
Targa modificata con scotch nero: quando non è reato?
Targa modificata con lo scotch nero, il giudice assolve a sorpresa il conducente con una motivazione piuttosto bizzarra
Targa modificata con lo scotch nero, il giudice assolve a sorpresa il conducente con una motivazione piuttosto bizzarra
L’articolo 100 comma 12 del Codice della Strada dispone che chi circola con un veicolo munito di targa non propria o contraffatta è punito con una pesantissima multa da 2.046 a 8.186 euro e col fermo amministrativo del veicolo per tre mesi, mentre il successivo comma 14 rincara la dose ricordando che chiunque falsifica, manomette o altera targhe automobilistiche o usa targhe manomesse, falsificate o alterate è punito ai sensi del Codice penale. A dimostrazione che la manomissione della targa viene considerata, giustamente, una violazione molto grave e sanzionata di conseguenza. Tuttavia una recente sentenza del Tribunale di Milano ha mandato all’aria anni di convinzioni giuridiche assolvendo un’automobilista beccato a circolare con una targa modificata con lo scotch nero.
TARGA MANOMESSA E CODICE PENALE
Proprio così: il conducente era stato fermato a Novate Milanese nel mese di febbraio del 2023, a bordo di una Fiat Panda intestata alla moglie, perché gli agenti di una volante avevano notato qualcosa di strano sulla sua vettura. In effetti un controllo più approfondito aveva permesso di appurare che la targa dell’auto era stata modificata, anche piuttosto grossolanamente, con un pezzo di nastro adesivo nero, trasformando la prima lettera, una ‘D’, in una ‘B’.
Per l’uomo era inevitabilmente scattata una denuncia per il reato di ‘falsità materiale commessa dal privato‘ (art. 482 C.p.), che in base alla gravità del fatto comporta l’applicazione di una pena che può andare da pochi mesi ad alcuni anni di reclusione. In ogni caso la PM si era limitata a chiedere per lui una semplice sanzione pecuniaria, ma il giudice Paolo Guidi ha accolto la tesi difensiva e ha assolto il conducente. Tesi che si basava sulla possibilità che le modifica della targa potesse essere frutto di uno scherzo di estranei, non addebitabile all’imputato.
PERCHÉ IL GIUDICE HA ASSOLTO IL CONDUCENTE?
Per il giudice del Tribunale di Milano, infatti, non si può escludere con certezza che sia andata effettivamente così, e cioè che la manomissione della targa dell’auto sia stata davvero uno scherzo di ignoti. In altri termini, il giudice ha riconosciuto la possibilità che non ci fosse dolo nella condotta, non essendo stato possibile collegare all’imputato, in modo certo, la modifica della targa con lo scotch (tra l’altro la macchina neppure era la sua, essendo intestata alla moglie).
I RISCHI DEL VERDETTO DI ASSOLUZIONE
È chiaro che questo verdetto, abbastanza sorprendente, rappresenterà d’ora in poi un precedente significativo per situazioni analoghe, riaprendo il dibattito sulla responsabilità nei casi di manomissione delle targhe, soprattutto quando mancano prove dirette. Di certo c’è il rischio che qualcuno in cattiva fede possa approfittarne, invocando lo scherzo a opera di ignoti anche di fronte a una palese contraffazione. D’altra parte, in assenza di prove inequivocabili, è giusto esplorare tutte le spiegazioni alternative per non penalizzare chi potrebbe essere davvero vittima di circostanze sfortunate o imprevedibili.