Guida Autonoma: in USA arrivano le norme federali per la circolazione stradale
Entro fine anno sono attese le norme per la circolazione delle auto senza conducente, ma l'Agenzia per la sicurezza stradale invoca alla prudenza

Entro fine anno sono attese le norme per la circolazione delle auto senza conducente, ma l'Agenzia per la sicurezza stradale invoca alla prudenza
Le auto a guida autonoma marciano a passo serrato verso la nostra quotidianità, prima di quanto possiamo immaginare circoleranno per le nostre strade, dando di fatto inizio a una nuova era della storia dell'automobile. Il vento del cambiamento sospinto dalle vetture driverless riesce a farsi sentire anche nelle stanze dei legislatori, i quali dimostrano attenzione e apertura verso questa rivoluzionaria tecnologia. E' il caso del Dipartimento Federale dei Trasporti USA, il quale cambia atteggiamento dopo anni di dibattiti e limitazioni.
TECNOLOGIA DRIVERLESS, SPERIMENTAZIONE AGLI SGOCCIOLI – Correva il maggio 2013 e i prototipi a guida autonoma della Google Car gironzolavano tranquilli per il Campus di Mountain View; sarebbe meglio specificare che le auto intelligenti erano relegate per legge entro i confini del quartier generale di Google, paragonabile comunque a una piccola città. All'epoca il Dipartimento dei Trasporti mostrava evidente prudenza verso questa sperimentazione, autorizzandone l'uso ai soli fini dello sviluppo e stilando una lista di divieti e limitazioni, soprattutto riguardo la circolazione su strade aperte al pubblico e con privati a bordo. La sperimentazione delle vetture driverless, sia da parte del colosso tecnologico che delle Case costruttrici “tradizionali” è proseguita e già entro il 2017 alcuni modelli, oltre gli attuali già in commercio, potrebbero essere lanciati sul mercato. La validità della tecnologia che ruota attorno alle auto del futuro è stata ampiamente dimostrata; sono stati macinati più di un milione di chilometri e i pochi incidenti stradali nei quali sono stati coinvolti i prototipi sono stati quasi tutti causati da “spericolati” conducenti di vetture tradizionali.
AUTOMOBILI 2.0, SONO UNA REALTA' ANCHE PER LE ISTITUZIONI – Di fronte a questo quadro promettente le autorità americane si accingono a cambiare posizione. Anthony Foxx, Segretario ai Trasporti, ha dichiarato che le normative devono devono essere aggiornate per accogliere la nuova generazione di automobili, allineandosi così alla realtà : “il Dipartimento dei Trasporti deve essere sempre vigile sul fronte della sicurezza stradale, ma non può essere scettico e chiuso sulle innovazioni che sono già sulla strada”. La dichiarazione del Segretario ai Trasporti è significativa, da un canto accenna ad accogliere le richieste di una regolamentazione comune e dall'altro conferisce maggiore peso alla tematica delle auto senza conducente. Del resto le prime auto con funzionalità di guida autonoma sono già su strada e l'esempio della Tesla S Autopilot è emblematico. Di fatto l'auto può già “guidare da sola” ma per la legislazione attuale i proprietari non possono attivare la funzione sulle strade aperte al pubblico. Questo controsenso non vale soltanto per gli Stati Uniti, in Cina, altro Paese dove viene venduto il modello Tesla, il Governo ha chiesto espressamente al costruttore di disabilitare l'Autopilot prima di consegnare la vettura ai clienti.
NUOVE NORME IN TEMPI BREVI, MA NHTSA CHIEDE PRUDENZA – La Google Car, non è l'unica auto driverless in fase di test negli Stati Uniti, le fanno “compagnia” i prototipi di Tesla, Nissan e Honda; i Governi dei singoli stati hanno creato delle norme provvisorie per regolamentare questo traffico di veicoli ipertecnologici in attesa di una normativa federale. Un intervento “dall'altro” è stato più volte sollecitato, soprattutto dallo Stato della California, nel quale sono particolarmente intesi i test stradali dei prototipi driverless e quindi è statisticamente più alto il rischio di incidenti e disagi alla circolazione. L'esternazione dell'Ente federale inoltre giunge proprio quando Google dichiara di voler valicare, ovviamente autorizzata, i confini del Campus, mettendo i propri prototipi in giro per le strade californiane, giungendo fino a Austin in Texas. I nuovi test, in attesa di norme aggiornate, proseguono quindi seguendo il “vecchio” protocollo, il quale comprende la rigida regola di avere un guidatore patentato in carne ed ossa, oltre alla presenza di volante e pedaliera dei comandi, che possa prendere il controllo dell'auto in caso di necessità. Su quest'ultimo dettaglio Google si è mostrata più volte contraria; per gli uomini di Mountain View la tecnologia delle auto driverless è stata talmente affinata da renderle più sicure di una vettura tradizionale. Eliminare totalmente i comandi di guida renderebbe ancora più sicura la marcia dei prototipi, gli occupanti così non avrebbero modo di interferire con la gestione elettronica. Riconducendoci alla futura normativa federale, più fonti indicano la promulgazione imminente e comunque entro la fine dell'anno; un tempo troppo breve secondo la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration, l'agenzia preposta alla sicurezza stradale), la quale insiste per una norma attentamente ponderata, che metta al primo posto la sicurezza degli automobilisti e dei trasportati dalle vetture tradizionali. La situazione europea, e segnatamente nel nostro Paese, marcia con il passo di una vecchia locomotiva a vapore; la problematica (poichè sarà sicuramente una problematica, figuriamoci) non viene considerata dai nostri legislatori e come al solito arrancheremo nei confronti delle altre nazioni industrializzate. Del resto basti pensare alla disponibilità di punti di ricarica per le auto elettriche o, peggio ancora, per quelle Fuel Cell.