Droga alla guida: Salvini chiede deroga per cannabis terapeutica

Droga alla guida: Salvini chiede deroga per cannabis terapeutica

Salvini cede qualcosa sulla tolleranza zero alla droga alla guida, aprendo (giustamente) a una deroga per l'uso della cannabis terapeutica

9 Dicembre 2024 - 16:00

Il ministro Salvini aveva promesso il pugno duro contro chi guida ‘ubriaco’ o ‘drogato’, per usare due termini a lui tanto cari, e infatti la legge che modifica il Codice della Strada introduce sanzioni più severe per chi si mette al volante sotto l’effetto di alcolici e/o di sostanze stupefacenti e nuove modalità di accertamento dei reati da parte degli organi di Polizia stradale. Tuttavia, a pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo CdS, fissata il 14 dicembre 2024, Salvini ha fatto un parziale quanto opportuno dietrofront sulla tolleranza zero verso la droga alla guida, proponendo una deroga per tutelare le persone in cura con farmaci psicotropi, come la cannabis terapeutica.

DROGA ALLA GUIDA: CON IL NUOVO CODICE È SEMPRE REATO

Ricordiamo che mentre oggi è punito ‘chi guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope’, la nuova versione dell’art. 187 comma 1 del Codice della Strada sopprime la locuzione “in stato di alterazione psico-fisica”, cosicché dal 14/12 il reato diventa solamente di ‘guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti’. In altre parole, c’è reato solo per il fatto di essersi messi alla guida dopo aver assunto stupefacenti, senza la necessità di essere in uno “stato di alterazione psico-fisica” o di mostrarlo. La norma non fa distinzione tra sostanze stupefacenti leggere o pesanti, per cui basta guidare dopo aver fumato una ‘cannetta’ (anche molto tempo dopo, dipende da quanto ci mette l’organismo ad assorbire la sostanza) per commettere il reato e rischiare da 1.500 a 6.000 euro di multa, l’arresto da 6 mesi a un anno, la sospensione della patente che in certi casi può trasformarsi in revoca e, con la sentenza definitiva di condanna, la confisca del veicolo. Pene che in presenza di alcune aggravanti possono perfino aumentare.

GUIDA SOTTO STUPEFACENTI: LA QUESTIONE DELLA CANNABIS TERAPEUTICA

Già ai tempi della stesura della nuova legge era però emersa la questione della cannabis terapeutica. La tolleranza zero voluta da Salvini contro chi guida ‘drogato’ rischiava infatti di coinvolgere, loro malgrado, coloro che sono sotto cura con farmaci psicotropi per vari tipi di patologie. Insomma, oltre al danno (di una malattia) anche la beffa (di una salatissima multe più tutto il resto). Inizialmente sembrava che il ministro non volesse introdurre alcuna deroga, poi per fortuna ha cambiato idea (o gli hanno fatto cambiare idea) e alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove norme, il 14 dicembre, ha inviato una lettera ai ministri di Interno e Salute, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano con l’obiettivo di creare un tavolo a tutela delle persone in cura con sostanze psicotrope con protocolli terapeutici, sotto controllo medico (un esempio è proprio la cannabis terapeutica).

Controllo polizia su strada

FARMACI PSICOTROPI: INDIVIDUARE DEROGHE E IPOTESI DI NON SANZIONABILITÀ

Più precisamente, dopo un confronto con medici e altri esperti definito ‘proficuo’, Salvini ha chiesto la creazione di un tavolo di lavoro che stabilisca eventuali deroghe o una disciplina di dettaglio che consenta di individuare in via interpretativa le ipotesi di non sanzionabilità, debitamente certificate dal medico curante, per i pazienti soggetti a un trattamento farmacologico che — per il principio attivo, la posologia, la durata temporale e le condizioni psico-fisiche generali del paziente — sia idoneo a non pregiudicarne, comunque, l’idoneità alla guida. Nei prossimi giorni capiremo meglio come intenda muoversi il ministero, se con una modifica alla legge (che però richiederebbe tempo) o con l’emanazione di una circolare interministeriale.

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