Blocco traffico per smog: “Inutile” per il direttore del CNR Uno studio collega Coronavirus e smog: perché le città più inquinate sono le più pericolose per i pazienti più a rischio

Blocco traffico per smog: “Inutile” per il direttore del CNR

Stop a tutti i diesel, anche gli ultimissimi Euro 6, a Roma. Milano, da parte sua, ha anticipato di due giorni le misure antismog aggiuntive fermando gli Euro 4. E molte altre città stanno facendo lo stesso. Insomma, in Italia è allarme quasi dappertutto per il superamento dei livelli limite di Pm10 nell’aria. E i […]

15 Gennaio 2020 - 12:01

Stop a tutti i diesel, anche gli ultimissimi Euro 6, a Roma. Milano, da parte sua, ha anticipato di due giorni le misure antismog aggiuntive fermando gli Euro 4. E molte altre città stanno facendo lo stesso. Insomma, in Italia è allarme quasi dappertutto per il superamento dei livelli limite di Pm10 nell’aria. E i test dell’autorevole associazione ecologista Transport & Environment, secondo cui i diesel Euro 6 inquinerebbero, in alcune condizioni, ben oltre i valori considerati nella norma, hanno aggiunto ulteriore preoccupazione. Eppure non mancano le voci critiche sulla reale efficacia del blocco del traffico per lo smog. Come quella, altrettanto autorevole, di Cinzia Perrino, direttore dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, che ha definito poco incisive le giornate di stop alla circolazione delle auto.

DIRETTORE CNR: “IL BLOCCO DEI DIESEL HA POCA EFFICACIA”

Il blocco del traffico è una misura che lascia un po’ il tempo che trova”, ha dichiarato Cinzia Perrino in un’intervista a Repubblica. “Ci rifugiamo sempre in queste misure emergenziali e poco facciamo per soluzioni che incidano in maniera sensata e a lungo termine. Non che lo stop sia completamente inutile, ma ha un’efficacia molto bassa. Il contributo diretto del traffico relativo alle polveri Pm10 è stimabile intorno al 25%. Vietando quindi la circolazione ai diesel incidiamo solo su quel 25%, ma nel frattempo tanti altri veicoli continuano a circolare, più o meno la metà di quelli abituali. Si può dire pertanto che il blocco incide per poco più del 12%, una percentuale davvero marginale”.

BLOCCO TRAFFICO PER SMOG: “MISURA SEMPLICE E IMMEDIATA, MA SERVE ALTRO”

Per fare un paragone, è come se in una stanza con 10 persone che fumano tenendo le finestre chiuse, un paio smettessero di fumare nel tentativo di migliorare l’aria nella stanza. Ma con scarsissimi risultati finché non si decidono ad aprire le finestre… La Perrino ha spiegato inoltre che Comuni insistono con le giornate di blocco del traffico perché rappresentano l’azione più semplice e immediata contro lo smog, anche se l’efficacia è minima. “È molto più complesso, invece, pensare di programmare azioni a lunga durata. Per esempio negli ultimi anni c’è stato un forte aumento dell’uso di legna e pellet per il riscaldamento di termostufe, termocamini e caminetti. Tutte strutture che emettono molte polveri e danno un importante contributo negativo alla qualità dell’aria. Andrebbero controllate e gestite con maggiore incisività”.

Blocco traffico per smog

ALLARME SMOG NELLE CITTÀ: “LIMITARE IL CHILOMETRAGGIO DEI VEICOLI”

Infine il direttore dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR ha dato il suo personalissimo suggerimento per provare a ridurre la quantità di Pm10 nell’aria. “Euro 5 ed Euro 6 sono molto vicini come caratteristiche emissive, ormai abbiamo tirato troppo la corda e non si migliora più di tanto. Bisognerebbe agire invece sui chilometri percorsi. Un’auto, infatti, è responsabile per ciò che esce dalla marmitta ma anche per il risollevamento delle polveri depositate sulle strade, indipendentemente dalla categoria del veicolo. Che sia Euro 0 o Euro 6, diesel o benzina, un’auto comunque risolleva polveri, motivo per cui bisognerebbe pensare a limitare i chilometri da percorrere. Certo, andrebbe incentivato maggiormente l’uso del trasporto pubblico e convinte le persone che all’auto si può anche rinunciare, almeno per i piccoli spostamenti…”.

ACI E UNRAE: BLOCCO DIESEL EURO 6 SENZA SENSO

Intanto nelle ultime ore sono giunte voci molto critiche nei confronti del blocco dei diesel Euro 6 a Roma, che riportiamo per dovere di cronaca anche se non abbiamo particolari problemi a definirle un po’ di parte (non è detto però che qualche ragione non ce l’abbiano per davvero). Per esempio secondo Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, la demonizzazione dei diesel Euro 6 è “assurda” e i blocchi del traffico “ingiustificati”, dato che non avrebbero alcun fondamento scientifico e non garantirebbero risultati certi. L’UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, ritiene dal canto suo che il blocco alla circolazione di tutti gli autoveicoli diesel, anche gli Euro 6 di ultima generazione, rappresenta “un’estensione senza precedenti e senza alcuna influenza sulla qualità dell’aria in città”, poiché queste motorizzazioni “sono solo una piccola percentuale dei veicoli circolanti nella Capitale e hanno emissioni di particolato e ossidi di azoto prossime allo zero”. In realtà, secondo i dati ENEA (l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), a Roma circolano 1,8 milioni di auto diesel e di queste il 18,6% sono Euro 5 ed Euro 6.

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