutti quei semafori che fanno scattare il rosso quando si supera una certa velocità e di cui ormai l'Italia è piena. “Una pratica che non solo, come chiarito con questo parere, è illegale, ma anche pericolosissima. È di tutta evidenza, infatti, che se un automobilista incosciente va troppo forte, facendo scattare apposta il rosso si corre il rischio che il veicolo non riesca a fermarsi in tempo, prima dell'incrocio, aumentando la possibilità di incidenti”, ha concluso Dona.

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