In merito al nuovo CdS in discussione alla Camera, l'ASAPS ha chiesto di correggere la norma sulla 'mini' sospensione della patente che altrimenti colpirebbe solo un'esigua percentuale di conducenti
Nell’ambito delle discussioni che si stanno svolgendo in Commissione Trasporti alla Camera sul disegno di legge con le modifiche al Codice della Strada, l’ASAPS, l’influente Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, ha partecipato a un’audizione informale illustrando i dati in tempo reale sulle vittime della strada divisi per categorie e fornendo consigli e suggerimenti su eventuali modifiche da apportare alle misure contenute nel Ddl del nuovo CdS. La relazione presentata dal presidente dell’associazione Giordano Biserni approva gran parte dei provvedimenti adottati, in particolare l’inasprimento delle sanzioni, ma chiede di correggere la norma sulla ‘mini’ sospensione della patente, che così come è stata concepita andrebbe a colpire solo una piccolissima percentuale di conducenti.
COME FUNZIONA LA ‘MINI’ SOSPENSIONE DELLA PATENTE PREVISTA DAL NUOVO CDS
La norma in questione, se verrà confermata in sede di dibattito parlamentare, si applicherà alle violazioni che statisticamente producono più incidenti o che hanno più gravi conseguenze sull’incolumità degli individui in caso di incidente (vedi elenco completo qui) e contemplerà, oltre alla multa e ad altre eventuali sanzioni accessorie che sono già previste, l’immediata sospensione della patente di guida da 7 a 15 giorni (o da 14 a 30 giorni nell’ipotesi in cui il conducente si sia reso altresì responsabile di un incidente stradale) qualora al momento dell’accertamento della violazione il punteggio attribuito alla patente risulti inferiore a 20 punti per effetto delle decurtazioni precedentemente subite.
Ad esempio, con le regole attuali chi supera i limiti massimi di velocità di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h alla guida di un’auto, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 173 a 694 euro e stop. Con la nuova norma, chi supera i limiti oltre i 20 ed entro i 40 km/h si vedrà applicare anche la sospensione della patente da 7 a 15 giorni (o da 14 a 30 se causa un incidente), ma solo se al momento della violazione risulterà avere meno di 20 punti sulla patente.
ASAPS: “CORREGGERE LA NORMA SULLA ‘MINI’ SOSPENSIONE PATENTE ESTENDENDOLA A TUTTI”
Ebbene, per l’ASAPS questo non basta. Pur essendo favorevole alla novità, e consapevole che la procedura comporterebbe un aggravio di lavoro per gli organi di Polizia stradale, l’associazione non è d’accordo ad applicare questa ‘mini’ sospensione della patente solo ai patentati con meno di 20 punti, perché in base alle statistiche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti questi rappresentano solamente il 2,5% dei conducenti titolari di patente. Più precisamente 818.000 su un totale di 39,2 milioni di patentati. In pratica la sanzione riguarderebbe un numero molto ridotto di soggetti, perdendo gran parte della sua efficacia, se non tutta.
NUOVO CDS: IL PARERE DELL’ASSOCIAZIONE DELLA POLIZIA STRADALE SULLE ALTRE NORME
Per quanto riguarda le altre misure del nuovo CdS, ASAPS si è detta a favore dell’inasprimento delle sanzioni per chi maneggia il cellulare alla guida, con la sospensione immediata della patente, e ha chiesto che questo comportamento diventi aggravante specifica dell’omicidio stradale e delle lesioni stradali personali. Bene anche l’inasprimento delle pene per la guida alterata da alcol e droga. L’associazione, che rappresenta una voce autorevole della Polizia stradale, ha poi evidenziato come in Italia manchi da 13 anni un decreto attuativo per regolamentare gli strumenti di velocità, e come sia in atto “una guerra agli autovelox” anche quando questi salvano vite umane, “per cui servono e vanno installati dove maggiori sono gli incidenti”.
Sempre per l’ASAPS andrebbe affrontato da subito il tema dei controlli e del ripianamento degli organici della Polizia stradale e delle Polizie locali, che oggi soffrono un decremento rispettivamente del 35% delle pattuglie sulle strade statali e del 18% nelle aree urbane. Nella lunga relazione (che si può leggere integralmente qui), il presidente Biserni ha poi dedicato un capitolo ai controlli sull’autotrasporto per far rispettare i tempi di guida e riposo, e un altro sul contrasto ai cosiddetti ‘prestanomi’, cioè quei soggetti che hanno centinaia di veicoli intestati, senza avere reddito, che vengono solitamente utilizzati per commettere reati.
Scontata, infine, la condivisione delle misure sull’assicurazione obbligatoria dei monopattini elettrici e il relativo targhino identificativo, nonché della scelta di adottare l’alcolock sui mezzi dei conducenti recidivi allo stato di ebbrezza.
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