
Patenti ritirate: numeri record col nuovo CdS, uffici in difficoltà
Scopri come il nuovo Codice della Strada ha portato a un numero record di patenti ritirate nei primi tre mesi di applicazione
Scopri come il nuovo Codice della Strada ha portato a un numero record di patenti ritirate nei primi tre mesi di applicazione
Che abbia davvero diminuito il numero di incidenti è tutto da dimostrare, nonostante le esultanti dichiarazioni del ministro Salvini basate però su dati incompleti. Ma su una cosa il nuovo Codice della Strada sembra avere avuto effettivamente un grande impatto: in tre mesi il numero di patenti ritirate (sospese o revocate) è salito a livelli record, al punto da mettere in difficoltà gli uffici amministrativi alle prese con una mole inaspettata di pratiche da gestire.
PATENTI RITIRATE: +55% NEI PRIMI TRE MESI DEL NUOVO CDS
I numeri raccolti dal Sole 24 Ore sono veramente impressionanti: nei primi tre mesi di applicazione delle nuove norme del Codice della Strada (14 dicembre 2024 – 14 marzo 2025), la Polizia stradale e la Polizia locale hanno già ritirato 16.432 patenti per revoca o sospensione, poco meno della metà rispetto alle 38.000 ritirate in tutto il 2024. L’incremento rispetto alle 10.620 patenti ritirate nello stesso periodo nell’anno precedente è di quasi il +55%.
I ritiri delle patenti sono aumentati in misura pazzesca soprattutto a Milano, con 647 ritiri contro i 183 dell’anno prima (+253,6%, con dati che si riferiscono al periodo 1° gennaio – 15 marzo 2025), a Bari con 103 ritiri contro 34 (+202,9%), a Palermo con 267 ritiri contro 85 (+214,1%) e a Torino con 546 ritiri contro 160 (+241,3%). Aumenti molto significativi anche a Roma, dove dal 1° gennaio al 20 marzo 2025 sono state ritirate 530 patenti contro le 300 dell’anno precedente (+76,7%), nonché a Firenze (+40%), Bologna (+60%) e Napoli (+64,4%).
AUMENTO PATENTI SISPESE O REVOCATE: C’ENTRANO IL CELLULARE ALLA GUIDA E LA SOSPENSIONE BREVE
Ma cosa ha provocato questo aumento esponenziale del numero di patenti sospese o revocate? L’indiziata principale è senza dubbio la modifica all’articolo 173 del Codice della Strada, che ha introdotto la sanzione accessoria della sospensione della patente per chi maneggia impropriamente il cellulare alla guida fin dalla prima infrazione (mentre prima era prevista solo in caso di recidiva). Non a caso la guida con cellulare, stando ai dati di Polizia Stradale e Carabinieri comunicati a metà marzo dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è responsabile del 50% dei ritiri effettuati negli ultimi tre mesi.
Sta poi dimostrando una certa efficacia anche la nuova disciplina della sospensione breve della patente, che sebbene sia applicabile a un numero ristretto di automobilisti (cioè a quelli con meno di 20 punti sulla patente, parliamo di circa il 2,5% dei patentati), nei primi tre mesi di attuazione ha già mietuto diverse ‘vittime‘: 157 a Milano, 87 a Napoli, 28 a Bologna, giusto per fare alcuni esempi. Sembra infatti che la platea ridotta venga compensata dall’ampia casistica di infrazioni per cui scatta la sospensione della patente: si va dal superamento a destra, alle mancate precedenze o al passaggio col semaforo rosso.
UFFICI COMPETENTI IN DIFFICOLTÀ A GESTIRE LE TROPPE PATENTI SOSPESE
Ma, come anticipavamo all’inizio, questo aumento record di patenti ritirate si sta inevitabilmente traducendo in un aggravio di lavoro per chi opera su strada e negli uffici competenti. Per dirne una, il passaggio in cui l’agente accertatore comunica al conducente dove verrà trattenuto il documento di guida e predispone il verbale per la riconsegna, specie qualora sia previsto che la sospensione venga trasmessa in Prefettura (come nel caso della guida con cellulare), sta generando in alcune città non pochi problemi perché gli uffici inizialmente non erano pronti a gestire una mole così ampia di pratiche o richieste agli sportelli.
L’altra criticità, riporta sempre Il Sole 24 Ore, è legata all’accesso alle banche dati da parte della Polizia locale: lo scambio informativo, sui punti della patente o sulle eventuali recidive, funziona ma per i vigili urbani l’accesso alla piattaforma predisposta dalla motorizzazione è ancora a pagamento.
Tutto sommato, però, si tratta di problemi facilmente risolvibili con piccoli aggiustamenti. L’importante è che l’effetto dissuasivo delle sanzioni porti a migliorare la sicurezza stradale e, di conseguenza, a un calo del numero di incidenti e di vittime della strada.