Decreto autovelox fermo da 13 anni: a che punto siamo?

Decreto autovelox fermo da 13 anni: a che punto siamo?

Il Decreto autovelox è atteso da quasi 13 anni: attualmente a che punto siamo? Le tappe di una vicenda che fotografa perfettamente l'Italia

20 Aprile 2023 - 12:15

Dopo 13 anni avremo finalmente il decreto Autovelox? Il ministro Salvini ha promesso di sì ma visti i precedenti non ci metteremmo la mano sul fuoco. Proprio ieri il titolare del MIT ha risposto a un’interrogazione parlamentare sull’argomento, precisando che i tecnici del ministero se ne stanno occupando in queste settimane. Intanto l’uso dei sistemi che rilevano la velocità a distanza resta privo di una specifica regolamentazione, aprendo la strada a infiniti ricorsi che spesso vedono vincenti gli automobilisti.

DECRETO AUTOVELOX ATTESO DAL 2010: TUTTE LE TAPPE

Ricapitoliamo brevemente la vicenda. La legge n. 120/2010 recante ‘Disposizioni in materia di sicurezza stradale’ prevede all’art. 25 comma 2 che “con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali, […] sono definite altresì le modalità di collocazione e uso dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni sui limiti di velocità”. Ebbene nei quasi 13 anni che sono passati i Governi che si sono succeduti (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte I, Conte II, Draghi e adesso Meloni) non hanno mai adottato il decreto richiesto, creando un vuoto legislativo che configura un utilizzo non regolato degli autovelox.

Nel 2020 l’allora Governo Conte II ha annunciato che una bozza dell’agognato decreto era stata sottoposta alla valutazione della Conferenza Stato-città e autonomie locali, ove erano stati avanzati dei rilievi che avevano indotto l’Esecutivo a procedere alla stesura di una nuova bozza. Successivamente, a dicembre 2021, il nuovo Governo Draghi ha riferito che la bozza riveduta e corretta era in corso di finalizzazione, prevedendo di sottoporla alla
Conferenza Stato-città e autonomie locali nei primi mesi del 2022. Tuttavia, essendo trascorso questo termine con un nulla di fatto, ad aprile 2022 il Governo ha comunicato che la bozza di decreto interministeriale ancora non era stata finalizzata, aggiornando il termine a giugno. Poi, complice la caduta di Draghi, lo scioglimento delle Camere e le successive elezioni, la questione è finita nel limbo. Ma adesso, a sentire Salvini, qualcosa si starebbe finalmente muovendo.

DECRETO AUTOVELOX NECESSARIO PER INTRODURRE REGOLE CERTE

Il decreto attuativo è assolutamente necessario per introdurre regole certe e procedure ancora più stringenti e codificate in materia di autovelox, allo scopo di dare certezze sia agli organi di polizia stradale che ai cittadini. E porre di conseguenza fine alle centinaia di sentenze dei Giudici di Pace che stanno smontando pezzo per pezzo il sistema dei controlli a distanza della velocità. Il punto focale resta sempre l’annosa questione dell’omologazione e dell’approvazione dei dispositivi. Ricordiamo infatti che in base alla normativa vigente (articolo 142 comma 6 del Codice della Strada) per determinare l’osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate. Tuttavia gli autovelox in uso sulle strade italiane non sono omologati ma solo approvati. Una sottile differenza che ha provocato una marea di ricorsi contro le multe affibbiate mediante autovelox e sistemi simili, quasi tutti vinti dai ricorrenti.

Decreto autovelox

AUTOVELOX: L’ANNOSA QUESTIONE DELL’OMOLOGAZIONE E DELL’APPROVAZIONE

Probabilmente, quando arriverà, il decreto proverà a risolvere a monte il problema modificando l’articolo 142 comma 6 Cds nella parte in cui ammette solo le ‘apparecchiature debitamente omologate’, consentendo invece il controllo da remoto delle infrazioni anche agli autovelox semplicemente approvati. In realtà la questione è un po’ più complessa di come la stiamo presentando sommariamente (tra l’altro bisognerà tener conto anche dell’articolo 192 del Regolamento d’attuazione del Codice della Strada, che riguarda proprio l’omologazione e l’approvazione di segnali, dispositivi, apparecchiature e mezzi tecnici per la disciplina di controllo e di regolazione del traffico e per l’accertamento e il rilevamento automatico delle violazioni alle norme di circolazione), per cui siamo molto curiosi di scoprire come interverrà il legislatore. Il nuovo decreto dovrà inoltre regolarizzare altri aspetti legati all’uso degli autovelox, come il corretto posizionamento dei segnali.

SALVINI: “DECRETO AUTOVELOX PRONTO A BREVE. MA NO AGLI USI IMPROPRI PER FARE CASSA”

Tutto questo accadrà in futuro, speriamo prossimo. Ma oggi a che punto siamo? Nella risposta all’interrogazione parlamentare del 19 aprile 2023, Salvini ha spiegato che il MIT, di concerto con i ministeri dell’Interno e dell’Istruzione, sta lavorando a un pacchetto organico di revisione del Codice della Strada, compresa la parte che riguarda i dispositivi autovelox, photored e simili. Per quanto riguarda nello specifico la stesura del decreto di attuazione richiesto dalla legge 120/2010, il 25 ottobre scorso si è tenuta una riunione tecnica della Conferenza Stato-città e autonomie locali per l’esame del provvedimento. Attualmente, i tecnici del MIT, d’intesa con quelli del Viminale, stanno predisponendo gli adeguamenti conseguenti alle richieste dei Comuni italiani, relative al principio dell’equivalenza tra l’approvazione e l’omologazione dei dispositivi di misurazione della velocità, anche attraverso un intervento modificativo dello stesso Codice della Strada. Quindi i lavori sono in corso proprio in queste settimane.

Al riguardo Salvini ha espresso la sua condivisione sulla necessità di intervenire in modo definitivo sulle modalità di utilizzo e di collocazione degli autovelox, anche per evitarne i diffusi usi impropri che, in talune circostanze, sono evidentemente fatti solo per fare cassa. E questo al netto del forte impegno per ridurre il numero delle vittime della strada. “Dobbiamo aiutare le amministrazioni locali ad avere bilanci più sani”, ha concluso il titolare del MIT, “senza però pesare sulle tasche di automobilisti e motociclisti, con multe o autovelox spesso posizionati solo al fine di fare cassa e senza alcuna miglioria sul tema della sicurezza stradale”.

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