Guida autonoma, svolta epocale in Cina

Guida autonoma, svolta epocale in Cina Il governo asiatico dà il via libera alle aziende straniere per testare i loro mezzi: la Daimler farà da apripista

Il governo asiatico dà il via libera alle aziende straniere per testare i loro mezzi: la Daimler farà da apripista

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13 Luglio 2018 - 08:07

Il mondo asiatico, in fatto di tecnologia, appare da sempre un passo avanti agli altri. È di queste ultime ora infatti la notizia che Pechino ha dato il via libera a Daimler per testare auto a guida autonoma su strade pubbliche: l'azienda di Stoccarda diventa così la prima casa automobilistica internazionale a ottenere tale licenza nella capitale cinese. Il precedente impedimento alle autovetture straniere era da imputarsi a un eccessivo scrupolo di sicurezza nazionale da parte del Governo asiatico.

UNA SVOLTA EPOCALE L'annuncio arrivato dalla capitale asiatica annuncia una svolta epocale nel mondo della mobilità cinese. Questo perché, storicamente, l'immensa nazione orientale difficilmente ha permesso ad altre culture di entrare in maniera così sostanziale nel proprio vivere quotidiano. È altresì vero però che Daimler ha intrapreso ormai da sei anni una intensa collaborazione con l'Università di Tsinghua per tutta una serie di progetti che riguardano la sicurezza stradale con particolare occhio di riguardo verso i sistemi di rilevamento automatico di cicli, motocicli e, soprattutto, pedoni. La joint venture tra le due istituzioni però si allarga ancora di più visto che si stanno mettendo a punto dei modelli digitali basati sulle proporzioni medie degli orientali così da avere maggiori informazioni nel corso dei crash test.

NUOVE CONCESSIONI Daimler, dunque, ha ricevuto un permesso, dopo una serie di test basati sulla breve distanza, per un uso stradale di livello 4 nella capitale. Il fatto che un'azienda straniera possa far circolare liberamente i propri mezzi automatici nel bel mezzo del traffico cittadino mostra un'apertura nuova del governo cinese. In precedenza, infatti, i costruttori stranieri avevano la possibilità di testare i propri mezzi solo su strade chiuse al traffico e su circuiti cittadini speciali. Queste restrizioni erano dovute al fatto che le tecnologie di self drive straniere, europee o americane,potessero costituire una minaccia alla sicurezza nazionale: questo perché gli svariati sensori a bordo delle auto, avrebbero potuto raccogliere informazioni strategiche sulla Cina e fornirle a un paese straniero.

IL GIGANTE TECNOLOGICO BAIDU Il colosso cinese della tecnologia Baidu, oltre ad equipaggiare le vetture Daimler, Tesla e BMW con applicazioni tecniche aggiuntive Apollo, è balzata agli onori della cronaca per due importanti annunci: in primis ha recentemente stretto un accordo con Mobileye, società israeliana di proprietà della Intel e poi ha presentato gli Apolong, mini bus a guida autonoma. La tecnologia desunta dall'accordo con la società di Israele, prevede alcuni sistemi innovativi come il Surround Computer Vision Kit, con cui 12 telecamere posizionate lungo tutto il veicolo, permetteranno di inviare immagini riprese da un apposito software. Ovviamente questo accordo prevede l'adozione da parte del gigante Baidu del Responsability Sensitive Safety (RSS) di Mobileye, così da creare una serie di protocolli da applicare alla guida autonoma. La seconda notizia è quella del lancio dei mini-bus Apolong con livello 4 di autonomia: questi piccoli gioielli tecnologici potranno trasportare fino a un massimo di 14 passeggeri.

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