Cosa controllano i Carabinieri al posto di blocco?

Cosa controllano i Carabinieri al posto di blocco?

Che fare a un posto di blocco? Ecco le conseguenze, economiche e penali, per chi non si ferma all'alt imposto da Polizia o Carabinieri, e cosa controllano

29 Febbraio 2024 - 12:00

Non è una buona idea ignorare un posto di blocco. Le ripercussioni per chi non si ferma possono infatti essere pesanti. Sia a livello economico (a causa delle severe sanzioni) che, nei casi più estremi, a livello penale. Senza dimenticare che non ottemperando all’ordine di fermarsi di un componente delle Forze dell’ordine ci si espone a gravi conseguenze anche sotto il profilo dell’incolumità personale, propria e degli altri. Ma cosa controllano i Carabinieri al posto di blocco? Continua a leggere per scoprirlo.

Aggiornamento del 29 febbraio 2024 con l’inserimento del corretto importo delle sanzioni pecuniarie per chi non si ferma a un posto di blocco.

DIFFERENZA TRA POSTO DI BLOCCO E POSTO DI CONTROLLO (E COSA CONTROLLANO)

Spesso si fa confusione tra posto di blocco e posto di controllo, ma si tratta di due misure che richiedono modalità operative diverse.

  • Il posto di controllo è la classica pattuglia composta di solito da due o tre agenti e chiamata a svolgere prevalentemente opere di prevenzione. Verificando per esempio i documenti di guida, lo stato della vettura o le condizioni psicofisiche del conducente. In genere il posto di controllo interessa un solo senso di marcia e le vetture da controllare sono scelte a discrezione degli agenti.
  • Il posto di blocco, invece, viene istituito in situazioni eccezionali e prevede il blocco di entrambi i sensi di circolazione della strada interessata. Possono essere usate corsie di canalizzazione, bande chiodate antifuga e altri strumenti analoghi per assicurarsi il rallentamento e la fermata di tutti i veicoli. A differenza del posto di controllo, infatti, il posto di blocco è tenuto a controllare tutte le vetture di passaggio.

Possiamo quindi affermare che a un posto di controllo i Carabinieri e gli altri componenti delle Forze dell’Ordine effettuano soprattutto controlli di routine su persone, soprattutto per finalità di prevenzione.

Mentre a un posto di blocco si effettuano controlli più specifici alla ricerca di qualcosa o di qualcuno in particolare.

+++ Prima di proseguire nella lettura: se preferisci puoi guardare un video in cui riassumiamo brevemente ma in maniera chiara i contenuti di questa guida, spiegando le conseguenze per chi non si ferma a un posto di blocco. +++

POSTO DI BLOCCO: LE CONSEGUENZE PER CHI NON RISPETTA L’ALT

Vista la differenza tra posto di controllo e posto di blocco, sono diverse anche le sanzioni in caso di mancato alt. Chi non rispetta un semplice posto di controllo, è soggetto al pagamento di una multa da 87 a 344 euro (articolo 192 del Codice della Strada) e la decurtazione di tre punti sulla patente. Chi non si ferma a un posto di blocco, invece, non solo vede aumentarsi la sanzione pecuniaria, che in questo caso va da un minimo di 1.362 a un massimo di 5.456 euro (più 10 punti persi sulla patente). Se per evitare il blocco un conducente mette a rischio l’incolumità degli agenti e la sicurezza generale, incorre anche nel reato di ‘resistenza a un pubblico ufficiale’ (art. 337 del Codice Penale), punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Non sono poi da escludere situazioni di ulteriore rischio se le Forze dell’ordine dovessero riscontrare l’estrema pericolosità dell’automobilista che intende forzare o ha già forzato il blocco.

Posto di blocco cosa controllano

COSA FARE A UN POSTO DI BLOCCO

Il posto di blocco è delimitato dal segnale stradale ‘Alt Polizia’, sistemato a distanza opportuna e avvistabile con sicurezza e in tempo utile affinché il conducente possa rallentare e fermarsi senza creare alcun pericolo alla circolazione. Il segnale deve essere poi ripetuto all’altezza del punto di arresto. Ovviamente chi non ha nulla da nascondere ha il compito di attenersi alle disposizioni degli agenti presenti al posto di blocco, offrendo la massima collaborazione. Lo stesso comportamento è ovviamente richiesto anche da chi sa di aver commesso qualche ‘peccatuccio’ (patente lasciata a casa, un paio di bicchieri di troppo, ecc.). Inutile peggiorare la propria posizione, meglio mostrarsi collaborativi.

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