Eccesso di velocità: in Svizzera si rischia il carcere

Eccesso di velocità: in Svizzera si rischia il carcere Chi supera di molto i limiti di velocità può incorrere nel sequestro dell'auto o nell'arresto. Pene troppo severe anche per chi le infligge

Chi supera di molto i limiti di velocità può incorrere nel sequestro dell'auto o nell'arresto. Pene troppo severe anche per chi le infligge

9 Ottobre 2014 - 03:10

Il pacchetto di norme Via Sicura varato da alcuni mesi in Svizzera punisce severamente chi supera i limiti di velocità, fino ad avviare un procedimento penale per i “pirati della strada”. In Svizzera basta guidare a 71 km/h dove il limite è 30 per beccarsi una condanna per pirateria stradale, un'infrazione al codice della strada che va ben oltre la sanzione amministrativa e la sospensione della patente cui siamo abituati in Italia. Il pacchetto normativo, voluto proprio da un'associazione popolare che rappresenta le vittime della strada, rischia di andare di nuovo al referendum poiché il reato introdotto di pirateria stradale per eccesso di velocità non sarebbe proporzionato ad altri reati altrettanto gravi e con le numerose infrazioni accertate rischia di rallentare il sistema giudiziario.

CHIODO SCACCIA CHIODO – Sembra destinato a revisione certa l'inasprimento delle pene per eccesso di velocità approvato dal Parlamento elvetico a giugno 2012 con referendum favorevole della popolazione. I pacchetti normativi Via Sicura, introdotti per rendere le strade svizzere più sicure e sostenere le vittime della strada con i proventi delle multe, sono troppo severi e incomparabili con gli altri reati puniti con la detenzione.  Tant'è che si sta accendendo un comitato popolare impegnato a raccogliere 100 mila firme entro fine anno per ottenere il referendum e ammorbidire le pene. A ritenerlo necessario è anche il Consigliere di Stato Norman Gobbi. “Forse le misure sono andate oltre, anche perché non c'è più una proporzionalità rispetto ad altri reati. -spiega il Consigliere Gobbi – Un certo riequilibrio ci vuole, ma ci vogliono anche delle sanzioni per coloro che infrangono pesantemente le leggi della strada, soprattutto quando ci sono dei morti.” Facciamo un passo indietro e vediamo cosa succede a un automobilista italiano che supera il limite di velocità in Svizzera e quando l'infrazione diventa materia penale al vaglio della Magistratura con conseguenze rovinose per l'incauto imputato.

QUANDO SI DIVENTA PIRATI DELLA STRADA – Allo stato attuale delle norme in vigore ogni automobilista che supera il limite di velocità di 25 km/h nel centro abitato, 30 km/h fuori dal abitato e 35 km/h in autostrada commette un'infrazione grave e la conseguenza penale non è più una multa, ma l'apertura di un procedimento del procuratore pubblico. Diventa poi un pirata della strada chi supera di +41 km/h il limite di 30km/h nelle località e fuori località, +51 km/h con il limite di 50 km/h, +61 km/h con il limite di 80 km/h e +81 km/h con limiti superiori ad 80 km/h (ad esempio 200 km/h in autostrada). Finché si è sorpresi da un agente o da un radar fisso a guidare al di sotto della scala dove si è considerati pirati, la Polizia cantonale può bloccare l'auto del trasgressore e chiedere istantaneamente il pagamento di una parte della multa. Se, inoltre, sussistono circostanze aggravanti (ad esempio se il trasgressore guidava in stato alterato, faceva un sorpasso, è recidivo ecc.) la Polizia può chiedere il deposito di una garanzia pecuniaria che copra in buona parte la multa. In molti casi però si tratta di cifre piuttosto elevate e per chi non ha contanti al seguito scatta il sequestro dell'auto fino al pagamento della garanzia. Oltretutto al trasgressore viene intimato di lasciare subito la Svizzera con il divieto di circolare per un periodo di tempo fissato in seguito dall'Ufficio giuridico di competenza.

LA MULTA ARRIVA ANCHE IN ITALIA – Esiste però anche la possibilità che l'infrazione del codice stradale sia rilevata da un radar fisso (in Svizzera ci sono molti autovelox nascosti) o che la Polizia cantonale non sia in grado di bloccare l'auto, che intanto ha varcato il confine ed è tornata in patria. In questi casi ci vorrà solo più tempo affinché la Polizia elvetica contatti la Polizia giurisdizionalmente competente in base alla targa di immatricolazione dell'auto, ma farla franca è quasi impossibile a meno di rimettere piede in Svizzera con un'auto diversa e di non incorrere in un controllo dei documenti d'identità della Polizia. Con il supporto delle Polizia italiana, la Polizia cantonale tramite una struttura congiunta che ha sede a Chiasso acquisisce le informazioni per individuare la persona che ha commesso materialmente l'infrazione e notificargli la multa direttamente a casa. Nel caso il trasgressore non dovesse pagare entro i termini, il numero di targa sarà memorizzato in un database della Polizia cantonale e delle Guardie di Confine in attesa che rientri facendogli pagare l'importo con gli interessi.

DALLE TELECAMERE NON SI SCAPPA – Nonostante la Polizia italiana sia molto collaborativa, attualmente – secondo quanto abbiamo appreso dall'Ufficio stampa del Touring Club Svizzero – pare che le telecamere ai varchi doganali e nei vari Cantoni abbiano già in memoria tra 6 e 7 mila targhe straniere (per la maggior parte italiane) di automobilisti insolventi da segnalare alle pattuglie appena vengono rilevate. Due camere a infrarosso poste sulle auto di pattuglia sono in grado di leggere le targhe delle auto con un'affidabilità del 95%. Se il sistema identifica una targa contenuta nella “black list” lancia l'allarme a un'altra auto distante che attende l'automobilista moroso (il funzionamento è simile al Targa System dei Vigili di Ciampino), obbligandolo a pagare su due piedi quanto dovuto. Se non dovesse avere l'importo con se scatta il fermo cautelativo del veicolo finché non pagherà quanto dovuto.

CORRERE IN AUTO E' PEGGIO CHE FARE UNA RAPINA – Quando i limiti di velocità superano le soglie piratesche la posizione del trasgressore si complica parecchio poiché la Polizia si limita solo ad accertare l'infrazione mentre la Procura pubblica del Cantone dove è stato commessa l'infrazione istruisce il processo penale con condanne che partono da 1 anno a 4 anni di reclusione. Una misura da rivedere anche per il sostituto Procuratore Generale  Antonio Perugini che spiega: “Le nuove norme sui cosiddetti pirati della strada non sono da mettere in discussione per quei casi per i quali la norma era stata pensata, cioè i veri e propri criminali della strada”. Poi però il PG Perugini spiega che il rischio di bloccare la macchina della giustizia è alto. “Con l'entrata in vigore di Via Sicura siamo stati inondati da almeno 350 incarti in più ogni anno, sottoposti al giudizio della Magistratura penale. – afferma il Procuratore Generale Perugini – l'auspicio è che gli incarti che giungono in magistratura possano essere contenuti a quelli veramente degni di essere trattati come criminali della strada.

TROPPO O TROPPO POCO – Per avere un'idea delle dimensioni del problema basta pensare che da gennaio 2014 ad oggi sono state comminate oltre 4 milioni di multe per eccesso di velocità in Svizzera (con un ricavo di 180 milioni di euro). E mentre in Svizzera l'opinione pubblica si mobilita affinché si allenti la morsa sull'eccesso di velocità penale, in Italia si riaccende il dibattito sulla necessità d'introdurre l'omicidio stradale ogni volta che si verifica un incidente gravissimo.

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1 Commento

BUsato
19:15, 11 Ottobre 2014

Più che pirateria la chiamerei tentato omicidio/strage. Per questo motivo anch'io sarei d'accordo con l'arresto.

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