Comuni dell'Emilia-Romagna: autovelox da tarare tutti
Obiettivo, evitare contenziosi: da tarare tutti gli autovelox. Così la pensa l'Associazione comuni dell'Emilia-Romagna

Obiettivo, evitare contenziosi: da tarare tutti gli autovelox. Così la pensa l'Associazione comuni dell'Emilia-Romagna
La sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato gli autovelox non tarati sta sollevando un vespaio. Adesso, a intervenire sulla questione è l'Anci (Associazione comuni) dell'Emilia-Romagna, che prende una posizione molto chiara in materia: tutti gli autovelox vanno tarati, così da evitare che i ricorsi degli automobilisti contro le multe siano vincenti. Insomma, le multe date dai comuni con le macchinette non tarate rischiano di diventare un boomerang clamoroso, con ricorsi persi.
UN PASSO ALLA VOLTA – L'articolo 45, comma 6, del codice della strada non prevede che tutte le apparecchiature impiegate per l'accertamento dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura: gli autovelox mobili, siccome funzionano in presenza di agenti delle forze dell'ordine, possono anche non essere tarati. La sentenza della Corte costituzionale numero 113 del 18 giugno 2015 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di quell'articolo, a dimostrazione che il nostro codice della strada è scritto malissimo, è pieno di contraddizioni, lascia aperti mille dubbi ed è pure soggetto a diverse interpetazioni. I comuni sono abili ad addentrarsi nei meandri del codice della strada, sfruttarne le debolezze, e in parole povere fare cassa in maniera quantomeno discutibile. Almeno sino a quando non intervengono i magistrati della Corte costituzionale.
UN VUOTO PERICOLOSO – Per l'Anci dell'Emilia-Romagna, questa sentenza ha lasciato un vuoto normativo che andrebbe tempestivamente colmato per evitare dubbi e ricorsi. Non solo: la confusione è aumentata per via della circolare del ministero dell'Interno numero 300/A/4747/15/144/5/20/5 del 26 giugno 2015 che è stata diversamente interpretata da più parti. Come ricorda l'Anci, il ministero ha specificato che la normativa “non prevede un generalizzato obbligo di taratura anche se la necessità di una verifica periodica è di norma prevista nel manuale d'uso e manutenzione del dispositivo, cui gli organi di polizia stradale devono attenersi. Tale verifica, inoltre, è prevista anche nel decreto di approvazione del singolo apparecchio se può essere utilizzato in modo completamente automatico, cioè senza la presenza di un operatore di polizia stradale”.
MORALE DELLA FAVOLA – Alla fine, in attesa di un intervento del legislatore che colmi gli effetti determinati dall'intervento della Consulta, “è nostro parere – dice l'Anci – che sia opportuno, per evitare contenziosi dall'esito quantomeno incerto, sottoporre a verifica metrologica periodica tutti gli strumenti deputati al controllo elettronico della velocità; siano essi fissi, mobili o automatici e a prescindere dalla loro modalità di impiego”. Un'opinione condivisibile. Però i comuni di tutta Italia dovevano arrivarci prima, e da soli, senza che fossero bacchettati dalla Corte costituzionale: una bilancia viene tarata; possibile mai che un autovelox non lo sia?