Bmw i3, quando è connessa trova il posto auto da sola
La Casa tedesca, con l'aiuto del ConnectedDrive, consente alla i3 di trovare il posteggio libero nelle vicinanze dell'arrivo a destinazione

La Casa tedesca, con l'aiuto del ConnectedDrive, consente alla i3 di trovare il posteggio libero nelle vicinanze dell'arrivo a destinazione
Alla base di tutto c'è la volontà di Bmw di indirizzare la ricerca sul fronte dell'auto connessa e delle sue opportunità. In principio però c'è la capacità di ascolto che la Casa di Monaco riserva verso i suoi clienti, che, come tutti quelli del mondo automotive, sono sempre più “a caccia” di soluzioni che facilitano la guida. Anche per questo motivo, alla TU-Automotive di Detroit, fiera high-tech delle quattro ruote, la Bmw (impegnata come tutte le case automobilistiche su più fronti) ha presentato un progetto di ricerca che potrebbe consentire alla piattaforma ConnectedDrive di “prevedere” la disponibilità di parcheggio in determinate città.
UNO SGUARDO AL PROGETTO – Come può un'automobile cercare e quindi successivamente trovare un posteggio libero? Sviluppato assieme a Inrix (azienda di servizi hi-tech nota per l'omonima app di navigazione e traffico), il progetto si chiama Dynamic Parking Prediction ed è stato mostrato a bordo di una i3. Alla base di tutto ci sono i dati forniti in tempo reale dalla tecnologia BMW Connected Navigation, quelli inviati in forma anonima da una flotta di migliaia di vetture connesse e le mappe digitali di tutti i parcheggi pubblici su strada. Queste “fonti” digitali vengono poi inserite in un algoritmo ed elaborate: quando i veicoli lasciano uno stallo oppure sono alla ricerca di un posto, il sistema calcola le opzioni disponibili in una determinata parte della città, inviando le indicazioni direttamente sul display della vettura.
QUANDO LO VEDREMO SUL MERCATO? – Un paio di domande vanno in cerca di risposta. Il discorso è: ci sono i presupposti affinché, anche nel nostro presente, questa tecnologia venga introdotta sulle nostre auto (tipo su una nuova X1)? Se sì, entro quanto tempo? Secondo la BMW, l'affidabilità di Dynamic Parking Prediction è elevata anche in presenza di una flotta relativamente ristretta. I primi test sono già stati completati con successo a Monaco e sia BMW che Inrix stanno ipotizzando di sviluppare un prototipo pronto per la produzione e adatto ad altre città. Non ci rimane che attendere altre sperimentazioni!
INTERESSI ELEVATI! – Siamo estremamente convinti che intorno a soluzioni del genere ci sono interessi elevati. Abbiamo già raccontato in precedenti articoli come ad esempio lo smart parking rappresenta un reale rimedio al traffico cittadino e non è detto che i sensori wireless da strada siano l'unica soluzione per ridurre la congestione. Diversi studi dimostrano che buona parte del traffico in città è dovuto proprio alle auto che parcheggiano e il Dynamic Parking Prediction di BMW e altre tecnologie simili non solo potrebbero rendere più veloce la ricerca di un parcheggio per la propria auto, ma anche contribuire a ridurre gli ingorghi in città. Per questo motivo disporre di automobili che “fiutano” il posto libero è un'opportunità da non perdere.
I VERTICI BMW CI CREDONO – Martin Hauschild, capo del Traffic Technology and Traffic Management di Bmw Group, ha così commentato l'opportunità offerta dalla piattaforma ConnectedDrive: “C'è una chiara domanda dei clienti che abitano in grandi città di un sistema in grado di prevedere la disponibilità di parcheggi in strada. Attraverso la collaborazione con Inrix, il gruppo Bmw punta a essere ancora il riferimento per la mobilità urbana del futuro. Partiamo da una base di partenza eccellente, visto che gran parte dei nostri mezzi sono già equipaggiati con le tecnologie che consentono una connettività appena uscite dalla fabbrica”.