Autostrada Svizzera: il referendum dice no all'aumento della vignetta

Autostrada Svizzera: il referendum dice no all'aumento della vignetta Gli svizzeri si sono opposti all'aumento della vignetta autostradale

Gli svizzeri si sono opposti all'aumento della vignetta autostradale, una batosta che avrebbe colpito anche gli italiani di passaggio

28 Novembre 2013 - 06:11

Il referendum che avrebbe dovuto risolvere la questione della vignetta autostradale in Svizzera si è svolto e gli svizzeri sono stati chiari: l'aumento a 100 franchi non lo vogliono, visto che i costi della rete stradale possono essere sostenuti impiegando diversamente le tasse che ogni anno pagano gli automobilisti.

IL COMITATO CONTRO – Tutto è cominciato quando la proposta di aumentare la vignetta autostradale da 40 a 100 franchi è stata presentata come l'Uovo di Colombo ai problemi di espansione e ammodernamento della rete stradale svizzera. Senza un chiaro piano sull'impiego dei circa 100 milioni di franchi l'anno che avrebbe portato la vignetta nelle casse della Confederazione Svizzera, gli oppositori si sono fatti sentire attraverso un vero e proprio movimento, il Comitato “No a una vignetta ingannevole”, sostenuto fin da subito anche dal Touring Club Svizzero. Oltralpe, dove la voce del popolo riesce ancora ad esprimersi senza ricorrere ad impotenti manifestazioni di piazza come in Italia, i cittadini svizzeri hanno deciso di seguire l'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Felix Müri, di proporre un decreto che consentirà l'esecuzione dei progetti di Le Locle, La Chaux-de-Fonds e Näfels senza alcun aumento della vignetta autostradale.

NON SERVONO ALTRE TASSE – La proposta di aumentare la vignetta, come anticipato in precedenza è nata dall'intenzione della Confederazione Svizzera di includere alla rete stradale nazionale circa 400 km di strade cantonali, finanziando l'operazione con i maggiori introiti derivanti dall'aumento. I soldi incassati sarebbero stati destinati in parte per la manutenzione della rete e in parte per la costruzione di nuovi progetti. Senza un chiaro piano d'investimento (reclamato)  dei soldi pubblici si è così intuito l'inganno ai danni anche degli automobilisti di passaggio per la Svizzera. Oltretutto, con l'istituzione di un Fondo Stradale, come prospettato inizialmente da Müri si sarebbero potute realizzare le opere infrastrutturali senza chiedere agli utenti delle strade un franco in più.

UN SOGNO ITALIANO, UNA REALTA' SVIZZERA – Come per ogni richiesta di aumento o altre imposizione non approvata dai cittadini, anche la vignetta autostradale è finita al voto popolare e sono state necessarie 50 mila firme per validare il referendum attuato a distanza di sei mesi dalla sua richiesta. L'opinione pubblica ha così preso le parti del Comitato “No a una vignetta ingannevole” scongiurando il rischio del rincaro che sarebbe altrimenti partito nel 2015. Il passo successivo sarà attuare il decreto sulla rete stradale (senza un aumento del prezzo della vignetta), presentando il programma di sviluppo strategico per l'infrastruttura stradale per il completamento della rete, con la valutazione dei costi e la creazione del fondo infrastrutturale per la strada. Faccenda risolta? A quanto pare si, ma il Comitato ha lanciato un chiaro messaggio al Palazzo federale: non saranno infilate le mani nelle tasche degli automobilisti senza un chiaro valore aggiunto ai servizi offerti agli utenti della strada.

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