I vigili del fuoco sono intervenuti per l’incendio di un’auto elettrica in quarantena: era la stessa Tesla Model S spenta 6 giorni prima
Il rischio incendio di un’auto elettrica dopo un primo incendio già spento è minimizzato mettendo l’auto in quarantena. Talvolta viene anche immersa l’intera auto in appositi container pieni d’acqua. La durata e le modalità della quarantena possono dipendere molto dal danneggiamento dell’auto e dalla chimica della batteria. Ma i vigili del fuoco del New Hampshire hanno avvertito che una Tesla Model S inizialmente incendiatasi dopo un incidente, ha ripreso fuoco ben oltre il tempo di quarantena di 36 ore indicato da Tesla.
UNA TESLA MODEL S VA A SBATTERE E PRENDE FUOCO A NASHUA
Sulla pagina Twitter del Nashua Fire Rescue, i vigili del fuoco del New Hampshire (USA) ringraziavano i cittadini per aver soccorso gli occupanti della Tesla Model S dopo un incidente. Dopo l’impatto contro un albero l’auto ha preso fuoco ed è stato necessario metterla in quarantena presso un deposito di veicoli. Nulla di diverso rispetto a quanto vi abbiamo anticipato nella nostra inchiesta sugli incendi delle auto elettriche. La procedura di quarantena è parte integrante delle Rescue Sheet in cui il Costruttore riporta le informazioni tecniche e di sicurezza utili ai soccorritori nelle fasi iniziali e successive alle operazioni di estricazione, soccorso degli occupanti e messa in sicurezza dell’auto. I vigili del fuoco USA hanno fatto sapere che la Tesla dell’incidente, ha preso di nuovo fuoco e sono dovuti intervenire nuovamente nel deposito di custodia.
LA TESLA MODEL S RIPRENDE FUOCO DOPO 6 GIORNI DAL PRIMO INCENDIO
Come riporta Patch, i vigili del fuoco di Nashua, la città degli Stati Uniti dove è avvenuto l’incidente stradale, sono stati chiamati 6 giorni dopo il primo incendio dal deposito di autoveicoli dove la Tesla Model S era in quarantena. L’incendio è risultato più complesso da estinguere con una semplice manichetta, al punto che è stato richiesto il supporto della Special Hazard Unit. Il vice capo Kevin Kerrigan dei Vigili del Fuoco ha dichiarato che i pompieri hanno dovuto rimuovere la batteria dalla carcassa della Tesla. Mentre una squadra controllava le fiamme, un’altra ha rimosso lo scudo protettivo dalla scocca per smontare la batteria e sigillarla in un sarcofago ermetico. Sono operazioni che con la diffusione di batterie più sicure (ad esempio il Litio Ferro Fosfato) potrebbero essere sempre meno necessarie. Nel frattempo però emerge anche un’evidenza sul tempo di quarantena non sempre prevedibile ed efficace per tutte le auto.
TESLA: PER SPEGNERE LA MODEL S SERVONO FINO A 24 ORE
I Vigili del Fuoco di Nashua hanno dichiarato che “Le squadre dei vigili del fuoco sono state sul posto per un lungo periodo per completare l’estinzione”. Merita attenzione anche il fatto che, la Tesla Model S ha ripreso fuoco a distanza di 6 giorni dal primo incendio spento. La Rescue Sheet della Tesla Model S specifica che “l’estinzione di una batteria incendiata può richiedere fino a 24 ore. A causa di una potenziale riaccensione dell’incendio, dopo che una Model S è stata coinvolta in un episodio di immersione in acqua, incendio o collisione che abbia compromesso la batteria ad alta tensione, lasciare il veicolo in un’area aperta ad almeno 50 ft (15 m) da eventuali pericoli”.