
Multe in base al reddito: come funziona (davvero) negli altri Paesi?
Approfondiamo la questione delle multe in base al reddito dopo la proposta di introdurle in Italia: come funziona (davvero) negli altri Paesi europei?
Approfondiamo la questione delle multe in base al reddito dopo la proposta di introdurle in Italia: come funziona (davvero) negli altri Paesi europei?
Cos’è questa faccenda delle multe in base al reddito? In Italia se ne sta parlando da qualche giorno dopo le dichiarazioni del sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami, secondo cui, tra le misure da adottare per ridurre l’incidentalità sulle strade, occorrerebbe introdurre un meccanismo di proporzionalità delle sanzioni rispetto al reddito. Insomma, più guadagni più paghi e viceversa. L’idea è suggestiva ma non del tutto inedita, visto che già si applica in diversi Paesi, scopriamo quali.
MULTE IN BASE AL REDDITO: LA PROPOSTA ITALIANA
Intervenendo a un convegno sulla mobilità dei giovani, lo stesso durante il quale Matteo Salvini ha avanzato la proposta della revoca a vita della patente, il viceministro Bignami ha spiegato che nell’ambito della revisione del Codice la Strada, auspicata dallo stesso Salvini, il ministero svolgerà un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni, “perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata”.
Il discorso non è così campato in aria. Una multa, per esempio, di 400 euro non ha lo stesso effetto deterrente se viene comminata a un trasgressore che guadagna 1.000 euro al mese e a un altro che ne guadagna 5.000. Il primo risulterà infatti molto più colpito, nonostante abbia commesso la stessa violazione del secondo. Un sistema proporzionale di calcolo delle sanzioni in base al reddito, partendo comunque da un importo minimo valido per tutti, si rivelerebbe probabilmente più equo.
MULTE IN BASE AL REDDITO IN ALTRI PAESI: L’ESEMPIO (SBAGLIATO) DELLA GERMANIA
Non è un caso che in diversi Paesi europei questo sistema sia in funzione da tempo, anche se gli esempi portati nei giorni scorsi da vari media non sono del tutto esatti. Per dirne una in Germania le multe per violazioni stradali non si pagano in base al reddito: esiste tuttavia un procedimento in ambito penale che prevede la possibilità, a fronte di condanne lievi con pena detentiva fino a tre mesi, di evitare il carcere pagando una sorta di ‘penale’ (Geldstrafe) il cui importo viene stabilito considerando il reddito del condannato (Tagessatzsystem). Ma riguarda, appunto, l’ambito penale e in genere non concerne le multe per infrazioni del codice stradale.
MULTE IN BASE AL REDDITO: COME FUNZIONA IN EUROPA
Altrove il principio del ‘day-fine’ nella sfera stradale (giorno-multa, chiamato così perché per creare un criterio di uguaglianza nelle pene pecuniarie, affinché le persone ricche e quelle povere siano colpite allo stesso modo, si prende come unità di misura il guadagno in una giornata di lavoro, anche se ci sono eccezioni) funziona davvero. Ecco alcuni esempi.
Finlandia: è probabilmente il primo Paese ad aver adottato il sistema del day-fine, ‘päiväsakko’ in lingua finnica, con la legge 130/1921 (dove per 1921 si intende proprio l’anno). Nelle multe per eccesso di velocità se si supera il limite fino a 20 km/h si paga una sanzione dall’importo fisso. Ma se si superano i limiti da 21 km/h in poi scatta il day-fine e sono dolori, anche perché non c’è un tetto massimo alla multa: p.es. nel 2009 un uomo d’affari molto benestante è stato multato di 112.000 euro per aver viaggiato a 82 km/h in un’area con un limite di velocità di 60 km/h. Maggiori informazioni qui.
Danimarca: il meccanismo delle multe in base al reddito è utilizzato nei casi di guida sotto l’effetto di alcol o droghe. E anche di guida senza patente.
Regno Unito: chi prende una multa per aver superato i limiti di velocità e altre infrazioni stradali gravi paga una sanzione che varia dal 25% al 175% del reddito settimanale. Da un minimo di 100 sterline fino a un massimo di 1.000 sterline (2.500 se l’infrazione è avvenuta in autostrada). In presenza di aggravanti la sanzione può salire addirittura al 700% del reddito settimanale, ma sempre entro il limite di 1.000/2.500 sterline. Maggiori informazioni qui.
Svezia: l’importo della multa è determinato dal reddito della persona in base a certi criteri. L’ammontare minimo è di 750 corone svedesi (all’incirca 70 euro). Maggiori informazioni qui.
Altri Paesi che multano in base al reddito sono Austria, Croazia, Liechtenstein, Svizzera e non solo.