Autostrada A1, la Variante di Valico costerà il doppio

Autostrada A1, la Variante di Valico costerà il doppio L'autostrada tra Barberino di Mugello e Sasso Marconi costerà il doppio di quanto previsto. Autostrade: errori di progetto

L'autostrada tra Barberino di Mugello e Sasso Marconi costerà il doppio di quanto previsto. Autostrade: errori di progetto, paghiamo noi

19 Marzo 2015 - 08:03

Soldi, soldi e ancora soldi: la Variante di Valico, il tratto autostradale in costruzione compreso tra Barberino di Mugello e Sasso Marconi, doveva costare 3,5 miliardi, ne costerà il doppio. Lo ha detto l'ad di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, nel corso di un'audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, parlando degli errori del progetto.

COL SENNO DI POI… – “È stata progettata negli anni ‘90, io non c'ero, sicuramente col senno di poi oggi la progetteremmo in maniera differente, più in galleria e più profonda – ha aggiunto Castellucci -. Molti problemi sono dovuti alla scelta del tracciato, che aveva un livello di rischio geologico, misurato successivamente, superiore a quello ipotizzato dai progettisti”. Già, ma allora chi sono i progettisti responsabili di tutto questo? E gli amministratori che hanno dato il via libera ai progetti? Autostrade per l'Italia “non avrà remunerazione per l'extracosto della Variante di Valico: sarà totalmente a nostro carico”, ha detto Castellucci. E ci mancherebbe altro: denaro ad Autostrade per l'Italia perché i costi raddoppiano… L'idea di realizzare questa grande opera infrastrutturale, che ha perfino un sito specifico realizzato da Autostrade per l'Italia, compare sulle carte nel 1982, con l'emanazione del “Piano decennale per la viabilità di grande comunicazione e misure di riassetto del settore autostradale”. Nel 2004, ecco l'avvio dei lavori sulle due tratte originarie (Sasso Marconi-La Quercia e La Quercia-Aglio-Barberino), alle quali è stata poi aggiunta la Casalecchio-Sasso Marconi.

CHI PAGA COSA – Pare improbabile che il gestore, ossia Autostrade per l'Italia, ci perda: nel calcolo degli adeguamenti tariffari, conta il volume degli investimenti sostenuti. E questo, l'adeguamento della Variante di Valico, è un investimento. Quello che esce dalla cassa del gestore, almeno in teoria, rientra sotto forma di prezzi al casello. Sta tutto scritto nella convenzione che lega i vari gestori allo Stato, proprietario della rete autostradale. Inoltre, l'investimento potrebbe anche essere calcolato al nominale: in termini pratici, se il gestore dà un appalto da 100 a una sua controllata, e quest'ultima subappalta a 70, ai fini tariffari è come se il gestore avesse speso 70.

BRUTTO VIZIO ITALIANO – Al di là della questione specifica (la Variante di Valico), e al di là del fatto che Autostrade per l'Italia non ne esce per nulla bene sotto il profilo dell'immagine, per tutte le opere pubbliche italiane i costi esplodono in corso d'opera. I motivi? La progettazione sbagliata, le oggettive difficoltà di prevedere problemi che in Italia sono gravi a causa del territorio delicato, la necessità di minimizzare il costo previsto in modo da ottenere l'approvazione di un'opera che altrimenti si saprebbe in partenza non essere realizzabile con le risorse a disposizione. E forse proprio quest'ultimo punto è il più delicato in assoluto: le cosiddette gare al ribasso in cui vince chi si propone a prezzi stracciati, sono da prendere con le pinze. Quanto costa pochissimo all'inizio (se poi è davvero così), alla fine rischia di diventare costosissimo. Un danno per tutti, anche a livello di immagine in Europa: l'Italia, in fatto di grandi opere, sembra sia maledetta, pare che qualcosa non quadri ogni volta che si arriva al dunque. Basti pensare alla disgraziatissima Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, eternamente al centro di scandali e di costi che lievitano. Solo colpa della conformazione geografica dell'Italia? Solo a marzo 2014, veniva annunciato l'approssimarsi della fine dei lavori della Variante di Valico: che è accaduto nel frattempo?

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