Cronotachigrafi alterati: la Polstrada denuncia e sequestra

Cronotachigrafi alterati: la Polstrada denuncia e sequestra Un altro colpo ai "taroccatori? di cronotachigrafi digitali per mezzi pesanti è stato messo a segno dalla Polizia Stradale di Teramo

Un altro colpo ai "taroccatori? di cronotachigrafi digitali per mezzi pesanti è stato messo a segno dalla Polizia Stradale di Teramo, che ne ha sequestrati quattro denunciando altrettante persone

1 Agosto 2011 - 06:08

L'attività investigativa ha portato a perquisizioni in tre città, Mantova, Brindisi e Miglionico di Matera, e alla denuncia a piede libero di quattro persone, tre autisti e il titolare di un'azienda di autotrasporti.

MOLTI CAPI D'ACCUSA – I capi d'accusa sono di falsità in pubbliche registrazioni, contraffazione di sigilli (ogni cronotachigrafo ne ha infatti uno che va necessariamente violato per procedere all'alterazione dello strumento), rimozione fraudolenta di tutele contro gli infortuni sul lavoro e truffa allo Stato per evasione di tributi e contributi, poiché gli autisti hanno lavorato in nero per le ore non registrate dagli strumenti manomessi. Fortunatamente per gli indagati, non risulta che sia stata avanzata contro di loro anche l'ipotesi di reato di associazione a delinquere. Risulta che la Polizia Stradale ha proceduto al sequestro dei cronotachigrafi alterati, ma non a quello degli automezzi sui quali erano installati.

LA “SOFFIATA” – Le indagini sono partite dalla “soffiata” di un autotrasportatore che aveva segnalato alla Polstrada di Teramo le irregolarità nell'alternanza tempi di guida – tempi di riposo da parte dei conducenti di una nota azienda di trasporti sua concorrente. Ovviamente, all'origine di “spiate” del genere c'è sempre un motivo economico, poiché un'azienda di trasporti stradali che impone o tollera l'alterazione dei cronotachigrafi costituisce una concorrente sleale per le altre che invece rispettano le leggi e che non adottano questa pratica illecita e pericolosa. Tuttavia, non si può negare che si tratti di “soffiate” provvidenziali che,, se si diffondessero su larga scala, contribuirebbero certo a scoraggiare un fenomeno che impatta in modo determinante sulla sicurezza stradale in quanto un autista che ha eluso le pause e quindi non si è riposato è certamente più a rischio d'incidenti di un collega che invece ha rispettato i limiti nei tempi di guida imposti dalla legge.

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