Bollo auto Regione Lombardia: l'avviso bonario è un incubo

Bollo auto Regione Lombardia: l'avviso bonario è un incubo L'odissea di un nostro lettore

L'odissea di un nostro lettore, cui la Regione Lombardia ha inviato un avviso bonario per il mancato pagamento del bollo auto

21 Ottobre 2013 - 06:10

La disavventura del signor Pino, nostro lettore che ci segnala l'accaduto, prende piede un mese fa. Possessore di una Fiat Panda, ha pagato regolarmente tutti i bolli auto (la tassa di proprietà sul veicolo) da anni, con precisione, e nei tempi e nei modi fissati dalla legge. Tutto ha inizio quanto il signor Pino riceve a casa un avviso bonario da parte della Regione Lombardia: no, non la classica raccomandata in busta verde con dentro una multa stradale, ma una lettera normale, che potrebbe anche non arrivare mai a destinazione, visto che non trattasi di raccomandata con avviso di ricevimento. Ma il nostro Pino, da cittadino ligio e scrupoloso qual è, la apre e ne dà attenta lettura.

BUROCRATESE SPINTO – In un classico burocratese, con frasi piene di incise, la Regione Lombardia sostanzialmente dice a lettore Pino: “Ci risulta che lei non ha pagato il bollo relativi all'anno X. La preghiamo di contattarci per comunicarci gli estremi dell'eventuale avvenuto pagamento. In alternativa, lei è tenuto a regolarizzare la sua posizione, versando anche gli interessi”. Per cercare di comunicare che si è in regola, “ci si può recare in una delegazione Aci”. Se invece non è così, dimostraci il contrario. Infatti, l'avviso bonario viene emesso per competenza dalle Regioni quando il versamento è omesso (nell'archivio risulta assente per l'anno sottoposto a controllo) oppure insufficiente (la somma è inferiore al dovuto) o tardivo (oltre il termine utile di pagamento) o insufficiente e tardivo.

PERDERE TEMPO E DENARO – Ma il signor Pino è in regola, perché ha sempre pagato il bollo della Fiat Panda, mentre non è mai stato proprietario in vita sua di una Lancia Ypsilon. Fatto sta che, se in seguito all'avviso bonario il cittadino non si attiva, l'avviso passa in ingiunzione e al contribuente viene inviato l'atto di accertamento. Qualora anche l'atto di accertamento non venga pagato, il contribuente riceve la cartella esattoriale da parte della società di riscossione. Di lì, si passa alle ganasce fiscali dell'unica macchina che ha. Così, il nostro Pino si reca in corso Venezia, delegazione Aci nel cuore di Milano: devi dimostare che la Lancia Ypsilon non è tua? Nessun problema: paghi e l'Aci farà una ricerca per te. Sia ben chiaro: non c'è nessuna truffa, così dice la legge, e in quel modo gli impiegati Aci operano; però è un gravissimo disagio per il cittadino.

L'ALTERNATIVA: IL PIRELLONE – In alternativa all'Aci, il signor Pino potrebbe recarsi nella sede della Regione Lombardia, al Pirellone, e lì dare inizio alle ricerche per dimostrare di non dover pagare nessun bollo. Però il nostro lettore ha già fatto un'esperienza negativa in passato (code e attese infinite), e rinuncia in partenza a mettere piede nel grattacielo meneghino. Ci sarebbero le telefonate al call center, che sono però a pagamento, con le linee che risultano spesso intasate, e con la conseguenza che, tra coloro che hanno tentato di avere delle informazioni, finora solo alcuni ce l'hanno fatta. Alla fine, pagando, e perdendo tempo, e addirittura chiedendo dei giorni di ferie sul lavoro per dimostrare la propria “innocenza” alla Regione Lombardia, il lettore prova che l'auto non è sua. La domanda che il signor Pino si pone è legittima: se non ho pagato il bollo sono un evasore, lo devo versare e con tutte le multe e sanzioni. Se da onesto cittadino ho pagato il bollo, perché devo perdere tempo e denaro per dimostrare di averlo pagato? Chi mi riimborserà per questo e per lo stress subìto? Qualche buroctate, per la sua negligenza, si assumerà le sue responsabilità per questo? E se qualche persona un po' sbadata non riesce a trovare più la ricevuta di pagamento del bollo (la Regione invia avvisi bonari a chi era o è effettivamente proprietario di un veicolo sui cui vuole fare verifiche), l'ente locale che cosa fa: incassa due volte (più sanzioni e interessi) per una tassa di proprietà regolarmente versata la prima volta?

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1 Commento

Bruno
19:59, 21 Ottobre 2013

Personalmente l'incubo è iniziato nel 2006 per concludersi con piena vittoria nel 2010. Quattro anni di dura lotta contro la pubblica amministrazione inefficiente, ottusa, arrogante.Nel 2006 ricevo un avviso bonario di Regione Lazio per mancato pagamento del bollo della mia moto di rilevanza storica (oltre 20 anni), periodo 2004-2005. Ovviamente, bolli annuali regolarmente pagati con importo ridotto a 10,33 euro, come prescrive la relativa legge di Stato e regionale. Invio racc. a Regione Lazio allegando le ricevute di pagamento e gli attestati di storicità: nessuna risposta. Dopo circa un anno ricevo la racc.di notifica (busta verde), con relative minacce di sequestro, per mancato pagamento del bollo. Invio altra racc. a Regione Lazio ed ACI ribadendo le mie ragioni e chiedendo una risposta scritta. Mi reco di persona in Regione Lazio dove tocco con mano la loro inefficienza. Comunque una ragazza addetta mi dice di stare tranquillo perchè si tratta di errore del loro sistema informatico (visto personalmente il loro sistema assurdo di controllo). Nel frattempo, per evitare il peggio, pago il bollo intero chiedendo con apposito modulo il rimborso all'ACI (altro viaggio). Nel 2008 ricevo una prima comincazione attestante la storicità della moto ai fini del bollo, nel 2009 mi giunge una racc. di Regione Lazio in cui si dichiara che nulla devo in merito alle precedenti richieste di pagamento. Nel 2010 ricevo finalmente il rimborso della cifra non dovuta per il bollo. La burocrazia del ns. Paese è un vero mostro che bisogna combattere. Sempre.

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