Auto abbandonata con targa: è rifiuto pericoloso

Auto abbandonata con targa: è rifiuto pericoloso Se una vettura

Se una vettura, ancora munita di targa, viene abbandonata in un'area privata, è considerata rifiuto pericoloso: lo ha stabilito la Cassazione

23 Febbraio 2012 - 07:02

Un'auto abbandonata viene considerata un rifiuto pericoloso anche se è ancora dotata di targa: lo ha sancito la Cassazione (terza sezione penale) con la sentenza numero 6667 del 20 dicembre 2011, pubblicata il 20 febbraio 2012: un principio analogo alla giurisprudenza precedente. È quindi il proprietario del veicolo abbandonato in area privata che deve provvedere al corretto smaltimento del mezzo.

TERZA SCONFITTA – La vicenda era nata dopo che un 68enne aveva subìto una condanna in primo e secondo grado per abbandono di rifiuto pericoloso: aveva lasciato in un'area privata la propria macchina (una Fiat Uno) dotata di targa. La Cassazione, cui s'è rivolto l'uomo, ha ritenuto infondato e inammissibile il ricorso contro la sentenza della corte d'Appello di Trieste. Il proprietario aveva invece il dovere di ottemperare all'ordinanza dirigenziale del Comune di Gorizia: gli si intimava di rimuovere il veicolo abbandonato, per poi provvedere al corretto smaltimento del rifiuto.

SENZA MOTORE – Gli ermellini hanno osservato che la vettura era un rifiuto perché il mezzo, privato del motore e degli arredi interni, non poteva essere posto in circolazione. Secondo la Cassazione, inoltre, in questo caso non va seguito il principio secondo cui i mezzi dotati di targa non possano mai essere considerati rifiuti. Infatti, a qualificare un'auto come rifiuto, concorre una serie di elementi indicativi di una volontà di abbandono: se la macchina non può continuare a svolgere la funzione che le è propria (circolare e trasportare), è chiaro che si è davanti a un rifiuto. E in effetti la sentenza della Corte suprema non fa una grinza, basandosi su un dato di fatto oggettivo e inoppugnabile: che il veicolo in questione abbia la targa e sia su un'area privata non conta nulla.

PRECEDENTI – Per giunta, piazza Cavour ha tenuto conto dei precedenti dell'imputato: numerose condanne per delitti contro patrimonio, persona, amministrazione e pubblica tranquillità. Sono state anche escluse le attenuanti generiche: negata la richiesta di sostituzione della pena detentiva (prigione) in pecuniaria (denaro).

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