Novità CdS:  limiti di velocità più bassi per motivi ambientali

Novità CdS: limiti di velocità più bassi per motivi ambientali

Arrivano novità del CdS: si potranno abbassare i limiti di velocità in autostrada per motivi ambientali, ma solo in prossimità dei centri urbani

14 Giugno 2023 - 12:30

Mentre c’è chi spinge per portare i limiti di velocità in autostrada a 150 km/h (in realtà la possibilità già ci sarebbe ma nessun gestore l’ha mai attuata), il Governo ha appena approvato un decreto-legge, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 14 giugno 2023, che modifica il CdS prevedendo per la prima volta in Italia la possibilità di ridurre la velocità massima in autostrada e sulle strade extraurbane principali per motivi ambientali. Ovvero qualora risulti necessario limitare le emissioni derivanti dal traffico veicolare in relazione ai livelli delle sostanze inquinanti nell’aria. Di sicuro gli osservatori più attenti potrebbero osservare che su certe tratte autostradali (pensiamo alla Liguria ma anche alla Roma-L’Aquila e non solo) si va così piano, a causa del traffico prodotto dagli innumerevoli lavori in corso, che non c’era affatto bisogno di introdurre una norma apposita per limitare la velocità…

PERCHÉ L’INTERVENTO DEL GOVERNO SUI LIMITI DI VELOCITÀ

Questa importante novità del Codice della Strada rientra tra le “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione Europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano” (decreto-legge n. 69 del 13 giugno 2023). Come riporta l’ASAPS, le disposizioni approvate contribuiscono infatti a sanare le violazioni contestate dalla Commissione Europea in materia di qualità dell’aria (procedure d’infrazione n. 2014/2147, 2015/2043 e 2020/2299). Particolare urgenza rivestiva soprattutto la procedura di infrazione n. 2014/2147 relativa ai superamenti dei valori limite di PM10, in merito alla quale, in assenza di un intervento normativo da parte dell’Italia, la Commissione avrebbe deferito nuovamente il nostro Paese dinanzi alla Corte di Giustizia UE per la condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie. Per scongiurare questo rischio il Governo ha quindi introdotto alcune norme che limitano l’emissione di sostanze inquinanti, intervenendo anche nell’ambito dei trasporti.

NOVITÀ CDS: COME CAMBIANO GLI ARTICOLI 6 E 7

In particolare l’articolo 9 del decreto-legge n. 69/2023 va a modificare gli articoli 6 e 7 del Codice della Strada inserendo i seguenti nuovi commi:

  • art. 6 comma 1-bis. Nei casi in cui risulti necessario limitare le emissioni derivanti dal traffico veicolare in relazione ai livelli delle sostanze inquinanti nell’aria, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito delle rispettive competenze, sentiti il prefetto o i prefetti competenti per territorio limitatamente agli aspetti di sicurezza della circolazione stradale, gli enti proprietari o gestori dell’infrastruttura stradale, possono disporre riduzioni della velocità di circolazione dei veicoli, anche a carattere permanente, sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali, limitatamente ai tratti stradali che attraversano centri abitati ovvero che sono ubicati in prossimità degli stessi.
  • Art. 6 comma 1-ter. L’ente proprietario o gestore dell’infrastruttura stradale provvede a rendere noti all’utenza i provvedimenti adottati ai sensi del comma 1-bis, in conformità e con le modalità previste dal CdS.
  • Art. 6 comma 1-quater. Il controllo della velocità nelle aree individuate ai sensi del comma 1-bis può essere effettuato con dispositivi automatici (autovelox, ecc.).
  • Art. 6 comma 1-quinquies. Chiunque non osserva i limiti di velocità stabiliti con i provvedimenti di cui al comma 1-bis è soggetto alle sanzioni di cui all’articolo 142 CdS.
  • Art. 7 comma 9-ter. I Comuni possono stabilire, all’interno di una determinata zona a traffico limitato, diversi tempi massimi di permanenza, tra l’ingresso e l’uscita, anche differenziati per categoria di veicoli o di utenti.

Novità CdS limiti di velocità

LIMITI PIÙ BASSI IN AUTOSTRADA PER RIDURRE LE EMISSIONI: IL RIEPILOGO DELLE NUOVE NORME

Quindi, ricapitolando:

  • L’eventuale abbassamento dei limiti di velocità riguarda esclusivamente i tratti autostradali e delle strade extraurbane principali che attraversano centri abitati o che sono ubicati in prossimità degli stessi.
  • La decisione spetta a Regioni, alle Province autonome (sentito il prefetto), agli enti proprietari o ai gestori dell’infrastruttura stradale.
  • L’abbassamento dei limiti di velocità può essere anche a carattere ‘permanente’.
  • L’utenza dev’essere prontamente informata mediante cartelli stradali e/o segnalazioni visive.
  • Per controllare il rispetto dei nuovi limiti di velocità si possono usare i dispositivi a distanza.
  • Le sanzioni per i trasgressori sono quelle previste dall’art. 142 del Codice della Strada che regola i limiti di velocità in Italia.

Pensierino della sera: si tratta di novità indubbiamente importanti ma dall’efficacia tutta da dimostrare, se l’obiettivo è ridurre l’inquinamento (se invece l’obiettivo è mostrare all’UE di aver fatto qualcosa, allora va bene tutto). Inoltre per l’ennesima volta vengono danneggiati gli automobilisti, che già devono sopportare tempi di percorrenza più lunghi del normale a causa dei tanti cantieri disseminati sulla rete autostradale. Chiariamoci: per noi la sicurezza e la prudenza sono fondamentali, così come siamo molto attenti alle tematiche ambientali. Ma sulle autostrade si deve poter andare a certe velocità (sempre entro i limiti), altrimenti viene meno la loro funzione. Le nuove norme ci sembrano poi un po’ troppo generiche: si potranno abbassare i limiti di velocità, ok. Ma di quanto?

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