Bmw ottiene la prima licenza di ridehailing: la Cina apre agli stranieri
La licenza di Bmw rappresenta uno storico cambiamento in Cina dove oltre il 90% delle corse condivise è blindato da colossi cinesi

La licenza di Bmw rappresenta uno storico cambiamento in Cina dove oltre il 90% delle corse condivise è blindato da colossi cinesi
BMW è il primo brand europeo a riuscire ad ottenere la licenza per poter offrire servizi di ridesharing in Cina. Si tratta di un passo importante per mettere piede in quello che si sta affermando, sempre più, il primo mercato mondiale anche in materia di veicoli elettrificati. Il mercato cinese vale da solo circa 23 miliardi di dollari ed in gran parte sospinto dalla importante crescita economica che il paese sta conoscendo negli ultimi anni. BMW vanta già una partnership con Brilliance ed ha intenzione di approfondire le sue relazioni soprattutto in vista dell'ampliamento della sua offerta mondiale di vetture green legate alla serie “i”. Vediamo perché la Cina conta sempre più nel mondo automotive
RIDESHARING BMW IN CINA Se vi state chiedendo perché BMW si sia fatta in quattro per ottenere per prima una licenza per lanciare il proprio servizio di carsharing in Cina vi offro subito una prima risposta; il mercato cinese è in costante ascesa ed ha raggiunto un valore di 23 miliardi di dollari. Ecco allora che BMW prevede di lanciare, entro il prossimo dicembre, un servizio di ridesharing specificamente dedicato ai clienti cinesi. Si tratta di una notizia importante perché BMW è la prima casa automobilistica straniera a ottenere tale licenza in un mercato in rapida crescita (Leggi il carsharing congela le vendite in Italia). Il BMW Mobility Service, la società interamente controllata dal BMW Group, ha ottenuto la licenza a Chengdu, la capitale della provincia del Sichuan, nel sud-ovest della Cina.
SFIDA A COLPI DI CORSE Nel settore delle “corse condivise” la sfida è serrata. In campo ci sono aziende del calibro di Uber e Waymo che stanno duramente lavorando per riuscire a mettere in strada quanto prima un servizio a guida completamente autonoma. Secondo gli analisti il fenomeno del Car Sharing avrà un impatto significativo sulle vendite di auto nuove e usate nei prossimi anni; Europa e mercati asiatici sono quelli ritenuti maggiormente esposti. Waymo, dal canto suo, è stata la prima ad essere ammessa ai nuovi test di guida autonoma in California. Alla società è stata concessa l'autorizzazione a provare i veicoli completamente autonomi sulle strade californiane senza guidatori umani dietro al volante. Nei test svolti finora il driver umano era assolutamente necessario. Spettava a lui vigilare sul comportamento su strada della vettura autonoma in prova, ed intervenire in caso di emergenza. L'azienda ha fatto sapere che, a titolo precauzionale, le corse di test saranno operate su percorsi inizialmente limitati (Leggi Waymo pronta alla guida 100% autonoma).
CINA AL CENTRO BMW ha annunciato che in ottobre avrebbe aumentato la propria partecipazione nella joint venture cinese con la partner Brilliance China Automotive Holdings. Il progetto prede una crescita nel controllo del capitale sociale che dovrebbe passare dall'attuale 50% al 75%. Nel frattempo gli altri non rimangono certo a guarda e Daimler ha fatto sapere che è al lavoro su di una joint venture in Cina con Geely Group. E' noto che i principali brand dell'auto guardano alla Cina non solo come mercato dove piazzare i loro prodotti ma anche come nevralgico sito produttivo. La auto elettrificate si avvalgono sempre più di componenti provenienti dalla Cina. Bmw, Mercedes e Volkswagen sono soltanto alcuni dei marchi europei che stanno investendo in gigafactory nel paese del dragone.