Etichetta pneumatici: nel 2012 arriva il Grading

Etichetta pneumatici: nel 2012 arriva il Grading Dal 2012 gli pneumatici dovranno avere nuove etichette che riporteranno le prestazioni in termini di consumo di carburante e sicurezza

Dal 2012 gli pneumatici dovranno avere nuove etichette che riporteranno le prestazioni in termini di consumo di carburante e sicurezza

3 Gennaio 2012 - 11:01

È ormai ufficiale che dal 1° novembre 2012 gli pneumatici prodotti a partire dal 1 luglio 2012 dovranno essere etichettati seguendo regole rigide che li classificheranno a seconda delle loro prestazioni (la nuova etichetta è anche definita “Grading”, ossia classificazione). La commercializzazione dei “vecchi” pneumatici senza etichetta sarà definitivamente bandita dal 1 novembre 2014. Il Regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio ha stabilito, infatti, che tutti i materiali illustrativi legati agli pneumatici informino su specifiche caratteristiche dello pneumatico così da agevolarne l'acquisto consapevole anche al consumatore più inesperto in materia. L'etichetta sarà simile, e quindi di facile comprensione e lettura, a quella attualmenta utilizzata per gli elettrodomestici, dove la classe A identifica i prodotti migliori e la G quelli con prestazioni più scarse. Scopriamo nel dettaglio cosa prevede il regolamento e quali saranno le prestazioni considerate.

QUALI PNEUMATICI – Gli pneumatici che saranno soggetti a questa nuova etichettatura obbligatoria sono quelli appartenenti alle classi C1, C2 e C3 (ovvero autovetture, veicoli commerciali leggeri e pesanti). Sono invece esclusi dal Regolamento gli pneumatici ricostruiti (entro marzo 2016 si deciderà se includerli), quelli per impieghi in fuori strada professionali, quelli progettati prima del 1° ottobre 1990, quelli per l'impiego come ruota di scorta a uso temporaneo, quelli con indice di velocità inferiore a 80 km/h, quelli il cui diametro nominale non supera i 254 mm oppure sia pari o superiore a 635 mm, gli pneumatici chiodati e quelli destinati ai veicoli da competzione.

RESISTENZA AL ROTOLAMENTO – Il Regolamento sostiene che «gli pneumatici, soprattutto a causa della resistenza al rotolamento, rappresentano tra il 20 e il 30% del consumo di carburante dei veicoli. Una riduzione della resistenza al rotolamento delle gomme può pertanto contribuire in maniera significativa all'efficienza energetica del trasporto stradale e quindi alla riduzione delle emissioni». Ecco quindi che dal 1° novembre 2012 gli pneumatici saranno valutati anche sotto questo profilo. Meno resistenza oppone lo pneumatico, meno carburante consuma la vettura (ve lo abbiamo dimostrato qui e qui). Agli pneumatci con prestazioni migliori corrisponderà la letterà “A”, quelli peggiori avranno la lettera “G”. La differenza di resistenza al rotolamento tra i due valori estremi è considerevole, stimabile nell'ordine di 0,5 l per 100 km, che si traducono in circa 80 litri di carburante risparmiati in un anno (calcolo su percorrenza di 15.000 km/anno) e oltre 130 € anno risparmiati per una vettura a benzina (calcolo basato su un costo del carburante di 1,70€/ litro).

FRENATA SUL BAGNATO – La seconda caratteristica presa in esame riguarda specificatamente la sicurezza sul baganto. Grazie agli sviluppi tecnologici è oggi possibile migliorare in modo significativo questa caratteristica al di là delle prescrizioni minime di legge. Per migliorare la sicurezza stradale è pertanto opportuno fissare disposizioni che incoraggino gli utenti finali ad acquistare pneumatici che, sotto questo aspetto, offrano buone prestazioni, fornendo informazioni armonizzate e di facile comprensione. In questo caso, le classi di efficienza vengono valutate secondo misurazioni effettuate a norma del regolamento UE n.228/2011 del 7 marzo 2011 e classificate in una scala da “A” a “F”. Il regolamento attualmente riguarda solo gli pneumatici di classe C1, entro pochi si attende la metodologia da applicare alle categorie “C2” e “C3”. Tra uno pneumatico di categoria “A” e uno di categoria “F” c'è una differenza di spazio di frenata superiore a 18 metri.

LA RUMOROSITÀ ESTERNA – L'ultimo elemento che caratterizzerà gli pneumatici è la rumorosità emessa all'esterno (sarà identificata con una scalta di tre valori). Anch'essa può essere ridotta grazie ai progressi tecnologici, esattamente come avviene per gli altri parametri. Per ridurre il “frastuono” del traffico stradale è quindi opportuno fissare disposizioni che incoraggino gli utenti finali ad acquistare pneumatici più silenziosi, fornendo informazioni armonizzate su questo parametro. La normativa prende in esame questo aspesso considerandolo «un disturbo non irrilevante e con effetti nocivi sulla salute». Il regolamento (CE) n. 661/2009 fissa le prescrizioni minime sulla rumorosità esterna di rotolamento degli pneumatici in base alla larghezza della loro sezione nominale che la nuova etichetta dovrà contenere.

Classe dello pneumatico categoria d'uso, valori limite in dB

  • C1A, larghezza ≤ 185mm, massimo 70 dB
  • C1B, larghezza > 185mm ≤mm 215, 71 dB
  • C1C, larghezza > 215mm ≤ 245mm, 71 dB
  • C1D, larghezza > 245mm ≤ 275mm, 72 dB
  • C1E, larghezza > 275mm, 74 dB
  • C2, Pneumatici normali, massimo 72 dB
  • C2, Pneumatici da trazione, 73 dB
  • C3, Pneumatici normali, 73 dB
  • C3, Pneumatici da trazione, 75 dB

Per pneumatici invernali, extra load o rinforzati, o per qualsiasi combinazione di queste classificazioni i limiti suindicati sono incrementati di 1 dB(A). Di seguito i limiti relativi agli pneumatici delle classi C2 e C3, in riferimento alla loro categoria d'impiego. Per gli pneumatici per uso speciale i limiti suindicati sono aumentati di 2 dB(A). Per gli pneumatici invernali appartenenti alla categoria C2 di pneumatici da trazione è consentito un ulteriore aumento del valore limite pari a 2 dB(A). Per gli pneumatici invernali appartenenti a tutte le altre categorie di pneumatici C2 e C3 è consentito un ulteriore aumento pari a 1 dB(A).

CONSIDERAZIONI – Tutte queste informazioni in un'unica etichetta permetteranno di sensibilizzare ancora di più i consumatori, facendo leva anche sul portafoglio se i temi ambientali e riguardanti la sicurezza non dovessero risultare uno stimolo sufficiente. Tutto ciò spingerà sicuramente i produttori a migliorare gli pneumatici e ad aumentarne la loro sicurezza. Spiace però constatare come manchi del tutto una valutazione riguardante l'aderenza sull'asciutto. Secondo noi questa è una grave mancanza. Abbiamo imparato nel tempo attraverso i nostri test che gli pneumatici sono sempre un compromesso tra più fattori. Pertanto uno pneumatico che tiene molto bene sul bagnato potrebbe avere un'aderenza più scarsa sull'asciutto. Completare l'etichetta con quest'altro fattore sarebbe stato ottimale, ma forse le lobby degli pneumatici hanno spinto in un'altra direzione.

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