
Le modifiche alla Convenzione di Vienna rivelano i motivi per cui la guida autonoma è ancora ostaggio di incertezze legali sulla responsabilità del conducente
Le norme sulla guida autonoma sono al palo per l’incertezza sulle responsabilità in caso di incidente: chi dovrà assumersi la colpa? Il conducente, il proprietario, il costruttore del veicolo o chi ha prodotto i sistemi che controllano l’auto in modalità autonoma? Da tanto si attende che l’Europa autorizzi la commercializzazione delle auto con sistemi di guida autonoma superiori al livello 2. Ma in realtà per quanto si possa pensare che le auto avranno sempre più autonomia, la Convenzione di Vienna ha di recente precisato con alcune integrazioni la funzione insurrogabile del “conducente”.
LO STATO DELL’ARTE TECNICO SUPERA QUELLO LEGALE
Le auto saranno anche in grado di guidare da sole, ma l’eventualità che possano essere coinvolte in incidenti non è trascurabile. E in caso di incidente ancora non è chiaro con quali modalità bisognerà procedere alla definizione delle responsabilità. Lo ha spiegato Simone Balduino, professore e docente di Diritto dei Trasporti. Quel che è certo è che il ruolo del conducente potrebbe essere molto diverso dal passeggero libero di fare quello che gli pare su un’auto a guida autonoma. Al contrario sarà “ostaggio” della tecnologia, almeno per gli Stati che hanno aderito alla Convenzione di Vienna del 1968, che disciplina la circolazione stradale nella maggior parte dei Paesi nel mondo.
LA RESPONSABILITA’ DEL CONDUCENTE NEI TEST
Secondo l’articolo 8 della Convenzione di Vienna, un veicolo (o complesso di veicoli) in movimento deve avere sempre un conducente. E già questo primo paragrafo lascia ben pochi dubbi sulla possibilità che di qui a qualche anno potremo leggere davvero un libro stando seduti al volante. Anche perché già solo restando nell’ambito normativo legato alla sperimentazione in Italia, l’art. 10 del Decreto 28 febbraio 2018 del MIT lascia poca interpretazione. “Il supervisore deve essere in grado di commutare tempestivamente tra operatività del veicolo in modo automatico e operatività dello stesso in modo manuale e viceversa. Il supervisore ha la responsabilità del veicolo in entrambe le modalità operative”. Disposizioni che correlano in qualche modo la responsabilità della conduzione dell’auto alla capacità (e tempestività) nel passare dalla guida automatica a quella manuale. Va bene che si tratta di sperimentazioni con personale addestrato. Ma altrettanto importante sarà la formazione di “conducenti” sempre più abituati a non aprire neppure il manuale d’uso dell’auto che comprano.
TEMPESTIVITA’ E RESPONSABILITA’ DEL CONDUCENTE
Sulla tempestività del conducente il Parlamento europeo ci va più diretto, infatti il professor Balduino spiega che: “Su questo punto, la Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2017, recante raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica, con grande lungimiranza, sottolineava
L’UOMO PROTAGONISTA DELLA GUIDA A META’
La Convenzione di Vienna chiarisce inoltre all’art.8 che “Ogni conducente deve avere costantemente il controllo del proprio veicolo”, par. 5, e “Il conducente di un veicolo deve astenersi da qualsiasi attività diversa dalla guida.”, par. 6. La novità però sta nel paragrafo 5bis. introdotto nel 2014 riguardo ai sistemi che influiscono sulla guida dei veicoli. “I sistemi di bordo che influiscono sulla guida del veicolo […] sono considerati conformi al paragrafo 5 del presente articolo e al primo paragrafo dell’articolo 13 se possono essere neutralizzati o disattivati dal conducente.” Tutto ciò si uniforma a quanto previsto dall’art. 13 “Ogni conducente di veicolo deve, in ogni circostanza, restare padrone del proprio veicolo […] in modo da essere costantemente in grado di effettuare tutte le manovre che gli competono.” “Tutti Paesi aderenti alla Convenzione di Vienna hanno l’obbligo di adeguare la legislazione nazionale ai nuovi principi,” spiega il professor Balduino. “Senza gli invocati adeguamenti legislativi, per questi veicoli di nuova generazione, con conducenti “parziali”, attori non protagonisti, ma obbligati, in ogni circostanza, <>, è necessario chiedersi, nel caso di incidente, come si procederà nell’indagine sui profili di colpa.”