Il testo definitivo del Decreto Monti colpisce gli automobilisti

Il testo definitivo del Decreto Monti colpisce gli automobilisti Bollo: 20 euro per ogni chilowatt oltre i 185 a partire dal 1 gennaio 2012. Aumentano le aliquote sui carburanti

Bollo: 20 euro per ogni chilowatt oltre i 185 a partire dal 1 gennaio 2012. Aumentano le aliquote sui carburanti

7 Dicembre 2011 - 03:12

Ancora una volta il governo attinge dalle tasche degli automobilisti per fare cassa, raddoppiando gli aumenti già previsti dal precedente governo Berlusconi. Stangata su bollo e carburanti.

AUMENTO DEL BOLLO SULLE AUTO DI LUSSO – L'art. 16 del Decreto così detto “salva-Italia” prevede che i possessori di auto con potenze superiori ai 185 kW (251 cv)  paghino 20 euro per ogni kW in più. Facciamo un esempio: se quest'anno una Volkswagen Golf 2.0 TSI R (199 kW) immatricolata in Lombardia ha pagato 641,13 euro di tassa di proprietà, dall'anno prossimo la vedrà lievitare a 921,13 euro. L'aumento previsto dal Governo va a colpire la fascia di automobilisti più abbienti, esonerando di fatto dagli aumenti le utilitarie, le familiari e la maggior parte delle compatte. La decisione di aumentare il bollo auto è frutto del progetto di ridistribuzione del peso fiscale e della tassazione dei beni di lusso, che il Governo ha proposto fin dai primi giorni della sua attività.

ANCORA IMPOSTE SUI CARBURANTI – La nota dolente, tuttavia, riguarda le accise sui carburanti che, in quanto beni di consumo indispensabili, incidono in particolare sul ceto medio della popolazione italiana. L'art. 15 del Decreto prevede infatti le seguenti accise sui carburanti:

  • benzina e benzina con piombo: euro 704,20 per mille litri;
  • gasolio usato come carburante: euro 593,20 per mille litri;
  • gas di petrolio liquefatti usati come carburante: euro 267,77 per mille chilogrammi;
  • gas naturale per autotrazione: euro 0,00331per metro cubo.

Al comma 2 del medesimo articolo il governo rincara la dose stabilendo che: “A decorrere dal 1° gennaio 2013, l'aliquota di accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonché l'aliquota di accisa sul gasolio usato come carburante, di cui all'allegato I del testo unico richiamato nel comma 1, sono fissate, rispettivamente, ad euro 704,70 per mille litri e ad euro 593,70 per mille litri”. Per effetto delle suddette accise, salvo ulteriori cambiamenti, gli aumenti alla pompa dovrebbero attestarsi sui 9 centesimi al litro per la benzina, sui 12,5 centesimi al litro per il diesel e i 2,6 per il GPL, un rincaro dei prezzi che non si vedeva da molto tempo.

STORIA ANTICA QUANTO L'AUTO – Fin dai primi anni del secolo scorso le auto, e i carburanti necessari a farle muovere, hanno fornito i contanti necessari ai governi in crisi economica. Ricordate la tassa sull'autoradio delle vetture e i rincari delle accise applicati in occasione di guerre, inondazioni e terremoti e mai più eliminati? Oggi rimangono il bollo, le accise sui carburanti, i bollini blu, le ZTL, le aree Ecopass e chi più ne riesce a ricordare più ne metta. Per il Governo (di qualunque colore), il primo settore al quale rivolgersi in caso di emergenza dei conti è quello del trasporto privato. L'Italia inoltre, non ha un servizio di trasporto pubblico adeguato alle esigenze del territorio, né incentivi per l'acquisto di auto elettriche o quantomeno ibride. Per questo molti bilanci familiari italiani potrebbero risentire in modo pesante del caro carburante.

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4 Commenti

Corrado
18:22, 7 Dicembre 2011

Complimenti innanzitutto alla redazione per il servizio di informazione sempre corretto e aggiornato. Vorrei condividere con voi il mio parziale disaccordo su un'espressione dell'articolo. Là dove si scrive che “L'aumento previsto dal Governo va a colpire la fascia di automobilisti più abbienti, esonerando di fatto dagli aumenti le utilitarie, le familiari e la maggior parte delle compatte” ci si dimentica purtroppo di quel numero significativo di automobilisti “over 185 kw” che non rientrano affatto nel club dei più abbienti. Ancora una volta, il Governo si ostina a riferirsi alla sola potenza per individuare una cosiddetta “auto di lusso”, quando in realtà gli indici che dovrebbe guardare sono altri (valore reale del mezzo in primis). Eliminando il paletto “anagrafico” della data di immatricolazione si vanno a colpire infatti tutti quegli automobilisti che hanno acquistato a buon mercato un'auto usata relativamente potente.

Walter
22:18, 7 Dicembre 2011

Beh, insomma,185 kW, anche se si tratta di un'auto d'epoca o usata sono comunque molti da mantenere e sicuramente una famiglia che fatica ad arrivare a fine mese non ci pensa neanche a comprare una vettura di oltre 250cv. Gli appassionati di auto usate così potenti sono davvero pochi rispetto alla maggioranza per cui una manovra nazionale ovviamente non ne può tenere conto. No comment sulle accise dei carburanti, stanno cercando di tirare fuori il sangue da una rapa.

Daniele
12:16, 8 Dicembre 2011

Abbiamo capito solo negli ultimi tempi, che l'Italia o meglio ora “Italietta”, fa' acqua da tutte le parti; Non sarebbe neanche giusto lamentarsi del superbollo Monti, visto che abbiamo persone che non riceveranno gli adeguamenti sul costo della vita, percependo pensioni da 900 euro. ( escluso eventuali modifiche paventate ).E' evidente da questo, che i Professori al Governo, poco hanno capito sul da farsi ed i nostri politici non stanno dando comunque il buon esempio! ( vitalizi vari, spese a carico totale dello Stato, benefici ecc..) Pero' a mio avviso, la tassa sullle auto di lusso e' INIQUA al massimo e fa' male agli appassionati di auto sportive che, magari con grandi sacrifici le hanno acquistate usate ed ora su auto del valore variabile ad es.:dai 15.000 ai 50.000 euro devono sborsare cifre tra i 2.000 ed i 5.000 euro, oltre al gia' superbastonato bollo esistente.Queste Persone hanno fatto una scelta di vita, volendo accaparrarsi un pezzo di storia e non entrare magari in possesso di un pezzo di terra!!!.Sicuramente tutti dobbiamo pagare in base ai ns. redditi e sui beni di lusso anche di piu',ma nonostante cio' non dimentichiamo che il cittadino che dispone di cifre legalmente maturate e su cui ha pagato abbondantemente le tasse allo Stato, non deve essere ritartassato ulteriormente e ripeto INIQUAMENTE.Iniquamente perche' un conto e' parlare sul valore di mezzi nuovi, che costano in acquisto anche oltre 200.000 euro ed un conto come sopraevidenziato e' parlare di mezzi dal valore ormai ridotto ad 1/5, 1/6, 1/7 e cosi' via. Ormai e' evidente che l'unico modo per raccogliere risorse, al di la' delle solite promesse e' tassare nuovamente colpendo tutti, e' anche vero pero' che gli Italiani hanno memoria lunga…

gigi
11:07, 16 Dicembre 2011

Ragazzi si tassa l'automobile per pretesto con la convinzione assura che si colpisce tutti e in maniera equa. Se nel paniere del legislatore l'automobile risulta un metro di misura attendibile allora mi chiedo perchè non si tassa il telefonino? Si può considerare che questo bene sia come l'automobile uniformemente distribuito nella popolazione per cui tassare con un 5% questo tipo di bene probabilmente avrebbe prodotto una leggera contrazione dei consumi ma sostanzialmente meno dolorosa per la popolazione. Chi avrebbe voluto comprare l'I Phone 4s a 630 euro piuttosto che a 600 lo avrebbe fatto senza grossi patemi d'animo. Mentre pagare un bollo il 30 % in più brucia molto.Comunque noi italiani ce lo meritiamo perchè partecipiamo poco alla vita politica, non denunciamo quasi mai, e soprattutto votiamo quello che ci è più simpatico alla TV.Forse è arrivato il momento di fare qualche sciopero serio come il voto oppure le tasse, provate a pensare se il prossimo anno nessuno paga il bollo ne il canone Rai ne la polizza RC auto e vediamo cosa succede?

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