Governo Letta: appello di Federauto, “fate presto!”

Governo Letta: appello di Federauto, “fate presto!” Il mercato dell'auto

Il mercato dell'auto, e il suo indotto, stanno vivendo una crisi senza precedenti e ora il Governo Letta dovrà fare qualcosa

29 Aprile 2013 - 12:04

Federauto rende noto che il suo panel di concessionari, rivelatosi nel tempo molto affidabile, registra a oggi un -20% di immatricolato  rispetto agli stessi giorni lavorativi dell'aprile dello scorso anno. Questo dato al netto delle kilometri zero che verranno immatricolate domani. Un ulteriore segno della crisi che ormai il nuovo Governo Letta non potrà e non dovrà ignorare.

BASTA TASSE – Commenta a caldo il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: “Il dato è inquietante, ma vedremo in che misura le kilometrizero targate domani attenueranno questa ennesima débâcle. E' comunque una Caporetto per la filiera dell'automotive italiana che sconta la dissennata e miope politica dall'ultimo Governo che ha scambiato gli autoveicoli per una 'mucca da mungere e forse da macellare'. Tasse, tasse, e ancora tasse su chi acquista e utilizza un autoveicolo. Politica che, nel 2012, ha fatto introitare 3 miliardi di euro in meno allo Stato, tra Iva e tasse varie e che ha distrutto la domanda e l'occupazione”.

NUMERI IMPRESSIONANTI – Federauto, a volte accusata di pessimismo, sottolinea che in Italia, ogni 15 minuti, il debito pubblico cresce di 4.406.250 euro, la spesa pubblica aumenta di 171.232 euro, i debiti dello Stato verso le aziende private aumentano di 570.776 euro, i finanziamenti alle imprese si riducono di 712.470 euro. E ancora, a chi da mesi vuole vendere ottimismo ad ogni costo, perché non si scontra ogni giorno con la dura realtà, e che non vorrebbe che Federauto denunciasse le difficoltà dei concessionari di autoveicoli che sono allo stremo delle forze – come se si potesse insabbiare questa situazione – la Federazione rimarca che negli stessi 15 minuti chiudono 15 imprese e 1 negozio e che 28 lavoratori vengono licenziati (fonte Panorama). E se le imprese sono falcidiate, sul fronte occupazionale non si può che registrare un disastro. In totale tra disoccupati ufficiali – 5 milioni 720 mila -, inattivi disponibili a lavorare – 2 milioni 975 mila – e sottoccupati part time – 605 mila -, le persone ai margini del mercato del lavoro italiano sono circa 6,4 milioni (fonte Il Corriere della Sera).

SERVE COESIONE E ASCOLTO – Commenta Piero Carlomagno, presidente dei concessionari del gruppo Fiat: “In questo contesto è importante che tutti i rappresentati della filiera, Anfia, Unrae, Federauto e il Costruttore Nazionale, si presentino coesi per portare sul tavolo del nuovo Governo delle proposte condivise che facciano ripartire la domanda”. Conclude Pavan Bernacchi: “Guardiamo al nuovo Governo Letta con speranza e ottimismo. Siamo convinti che l'Italia abbia toccato il fondo e che si possa solo risalire. Bisogna però da subito alleggerire la pressione fiscale e varare provvedimenti che favoriscano i consumi interni che pesano l'80% di quelli totali. Noi abbiamo molte idee, anche a costo zero, per lo Stato che potrebbero aiutare le nostre aziende che fatturano l'11,4% del PIL, partecipano alle entrate fiscali dello Stato per il 16,6% e con l'indotto allargato occupano 1.200.000 persone. Sono sicuro che il nuovo Governo abbia tutte le carte in regola per dare al Paese le risposte che aspetta da mesi”.

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