Guida Accompagnata: perché nessuno vuole mettersi al volante a 17 anni?

La Guida Accompagnata che permette ai giovani di esercitarsi per l'esame è un flop: è più facile aspettare i 18 anni che guidare con un esperto

 
Guida Accompagnata: perché nessuno vuole mettersi al volante a 17 anni?

La Guida Accompagnata che permette ai giovani di esercitarsi per l'esame è un flop: è più facile aspettare i 18 anni che guidare con un esperto

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17 Febbraio 2016 - 08:02

La legge c'è, ma in pochissimi la sfruttano: parliamo della Guida accompagnata, che consente a un 17enne di stare al volante purché accanto ci sia un esperto (vedi qui). La denuncia arriva da Confarca, la Confederazione nazionale autoscuole riunite e consulenti automobilistici che vanta 2.000 scuole guida iscritte. Ideato per permettere ai minori di 18 anni di prendere confidenza con il volante, da quando il decreto ministeriale 213/11 è entrato in vigore, verso la fine dell'aprile del 2012, le esercitazioni di guida con tutor per i minorenni sono finite nel dimenticatoio, mentre in Francia le guide a 16 anni sono ormai una realtà consolidata.

BILANCIO NEGATIVO – In Italia, una scuola guida in un anno riceve in media non più di 4 richieste d'iscrizione ai corsi sul totale degli iscritti. Complici la fase congiunturale degli ultimi 3 anni, la scarsa informazione attorno all'iniziativa e una normativa che restringe il campo dei potenziali aventi diritto, nello Stivale questa possibilità di anticipare il foglio rosa per i 17enni che già hanno conseguito la patente di tipo A1 per i mezzi a due ruote, non c'è stato il boom tanto auspicato.

VIETATO PARLARNE! – “Nel nostro Paese, la guida dell'auto per i minori di 18 anni sembra essere ancora un tabù – afferma il vicepresidente della sezione autoscuole di Confarca, Nicola Adami -. Purtroppo se ne parla poco e si dimentica quanto questa misura sia propedeutica alla patente, poiché si ha la possibilità di guidare per un anno prima dell'esame e le ore di pratica fatte su strada vengono riconosciute alla prova per la patente B”.

DOVE STA IL GUAIO – Il legislatore italiano non recepì in toto la formula francese, introducendo l'obbligo di possesso della patente di categoria A1 e i 17 anni di età. Questa limitazione ha fatto sì che tanta gente sia ancora all'oscuro di questa importante possibilità. E forse incide anche il costo: vedi qui. Eppure, dice Confarca, “bisognerebbe rilanciare l'attenzione attorno ad provvedimento legislativo nato per garantire ai più giovani, controllati dai loro tutori, tutte le nozioni che occorrono per una guida sicura e prudente”.

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