Autovelox in città: la Cassazione interviene sull’uso indiscriminato Nuova sentenza sugli autovelox in città: la Corte di Cassazione interviene sull'uso indiscriminato dei dispositivi senza autorizzazione del prefetto

Autovelox in città: la Cassazione interviene sull’uso indiscriminato

Nuova sentenza sugli autovelox in città: la Corte di Cassazione interviene sull'uso indiscriminato dei dispositivi senza autorizzazione del prefetto

26 Gennaio 2021 - 06:01

Come molti di voi già sanno non si possono installare autovelox in città, anche se la recente modifica contenuta nel decreto Semplificazioni ha un po’ rimescolato le carte. In realtà la legge n. 168/02 ha sempre ammesso una deroga al divieto di posizionare autovelox fissi nei centri urbani, ma limitatamente alle strade urbane di scorrimento, così come definite dall’articolo 2 comma 3 lettera D del Codice della Strada, e solo previa autorizzazione del prefetto con apposito decreto. Tuttavia non di rado le amministrazioni comunali, spesso col malcelato intento di far cassa a scapito degli automobilisti, abusano della deroga prevista dalla legge piazzando autovelox in maniera ‘selvaggia’, senza il necessario provvedimento prefettizio. Al punto che più di una volta è dovuta intervenire la Corte di Cassazione a dirimere controversie sull’uso indiscriminato dei dispositivi per il rilevamento automatico della velocità.

AUTOVELOX: MULTA ANNULLATA SE MANCA IL DECRETO PREFETTIZIO

L’ultima proprio di recente, con la sentenza n. 776/2021, attraverso cui la Suprema Corte ha cancellato la multa comminata a un conducente per superamento dei limiti di velocità, violazione rilevata tramite autovelox. Nel verbale, infatti, mancava qualsiasi riferimento agli estremi del decreto prefettizio di individuazione delle strade ove è consentito il rilevamento automatico della velocità senza obbligo di contestazione immediata, che per legge dev’essere sempre riportato.

L’IMPORTANZA DEGLI ESTREMI DEL DECRETO PREFETTIZIO NEL VERBALE

Nel motivare la sentenza gli Ermellini hanno ricordato che l’obbligo di riportare nel verbale gli estremi del decreto prefettizio è una condizione posta a garanzia del conducente, che ha sempre diritto di sapere se l’installazione dell’autovelox in quel tratto di strada fosse stata preventivamente autorizzata oppure no. Senza tale indicazione, infatti, risulterebbe irrimediabilmente pregiudicato il suo diritto di difesa, non avendo la possibilità di verificare la legittimità del dispositivo in questione. Allo stesso tempo si concederebbe un illegittimo e arbitrario potere, alle P.A. e ai suoi addetti, di posizionare autovelox in maniera indiscriminata.

Autovelox in città Cassazione

AUTOVELOX IN CITTÀ: COSA SERVE PER L’AUTORIZZAZIONE

L’ambito territoriale di utilizzo dei dispositivi di accertamento automatico della velocità, conclude la sentenza della Cassazione, è circoscritto chiaramente solo ad autostrade, strade urbane principali, strade extraurbane secondarie e strade urbane di scorrimento. Ma mentre le prime due tipologie di strade non richiedono alcuna autorizzazione del prefetto, nelle altre due e in particolare sulle strade urbane di scorrimento, è sempre necessario il provvedimento prefettizio di autorizzazione a usare autovelox e altre apparecchiature elettroniche automatiche senza presidio di agenti. Pertanto la mancata indicazione del decreto del prefetto nel verbale di contestazione integra un vizio di motivazione del provvedimento sanzionatorio, che porta inevitabilmente alla sua cancellazione.

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