Codice della Strada: la polizia può violare le norme? Un quesito che riguarda il Codice della Strada: la polizia può violare le norme che regolano la circolazione? La risposta è affermativa ma a due condizioni

Codice della Strada: la polizia può violare le norme?

Un quesito che riguarda il Codice della Strada: la polizia può violare le norme che regolano la circolazione? La risposta è affermativa ma a due condizioni

4 Dicembre 2019 - 03:12

Gli automobilisti e gli utenti della strada sono tenuti a rispettare le norme del Codice della Strada. Ma la polizia e le altre forze dell’ordine possono violare queste norme? La risposta è sì, tuttavia la possibilità di infrangere le regole di comportamento stabilite dallo stesso CdS è soggetta al rispetto di due condizioni, al fine di evitare abusi e prevaricazioni.

CODICE DELLA STRADA: QUANDO LA POLIZIA PUÒ VIOLARE LE NORME

Tutto ruota attorno all’articolo 177 del Codice della Strada, che disciplina la circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio, di protezione civile e delle autoambulanze. Il comma 2 prevede infatti che i suddetti veicoli “non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere”. Ma a due condizioni:
– devono usare congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu;
– devono essere impegnati nell’espletamento di servizi urgenti.
In entrambi questi casi i veicoli devono comunque seguire le segnalazioni degli agenti del traffico. E circolare nel rispetto delle regole di comune prudenza e diligenza. Insomma, niente Far West nel traffico cittadino.

Codice della Strada polizia

CODICE DELLA STRADA: COMPORTAMENTO DELLA SCORTA

Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, la polizia può violare le norme del Codice della Strada. Ma solo in caso di emergenza e previo azionamento della sirena con il lampeggiante blu. E senza mettere a rischio l’incolumità degli altri. E per le scorte che accompagnano politici, magistrati e altre personalità vale lo stesso regolamento? Assolutamente sì: chi svolge il servizio di scorta, ovviamente autorizzato, ha la stessa qualifica degli agenti di pubblica sicurezza, come previsto dalla legge 83/2002, articolo 5-bis. Con i medesimi diritti ma anche uguali doveri. Come ha constatato di recente l’autista della scorta dell’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, che ha subito sospensioni della patente e decurtazioni di punti per aver superato ben 6 volte i limiti di velocità mentre accompagnava in vari impegni istituzionali l’allora primo cittadino della città veneta. Nonostante l’autista abbia provato a difendersi fino in Cassazione sostenendo di aver violato il Codice durante il servizio di scorta, che ha le stesse prerogative attribuite ai veicoli di polizia, la Suprema Corte ha confermato le sanzioni mancando il requisito dell’urgenza o dell’emergenza. Un chiaro messaggio a chiunque abusa dei propri privilegi per ottenere vantaggi illeciti.

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1 Commento

Promedos
13:54, 3 Aprile 2020

Ma l’articolo 177 aggiunge che l’esenzione 00004000 dall’obbligo di rispettare le norme vale solo «nell’espletamento di servizi urgenti», a patto che sia il lampeggiante blu sia la sirena siano accesi.

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